Merate: fede e scienza si incontrano nelle parole degli astronomi Funes (gesuita) e Firmani (ateo)
L'associazione culturale "La Semina" continua ad animare la vita culturale meratese: venerdì sera, presso l'auditorium "Mary Ward" dell'Istituto delle Dame Inglesi di Via Monsignor Colombo, si è svolto un incontro-dibattito sul tema "Fede e Scienza" che ha visto protagonisti due esperti astronomi: il prof. Josè Funes, argentino, gesuita, direttore dal 2006 della Specola Vaticana e il prof. Claudio Firmani, già accademico e funzionario presso l'Università Nazionale Autonoma del Messico. Numerosi gli studenti presenti in auditorium. A dare sale al dibattito sarebbe dovuto bastare il diverso orientamento spirituale dei due scienziati - gesuita Funes, non credente Firmani - la cui sintonia è invece apparsa evidente fin dai primi interventi: "Voglio sgombrare il campo da trivialità come il considerare Scienza e Fede a priori in contrapposizione. - ha spiegato il prof.Claudio Firmani - La realtà è molto più complessa. Il rapporto uomo-realtà nell'ottica scientifica è condizionato dal fatto che la capacità umana di immaginare e rappresentare la realtà attraverso un linguaggio è evidentemente limitata. La realtà va esplorata, e il culmine di questa esplorazione è il metodo sperimentale, che mi piace definire appunto 'dialogo con la realtà'. Sarebbe magnifico se il metodo trovasse lo spazio che merita anche in ambiti diversi da quello della ricerca. Purtroppo in Italia questo non accade."
Il professor Claudio Firmani, astronomo e il professor Josè Funes, astronomo, padre gesuita, direttore
dell'Osservatorio Astronomico Specola Vaticana
dell'Osservatorio Astronomico Specola Vaticana
"Alla Specola Vaticana siamo preti scienziati - ha spiegato il prof.Josè funes - Ci occupiamo di ricerca e di sostegno ai giovani astronomi in tutto il mondo. Il nostro compito è quello di essere un piccolo ponte tra Chiesa e Scienza. Oggi la teoria creazionista e quella del Big-Bang sono sullo stesso piano. Nel 2005 una sentenza di un tribunale statunitense ha stabilito - con il sostegno dell'American Astronomical Society - che la teoria creazionista, quella del 'Disegno Intelligente', non fosse insegnata nelle scuole primarie americane. Personalmente ho aderito a questa decisione, perchè in effetti con la teoria del 'Disegno Intelligente' non si fa buona astronomia. Il dialogo tra Chiesa e Scienza è quindi tuttora aperto, anche se credo non sia possibile confrontarsi con i nuovi atei come il biologo Richard Dawkins, che considera noi credenti come malati di mente."
Il prof. Firmani ha quindi articolato il suo intervento intorno ai concetti di laicità - definita dall'astronomo come "il contrario dell'integralismo, ovvero ricerca dell'altro per stabilire un dialogo nel rispetto reciproco" - e coscienza "generatrice di ispirazione". "L'educazione - ha continuato Firmani - è fondamentale per lo sviluppo della coscienza. Per questo mi rivolgo agli studenti, affinchè comprendano quanto sono decisivi questi loro anni di studio nella formazione di un pensiero critico, di una visione del mondo capace di sostenere la complessità. Non c'è alcuna contrapposizione tra Fede e Scienza, e lo dico da non-credente. Sono due ambiti che non interferiscono. Il banco di prova per stabilire l'esistenza di Dio è di capire se Dio parla o meno alla nostra coscienza."
Stefano Pierantoni preside Istituto Comprensivo Paritario Beata Vergine Maria che ha ospitato la serata
Il prof. Josè Funes ha quindi espresso le proprie perplessità circa l'auspicio di Firmani a che il metodo scientifico si diffonda in ogni ambito della società: "Credo che lo scientismo sia già molto presente in Italia e sono grato alla Compagnia di Gesù per avermi offerto la possibilità di osservare il mondo da un punto di vista diverso rispetto a quello del metodo scientifico. Il dibattito sulla laicità è caratteristico dell'Europa. Personalmente non credo di avere una conoscenza adeguata per poter parlare di concetti come quello di laicità o quello di coscienza." Funes ha quindi indicato quelle che a suo modo di vedere saranno la sfide a cui la Scienza non potrà sottrarsi nel prossimo futuro: l'importanza del rapporto tra Scienza e Etica, maggiore diffusione della Scienza nei Paesi sottosviluppati e maggiore influenza della Scienza in politica. "Ogni giorno riceviamo milioni di informazioni poste tutte sullo stesso livello. - ha continuato Funes - Ai Tg sentiamo parlare di terremoti e sfilate, scoperte scientifiche e ricette. E la nostra memoria si ferma al Tg della sera prima. Occorre sviluppare un pensiero critico. Occorre aiutare le persone a discernere la voce di Dio nelle loro coscienze. E noi gesuiti siamo un pò maestri nel fornire gli strumenti utili a questo scopo."
In chiusura di serata il prof.Josè Funes ha citato il Libro di Qohèlet 1, 10-11: "Qualche volta si sente dire: 'Ecco, questa è una cosa nuova'. Ma questa fu già nei secoli che furono prima di noi. Non c'è ricordo degli antichi e non ci sarà neppure dei posteri presso coloro che verranno dopo di loro." "C'è invece nella Storia umana - ha concluso Funes - una grande novità: Gesù Cristo, in cui tutto è rinnovato."
Massimo Colombo