Verderio: il ricordo di suor Luisa e del suo lavoro ad Haiti

Nella cornice dell'Ottobre Missionario, la serata di martedì 22 è stata  dedicata al ricordo della lomagnese suor Luisa Dell'Orto, uccisa nel  giugno del 2022 ad Haiti.  
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Tanti verderesi si sono ritrovati all'oratorio ex Superiore insieme a  don Gianni De Micheli per ascoltare la testimonianza del lavoro della  religiosa al centro di “Kay Chal”, fondato nella capitale Port-au-Prince  dalle “Piccole sorelle del vangelo” dopo il terremoto del 2010.  Collegata da remoto Lucia Capuzzi, autrice del libro “Sorella  universale. Suor Luisa dell'Orto: donna, filosofa e martire”. Un testo  che racconta la guerra invisibile del paese e della figura di Luisa, che  ha accompagnato il popolo haitiano nella sua sofferenza. Una vita  semplice quella della suora, ma che ha cambiato la mentalità di tanti  giovani che ora portano avanti la sua opera fondata sull'importanza  dell'istruzione. L'omicidio di Luisa è diventato il simbolo dell'agonia  dell'isola, che viene ignorata dalla comunità internazionale e che  perciò non si riesce a far passare.
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Don Gianni
Nella spirale di violenza che dilaga ad Haiti, in uno stato liquefatto  per corruzione interna, la struttura gestita fino alla sua morte da suor  Luisa rappresenta ancora oggi un baluardo di speranza. Un centro che  accoglie indistintamente tutti i ragazzi, permettendo loro di uscire da  condizioni difficili e vivere un'infanzia serena. Ogni mattina viene  dedicata all'educazione dei bambini di provincia, mentre i pomeriggi  offrono la possibilità di fare i compiti nella biblioteca e nell'aula di  informatica e poi partecipare insieme ad un momento di gioco, con  attività di laboratorio e sport. A circa 300 bambini viene dunque data  l'opportunità di imparare e di acquisire valori arricchenti per  affrontare la difficile vita di tutti i giorni. Insieme si celebrano  festività, compleanni e ricorrenze, per sottolineare l'importanza di  ognuno e mantenere le tradizioni e la cultura del paese.
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Lucia Capuzzi
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Letizia Scaccabarozzi con una delle bambine del centro
Suor Luisa era una persona delicata e attenta nel capire le esigenze  della popolazione e a rispondere con un aiuto materiale o semplicemente  con parole di conforto, ma allo stesso tempo molto forte e determinata  nel portare avanti i suoi ideali e servire il prossimo in un paese  dilaniato da guerra e povertà. Proprio per le critiche condizioni  dell'isola, dal 2016 la sorella era rimasta sola al centro, per poi  essere affiancata da volontari del servizio civile e dal 2019 al 2021,  dalla cavenaghese Letizia Scaccabarozzi che aveva conosciuto Luisa nel  2014 partecipando a “Cantieri della solidarietà”della Caritas,  un'opportunità per i giovani di fare volontariato in diverse zone del mondo.
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Nonostante negli anni le condizioni del paese non siano migliorate, il  centro di Kay Chal è rimasto sempre attivo, grazie all'eredità lasciata  da Luisa ai suoi ragazzi, che raggiunta l'età adulta hanno preso in mano  le redini per continuare a tramandare il lavoro, ma anche la devozione e  passione dimostrata da Luisa per venti anni nella capitale. “Luisa è  stata una pianta che ha dato frutti buoni che sono rimasti nel paese. Il  suo operato testimonia che anche nelle situazioni più disperate Dio  sceglie la collaborazione tra uomini e donne per fare sentire la sua  presenza” ha concluso Capuzzi, prima di lasciare spazio al pubblico, che  ha contribuito con riflessioni e pensieri, a mantenere viva la memoria  di suor Luisa e della sua Missione.
I.Bi.
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