Ascoltiamo il Caravaggio

Caravaggio a Merate, occasione straordinaria per mettere in primo piano la Bellezza autentica che trasmette emozioni indescrivibili. Ma, purtroppo, anche di fronte a un diamante unico, un’opera, una poesia, un concerto, una essenza, cosa succede? 1. Prenotazioni inutili perché nessuno era addetto al controllo; 2. All’ingresso, invece di contemplare l’Opera in assoluto SILENZIO per Ascoltare il Caravaggio che comunica attraverso: la gioia dell’incontro, il colore che ci avvolge e particolari che si svelano gradualmente, una musica che l’opera emana quasi in simbiosi con il soggetto rappresentato e soprattutto la presenza quasi palpabile del Caravaggio. Ecco: il chiacchiericcio continuo, commenti inutili e scandaloso-imbarazzante, telefonini che scattano e filmano in continuazione.
Ricordo (circa vent’anni fa) al Museo del Louvre una signora portoghese rapita davanti alla Vergine delle Rocce di Leonardo. Venti minuti in assoluto silenzio e con le lacrime agli occhi. All’uscita ci siamo incontrati per un tè e mi ha confidato che attraverso il silenzio aveva creato una forma interiore di comunicazione. Quasi un’ascesi, un distacco dall’immanente per contemplare l’essenza dell’arte.  
NO, non ha senso, inaccettabile. Un’offesa al significato di ARTE. 3. Ma, (spero abbiano provveduto), luci al neon accese nella sala che danneggiano la visione dell’Opera. Mi chiedo: chi ha organizzato l’evento poteva almeno dare delle indicazioni ai volontari (che ringrazio perché senza di loro niente è possibile) e soprattutto segnalare all’ingresso le REGOLE per accedere.
4. Perché gratis? Certo, vado controcorrente, ma, è giusto condividere la potenza dell’Arte con un contributo (€10 e studenti gratuito) che potrà essere investito in altri progetti culturali significativi: concerti, mostre, esposizioni, progetti scolastici, oppure a sostegno di iniziative per persone in difficoltà, anziani soli, disabili che necessitano aiuto e tanti altri bisogni. (30.000 presenze=300.000 €).
Ridiamo valore e significato all’ARTE che richiede rispetto, educazione e attenzione. Caravaggio perdona loro…
M° Antonello Brivio, Associazione Culturale Eugenio Nobili
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