Calco: in tanti alla riflessione sui genitori, i figli e il digitale
In un mondo che cambia velocemente, occorre essere disponibili a capire le evoluzioni tecnologiche, a insegnarle ai giovani e ad applicarle in ambito educativo. Nella serata di lunedì 21 ottobre tanti genitori si sono riuniti presso il Polo di Arlate per partecipare a “Le praterie del web – Educare gli adolescenti 'digitali”, il sesto evento del programma della prima edizione del “Festival della Cultura”, organizzato da Spazio Giovani con il comune, il circolo culturale don Borghi e Artelab.
Il sindaco Stefano Motta ha aperto la discussione commentando due articoli di cronaca, che denotano la difficoltà, al giorno d'oggi, di mettere al mondo i figli, per ragioni economiche ed educative, che causano un'inarrestabile calo delle nascite nel paese e la fatica dei figli nello stare al mondo, senza riuscire a sconfiggere l'imbarazzo nel tessere rapporti con adulti e coetanei, l'ansia per il giudizio degli altri e la tristezza causata della solitudine. Durante l'incontro, il dr. Michele di Paola di Spazio Giovani, ha aiutato i genitori a spostare la loro percezione del web, portatore di pericoli e distrazioni per i figli, per soffermarsi invece sulle preoccupazioni che attanagliano i giovani, spesso lontane dai dispositivi elettronici ai quali sono abituati.
I presenti hanno partecipato attivamente, compilando un quiz pensato per mostrare la visione dell'adulto verso il mondo virtuale. Alla domanda “Cosa ti preoccupa più del digitale?” la risposta più gettonata è stato il cyberbullismo, seguito da molestie e stalking e poi dall'isolamento, che scaturisce rimanendo dietro ad uno schermo. Una paura, quella del cyberbullismo, non condivisa dai ragazzi che già nelle scuole trattano approfonditamente l'argomento. Lavorando negli istituti, di Paola ha scoperto che sono altri gli argomenti di cui i ragazzi vorrebbero discutere con i coetanei: l'ansia da prestazione e lo stress ai quali si sentono sottoposti quotidianamente.
Passando al lato positivo della rete, l'accesso all'informazione è ciò che ha votato la maggioranza rispetto al quesito “Cosa ti entusiasma di più del digitale?”. Essendo che la vita di oggi si può considerare sempre “online”, dove tutto è accessibile a tutti, bisogna insegnare a compiere ricerche sensate e a fidarsi di fonti attendibili. L'educazione scolastica e famigliare è ciò che manca ai giovani per maneggiare con prontezza lo strumento del web, che invece viene dato in mano a una tenera età senza un manuale di istruzioni. In primis è fondamentale per l'adulto acquisire consapevolezza sulla “realtà virtuale”, in modo da poterla tramandare ai figli, che nascono in un mondo avanzato del quale però non ne conoscono i meccanismi, a differenza di quanto spesso si creda. L'uso di dispositivi elettronici da parte dei genitori deve essere fornito come esempio, nel momento in cui il figlio, ad un età adeguata, riceverà accesso a internet e di conseguenza, a informazioni e materiali provenienti, anche in diretta, da tutto il mondo.
Diverse riflessioni sono state fatte sull'utilizzo dello smartphone a scopo didattico, vietato lo scorso luglio da un DPR, le regole che devono essere co-costruite tra grandi e piccini nell'uso delle piattaforme social e l'importanza della cognizione rispetto a ciò che i ragazzi ricercano in rete. L'esito della serata è stata la presa di consapevolezza che la maggior parte delle questioni legate al mondo del digitale hanno a che fare l'educazione, un tema da sempre fondamentale, che non è nato con l'affermazione sempre più forte delle tecnologie, ma che si è adeguato nelle diverse epoche e alle esigenze delle generazioni. In conclusione, un passo importante deve essere compiuto per fare in modo che i ragazzi apprendano e pratichino un'adeguata “dieta mediale”, consistente in qualità e quantità, che porti all'arricchimento ed apra a nuove opportunità, invece che frenare a instaurare insicurezze.
Per i ragazzi di Calco un percorso in questa direzione verrà avviato con “Incontri con il futuro”, tre appuntamenti pomeridiani organizzati all'interno del progetto “Scuola Aperta”, volto a formare i cittadini del domani. L'intenzione dell'Amministrazione è quella di portare avanti il discorso con i genitori anche nei prossimi anni, con nuovi confronti per esplorare al meglio il rapporto da mantenere con il digitale.
Il sindaco Stefano Motta ha aperto la discussione commentando due articoli di cronaca, che denotano la difficoltà, al giorno d'oggi, di mettere al mondo i figli, per ragioni economiche ed educative, che causano un'inarrestabile calo delle nascite nel paese e la fatica dei figli nello stare al mondo, senza riuscire a sconfiggere l'imbarazzo nel tessere rapporti con adulti e coetanei, l'ansia per il giudizio degli altri e la tristezza causata della solitudine. Durante l'incontro, il dr. Michele di Paola di Spazio Giovani, ha aiutato i genitori a spostare la loro percezione del web, portatore di pericoli e distrazioni per i figli, per soffermarsi invece sulle preoccupazioni che attanagliano i giovani, spesso lontane dai dispositivi elettronici ai quali sono abituati.
I presenti hanno partecipato attivamente, compilando un quiz pensato per mostrare la visione dell'adulto verso il mondo virtuale. Alla domanda “Cosa ti preoccupa più del digitale?” la risposta più gettonata è stato il cyberbullismo, seguito da molestie e stalking e poi dall'isolamento, che scaturisce rimanendo dietro ad uno schermo. Una paura, quella del cyberbullismo, non condivisa dai ragazzi che già nelle scuole trattano approfonditamente l'argomento. Lavorando negli istituti, di Paola ha scoperto che sono altri gli argomenti di cui i ragazzi vorrebbero discutere con i coetanei: l'ansia da prestazione e lo stress ai quali si sentono sottoposti quotidianamente.
Passando al lato positivo della rete, l'accesso all'informazione è ciò che ha votato la maggioranza rispetto al quesito “Cosa ti entusiasma di più del digitale?”. Essendo che la vita di oggi si può considerare sempre “online”, dove tutto è accessibile a tutti, bisogna insegnare a compiere ricerche sensate e a fidarsi di fonti attendibili. L'educazione scolastica e famigliare è ciò che manca ai giovani per maneggiare con prontezza lo strumento del web, che invece viene dato in mano a una tenera età senza un manuale di istruzioni. In primis è fondamentale per l'adulto acquisire consapevolezza sulla “realtà virtuale”, in modo da poterla tramandare ai figli, che nascono in un mondo avanzato del quale però non ne conoscono i meccanismi, a differenza di quanto spesso si creda. L'uso di dispositivi elettronici da parte dei genitori deve essere fornito come esempio, nel momento in cui il figlio, ad un età adeguata, riceverà accesso a internet e di conseguenza, a informazioni e materiali provenienti, anche in diretta, da tutto il mondo.
Diverse riflessioni sono state fatte sull'utilizzo dello smartphone a scopo didattico, vietato lo scorso luglio da un DPR, le regole che devono essere co-costruite tra grandi e piccini nell'uso delle piattaforme social e l'importanza della cognizione rispetto a ciò che i ragazzi ricercano in rete. L'esito della serata è stata la presa di consapevolezza che la maggior parte delle questioni legate al mondo del digitale hanno a che fare l'educazione, un tema da sempre fondamentale, che non è nato con l'affermazione sempre più forte delle tecnologie, ma che si è adeguato nelle diverse epoche e alle esigenze delle generazioni. In conclusione, un passo importante deve essere compiuto per fare in modo che i ragazzi apprendano e pratichino un'adeguata “dieta mediale”, consistente in qualità e quantità, che porti all'arricchimento ed apra a nuove opportunità, invece che frenare a instaurare insicurezze.
Per i ragazzi di Calco un percorso in questa direzione verrà avviato con “Incontri con il futuro”, tre appuntamenti pomeridiani organizzati all'interno del progetto “Scuola Aperta”, volto a formare i cittadini del domani. L'intenzione dell'Amministrazione è quella di portare avanti il discorso con i genitori anche nei prossimi anni, con nuovi confronti per esplorare al meglio il rapporto da mantenere con il digitale.
I.Bi.