Merate: “Le conseguenze” dei femminicidi in una mostra fotografica

Una mostra che “fa male”, che si vorrebbe “fosse l’ultima” e che trasuda dolore ma anche profondità, voglia di dire basta e al tempo stesso di lasciare un ricordo di chi è morto per la violenza altrui che ha scambiato l’amore per possesso, ossessione, fobia.
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Amalia Bonfanti con la fotografa e giornalista Stefania Prandi

Sabato pomeriggio nella sede di ArteE20 in piazza Italia si è tenuta l’inagurazione dell’esposizione fotografica dal titolo “Le conseguenze” che la giornalista Stefania Prandi ha realizzato in tre anni di lavoro, approfondimento, conoscenza, raccolta di testimonianze.

Galleria fotografica (vedi tutte le 17 immagini)


All’ideale taglio del nastro erano presenti il sindaco Mattia Salvioni e l’assessora Patrizia Riva, nonché Amalia Bonfanti quale presidente dell’Altra metà del cielo unitamente a Franca Rosa in rappresentanza del collettivo di associazioni “Ora basta”, impegnate sul tema della violenza contro le donne.
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Gli scatti, posizionati sulle pareti della scuola d’arte di Massimo Bollani, raccontano vite spezzate, famiglie alle prese con il dolore incancellabile di una perdita violenta. Sono mamme quelle rappresentante a parte un papà che è poi diventato “l’icona” della mostra, seduto accanto alla foto della figlia Giulia.
S.V.
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