C'era una volta il medico di base. La drammatica favola raccontata da una caregiver
C’era una volta, in un ridente paesino della provincia di Lecco, il medico di base…
Comincia così la drammatica favola che racconta le vicende della mia anziana mamma e di diversi cittadini di Verderio e forse non solo.
Qualche anno fa, dopo che uno dei medici di base che prestava servizio a Verderio è andato in pensione, sono stati nominati dapprima un sostituto temporaneo e poi un altro sostituto temporaneo. Poi, dall’oggi al domani, senza nessuna missiva, mia mamma e alcuni poveri verderesi si sono ritrovati senza “dutur”. Dal primo di ottobre di quest’anno, infatti, gli assistiti del dott.xxxxxxx avrebbero dovuto cercarsi un altro medico. «Via, arrangiatevi, ormai siete grandi» ci ha detto l’Asst.
Orbene. Armati di pazienza e ottimismo ci siamo diretti alla verderese farmacia per farci assegnare un altro medico e abbiamo scoperto con somma sorpresa che potevamo scegliere tra un medico che presta servizio a Robbiate e uno che presta servizio a Imbersago perché su Verderio nessun medico è disponibile. Benissimo. Mia mamma ha 89 anni, è invalida al 100%, ma se non si può fare diversamente, prendiamo il medico di Robbiate.
Telefono quindi alla dottoressa prescelta per prendere appuntamento e mi dice che devo usare il sito Doctolib. Nessun problema. Mia mamma che ha 89 anni, è invalida al 100% e ha fatto le scuole elementari non avrà nessun problema ad accedere al servizio, perché lo farò io per lei.
Peccato che a qualsiasi orario e in qualsiasi giorno sia impossibile prenotare un appuntamento. Il messaggio fin troppo esplicito è sempre lo stesso: Siamo spiacenti, non è possibile prenotare. Nessuna disponibilità online. CERCA UN ALTRO PROFESSIONISTA
Quindi chiedo a chi potrà rispondermi: come posso far accedere mia mamma al servizio medico di base? Non credo sia accettabile in un paese civile dover affrontare queste difficoltà per avere riconosciuto un diritto sancito anche dalla nostra bistrattata Costituzione, Articolo 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
Adesso: dal non essere obbligati al trattamento sanitario a negarlo addirittura, ce ne passa!
Per ora la favola si ferma qui, allo sfogo affidato al giornale.
Spero in un principe forte e giusto, che ridia il “dutur” ai verderesi, che permetta anche a chi non sa usare internet di prenotare un appuntamento dal medico, che supporti chi si prende cura delle persone più fragili e se il principe non sarà azzurro, ce ne faremo una ragione.
Grazie dello spazio.
Comincia così la drammatica favola che racconta le vicende della mia anziana mamma e di diversi cittadini di Verderio e forse non solo.
Qualche anno fa, dopo che uno dei medici di base che prestava servizio a Verderio è andato in pensione, sono stati nominati dapprima un sostituto temporaneo e poi un altro sostituto temporaneo. Poi, dall’oggi al domani, senza nessuna missiva, mia mamma e alcuni poveri verderesi si sono ritrovati senza “dutur”. Dal primo di ottobre di quest’anno, infatti, gli assistiti del dott.xxxxxxx avrebbero dovuto cercarsi un altro medico. «Via, arrangiatevi, ormai siete grandi» ci ha detto l’Asst.
Orbene. Armati di pazienza e ottimismo ci siamo diretti alla verderese farmacia per farci assegnare un altro medico e abbiamo scoperto con somma sorpresa che potevamo scegliere tra un medico che presta servizio a Robbiate e uno che presta servizio a Imbersago perché su Verderio nessun medico è disponibile. Benissimo. Mia mamma ha 89 anni, è invalida al 100%, ma se non si può fare diversamente, prendiamo il medico di Robbiate.
Telefono quindi alla dottoressa prescelta per prendere appuntamento e mi dice che devo usare il sito Doctolib. Nessun problema. Mia mamma che ha 89 anni, è invalida al 100% e ha fatto le scuole elementari non avrà nessun problema ad accedere al servizio, perché lo farò io per lei.
Peccato che a qualsiasi orario e in qualsiasi giorno sia impossibile prenotare un appuntamento. Il messaggio fin troppo esplicito è sempre lo stesso: Siamo spiacenti, non è possibile prenotare. Nessuna disponibilità online. CERCA UN ALTRO PROFESSIONISTA
Quindi chiedo a chi potrà rispondermi: come posso far accedere mia mamma al servizio medico di base? Non credo sia accettabile in un paese civile dover affrontare queste difficoltà per avere riconosciuto un diritto sancito anche dalla nostra bistrattata Costituzione, Articolo 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
Adesso: dal non essere obbligati al trattamento sanitario a negarlo addirittura, ce ne passa!
Per ora la favola si ferma qui, allo sfogo affidato al giornale.
Spero in un principe forte e giusto, che ridia il “dutur” ai verderesi, che permetta anche a chi non sa usare internet di prenotare un appuntamento dal medico, che supporti chi si prende cura delle persone più fragili e se il principe non sarà azzurro, ce ne faremo una ragione.
Grazie dello spazio.
La piccola caregiver