Legge Bilancio: torna la scure sui lavoratori degli Enti locali
Torna la scure sui lavoratori degli enti locali – un attacco ai servizi pubblici e alla democrazia
Nella Legge di Bilancio si ripropone un provvedimento che riporta indietro le lancette, con la reintroduzione del blocco del turn-over per le Regioni a statuto ordinario, gli enti locali con più di 20 dipendenti a tempo indeterminato e le Camere di Commercio. È un ritorno alle misure di austerità del 2009, ma questa volta con conseguenze ancora più gravi per i lavoratori e i servizi pubblici essenziali.
Dove si abbatteranno i tagli di personale? Chi pagherà il prezzo di queste misure? Gli assistenti sociali, già sovraccarichi, che sostengono le fasce più vulnerabili della popolazione? Gli agenti di polizia locale, responsabili della sicurezza nelle nostre città? I tecnici per i progetti del PNRR, fondamentali per la ripresa del Paese? O il personale dell’anagrafe, essenziale per garantire trasparenza e supporto ai cittadini?
Noi della UIL-FPL denunciamo con forza il limite massimo del 75% alle nuove assunzioni rispetto alle cessazioni dell’anno precedente, una misura del tutto inaccettabile che penalizza ulteriormente chi da anni sostiene carichi di lavoro insostenibili. Questo provvedimento, anziché rafforzare il sistema pubblico, rischia di indebolirlo, favorendo una privatizzazione strisciante dei servizi locali, così come è già accaduto con la sanità.
E al Ministro Zangrillo chiediamo: dopo questa manovra, sarà ancora attrattivo il "posto pubblico resterà figo"? Sarà ancora sinonimo di stabilità e sicurezza o diventerà un lavoro segnato da precarietà e carichi insostenibili? Noi crediamo che queste misure stiano minando le fondamenta della democrazia, privando gli enti locali della capacità di garantire servizi adeguati ai cittadini.
Dobbiamo scongiurare questa scellarata decisione, che mette a rischio la qualità della vita delle comunità e la tenuta del sistema pubblico. Fermiamo questo scempio prima che sia troppo tardi.
Nella Legge di Bilancio si ripropone un provvedimento che riporta indietro le lancette, con la reintroduzione del blocco del turn-over per le Regioni a statuto ordinario, gli enti locali con più di 20 dipendenti a tempo indeterminato e le Camere di Commercio. È un ritorno alle misure di austerità del 2009, ma questa volta con conseguenze ancora più gravi per i lavoratori e i servizi pubblici essenziali.
Dove si abbatteranno i tagli di personale? Chi pagherà il prezzo di queste misure? Gli assistenti sociali, già sovraccarichi, che sostengono le fasce più vulnerabili della popolazione? Gli agenti di polizia locale, responsabili della sicurezza nelle nostre città? I tecnici per i progetti del PNRR, fondamentali per la ripresa del Paese? O il personale dell’anagrafe, essenziale per garantire trasparenza e supporto ai cittadini?
Noi della UIL-FPL denunciamo con forza il limite massimo del 75% alle nuove assunzioni rispetto alle cessazioni dell’anno precedente, una misura del tutto inaccettabile che penalizza ulteriormente chi da anni sostiene carichi di lavoro insostenibili. Questo provvedimento, anziché rafforzare il sistema pubblico, rischia di indebolirlo, favorendo una privatizzazione strisciante dei servizi locali, così come è già accaduto con la sanità.
E al Ministro Zangrillo chiediamo: dopo questa manovra, sarà ancora attrattivo il "posto pubblico resterà figo"? Sarà ancora sinonimo di stabilità e sicurezza o diventerà un lavoro segnato da precarietà e carichi insostenibili? Noi crediamo che queste misure stiano minando le fondamenta della democrazia, privando gli enti locali della capacità di garantire servizi adeguati ai cittadini.
Dobbiamo scongiurare questa scellarata decisione, che mette a rischio la qualità della vita delle comunità e la tenuta del sistema pubblico. Fermiamo questo scempio prima che sia troppo tardi.
Il Segretario Generale Uil Fpl del Lario e Brianza Massimo Coppia