Merate incontra l'autore/27: Gianni Cogliati presenta "Ciau Pepp! Se regordet i temp indrê?"
Nel pomeriggio di sabato 26 ottobre, la biblioteca di Merate ha ospitato l'ultimo appuntamento della rassegna "Merate incontra l'autore" di ottobre, con la presentazione del libro "Ciau Pepp! Se regordet i temp indrê?" ideato dal poeta dialettale Gianni Cogliati, noto come "Bandana". Insieme a lui, erano presenti Corrado Sottocornola e tre degli autori che hanno contribuito all'opera: Mirella Cogliati, Giancarla Villa e Giovanni Battista Bernocco, sindaco di Olgiate Molgora.
L’idea del libro era nata in Cogliati prima della pandemia, con l'intento di coinvolgere personalità locali — tra cui sindaci, ex sindaci, amministratori e storici del territorio — chiedendo loro di trascrivere ricordi che potessero immortalare personaggi o eventi significativi per la comunità. Con la libertà di scelta tematica e un approccio spontaneo, il risultato è un’opera eterogenea e affascinante che abbraccia il territorio e le sue memorie. Descritto da Sabrina Mesiano dello staff della biblioteca come una vera dichiarazione d’amore per il territorio, il libro raccoglie i racconti di 30 autori locali, ognuno dei quali ha contribuito a dipingere uno spaccato personale e intenso della vita nel meratese e lecchese. Un libro, come è piaciuto descriverlo a Cogliati, "caleidoscopico", capace ovvero di catturare l’essenza di un luogo e di una comunità attraverso voci e prospettive uniche.
Tra gli autori che hanno contribuito all’opera, troviamo Carmen Aloisio, Samuele Awad, Marco Benedetti, Erminio Bonanomi, Giovanni Battista Bernocco, Samuele Capellini, Gianni e Mirella Cogliati, Giuliana Crevenna, Teresina Formenti, Alex e Monica Fumagalli, Maria Giovanna Gatti, Elena Maggi, Fulvio Magni, Franca Mandelli, Rita Mauri, Eugenio Milani, Marco Panzeri, Luigia Perego, Maristella Perego, Lina e Anna Riva, Don Massimo Riva, Renato Sala, Donata Sottocornola, Claudio Vercelloni, Marco Viganò, Graziano Zecchillo, Dorina e Mazia Zucchi, e Monica Panzeri.
Suddiviso in tre blocchi principali — Calco, Olgiate Molgora e la zona comprendente La Valletta Brianza e Santa Maria Hoé —, dato anche dall'alta percentuale di autori da lì provenienti, il volume dà spazio a una pluralità di storie che, con toni e approcci differenti, rendono omaggio a persone, tradizioni e ricordi. Tra i racconti citati nel corso della presentazione spiccano "Carmen il cameriere", in cui Carmen Aloisio narra la storia di suo padre, emigrato dalla Basilicata negli anni '60, e "Mimmo, storia di un emigrante" di Samuele Awad, che racconta il viaggio del padre dall’Egitto all’Italia. Due spaccati di realtà simili ma diverse che hanno caratterizzato la vita di famiglie nel nostro territorio.
Non mancano riflessioni più intime, come la poesia "Dal tuo cuore" di Marco Benedetti, e ritratti di personaggi locali che hanno segnato la storia della comunità, come Domenico Lingero Ricotti, noto come Meco, cui Giovanni Bernocco, sindaco di Olgiate Molgora, ha dedicato uno scritto. Con parole sentite, Bernocco ha sottolineato come Ricotti abbia saputo trasformare il paese in una comunità aperta e inclusiva: "Meco ha fatto tanto per il paese... è un uomo che ha cambiato l'intera mentalità di una comunità ed ha contribuito a rendere grande e conosciuta Olgiate Molgora. Se sono diventato Sindaco è anche grazie a lui".
Tra gli altri contributi, Mirella Cogliati e Giancarla Villa hanno realizzato degli scritti dedicati a due figure a loro molto care. Cogliati ha offerto uno sguardo nostalgico sulla figura del nonno, un uomo silenzioso e riservato, ricordato attraverso le sensazioni dei nipoti per il suo rapporto con l’orto e gli animali. Villa ha reso omaggio alla madre attraverso il racconto "La serva", dove rievoca gli anni giovanili della madre passati come cameriera in un ristorante. Infine Corrado Sottocornola ha ricordato la madre tramite le parole scritte della sorella Donata in "Pina 'Pòna' e i suoi gelati", un gesto d'affetto nei confronti di una madre proprietaria di un negozio di dolci e gelati, conosciuta da tutti per la sua immensa gentilezza e genuinità.
Terminata la presentazione, Gianni Cogliati ha salutato gli autori presenti e tutto coloro che hanno contribuito alla stesura dell'opera con un semplice, ma profondamente sentito, "Grazie", chiudendo con calore una serata dedicata alla memoria collettiva e al legame profondo con il proprio territorio.
L’idea del libro era nata in Cogliati prima della pandemia, con l'intento di coinvolgere personalità locali — tra cui sindaci, ex sindaci, amministratori e storici del territorio — chiedendo loro di trascrivere ricordi che potessero immortalare personaggi o eventi significativi per la comunità. Con la libertà di scelta tematica e un approccio spontaneo, il risultato è un’opera eterogenea e affascinante che abbraccia il territorio e le sue memorie. Descritto da Sabrina Mesiano dello staff della biblioteca come una vera dichiarazione d’amore per il territorio, il libro raccoglie i racconti di 30 autori locali, ognuno dei quali ha contribuito a dipingere uno spaccato personale e intenso della vita nel meratese e lecchese. Un libro, come è piaciuto descriverlo a Cogliati, "caleidoscopico", capace ovvero di catturare l’essenza di un luogo e di una comunità attraverso voci e prospettive uniche.
Tra gli autori che hanno contribuito all’opera, troviamo Carmen Aloisio, Samuele Awad, Marco Benedetti, Erminio Bonanomi, Giovanni Battista Bernocco, Samuele Capellini, Gianni e Mirella Cogliati, Giuliana Crevenna, Teresina Formenti, Alex e Monica Fumagalli, Maria Giovanna Gatti, Elena Maggi, Fulvio Magni, Franca Mandelli, Rita Mauri, Eugenio Milani, Marco Panzeri, Luigia Perego, Maristella Perego, Lina e Anna Riva, Don Massimo Riva, Renato Sala, Donata Sottocornola, Claudio Vercelloni, Marco Viganò, Graziano Zecchillo, Dorina e Mazia Zucchi, e Monica Panzeri.
Suddiviso in tre blocchi principali — Calco, Olgiate Molgora e la zona comprendente La Valletta Brianza e Santa Maria Hoé —, dato anche dall'alta percentuale di autori da lì provenienti, il volume dà spazio a una pluralità di storie che, con toni e approcci differenti, rendono omaggio a persone, tradizioni e ricordi. Tra i racconti citati nel corso della presentazione spiccano "Carmen il cameriere", in cui Carmen Aloisio narra la storia di suo padre, emigrato dalla Basilicata negli anni '60, e "Mimmo, storia di un emigrante" di Samuele Awad, che racconta il viaggio del padre dall’Egitto all’Italia. Due spaccati di realtà simili ma diverse che hanno caratterizzato la vita di famiglie nel nostro territorio.
Non mancano riflessioni più intime, come la poesia "Dal tuo cuore" di Marco Benedetti, e ritratti di personaggi locali che hanno segnato la storia della comunità, come Domenico Lingero Ricotti, noto come Meco, cui Giovanni Bernocco, sindaco di Olgiate Molgora, ha dedicato uno scritto. Con parole sentite, Bernocco ha sottolineato come Ricotti abbia saputo trasformare il paese in una comunità aperta e inclusiva: "Meco ha fatto tanto per il paese... è un uomo che ha cambiato l'intera mentalità di una comunità ed ha contribuito a rendere grande e conosciuta Olgiate Molgora. Se sono diventato Sindaco è anche grazie a lui".
Tra gli altri contributi, Mirella Cogliati e Giancarla Villa hanno realizzato degli scritti dedicati a due figure a loro molto care. Cogliati ha offerto uno sguardo nostalgico sulla figura del nonno, un uomo silenzioso e riservato, ricordato attraverso le sensazioni dei nipoti per il suo rapporto con l’orto e gli animali. Villa ha reso omaggio alla madre attraverso il racconto "La serva", dove rievoca gli anni giovanili della madre passati come cameriera in un ristorante. Infine Corrado Sottocornola ha ricordato la madre tramite le parole scritte della sorella Donata in "Pina 'Pòna' e i suoi gelati", un gesto d'affetto nei confronti di una madre proprietaria di un negozio di dolci e gelati, conosciuta da tutti per la sua immensa gentilezza e genuinità.
Terminata la presentazione, Gianni Cogliati ha salutato gli autori presenti e tutto coloro che hanno contribuito alla stesura dell'opera con un semplice, ma profondamente sentito, "Grazie", chiudendo con calore una serata dedicata alla memoria collettiva e al legame profondo con il proprio territorio.
M.Pen.