Merate: IMU evasa al 20%. In cassa manca 1 mil. l’anno
La notizia è stata data ma, colpevolmente, non con il risalto che merita. A Merate – e diciamo a Merate – il tasso medio di evasione dell’Imposta Municipale, l’IMU, è del 20%. Un dato da far rizzare i capelli. In buona sostanza andrebbe iscritto a bilancio un introito di 5 – 5,1 milioni di euro l’anno mentre invece, su base storica, ci si ferma a 3,8 – 3,9 milioni. Insomma, ogni anno manca all’appello un milione di euro. Entrata in carica la Giunta di “Viviamo Merate”, guidata da Mattia Salvioni uno dei primi “pressing” sugli uffici è stato proprio l’incalzare degli accertamenti che via via hanno evidenziato prima 600, poi 800mila euro e infine un milione di imposta non versata. Anno dopo anno dal 2018 al 2023. Senza voler gettare la croce addosso a qualcuno però è chiaro che un bilancio comunale cui viene sottratto ogni anno un milione di entrate proprie prima o poi va in sofferenza. Soprattutto chiusa la stagione Covid, che ha portato con sé cospicui, ma eccezionali, contribuzioni e finanziamenti agli Enti locali, tanto da concedere loro ampia libertà di manovra. Basterebbe un recupero di 3-400mila euro per ridare alle finanze pubbliche risorse da destinare al sociale, all’associazionismo, ai piccoli interventi manutentivi. L’Agenzia delle Entrate si occupa della bollettazione. In passato, e ancora oggi qualche Comune, ci si avvaleva di società esterne i cui modi di recupero però a volte apparivano fin troppo risoluti. Ma il tasso di evasione non consente buonismi, soprattutto per rispetto a quell’80% che versa ogni semestre la sua bella imposta sugli immobili. Chi evade maggiormente? Secondo indiscrezioni sarebbero le aziende, in genere quelle di minori dimensioni e le imprese artigianali. Ora però sembra proprio che questa Amministrazione in ossequio al principio dell’equità contributiva sia fortemente determinata a “scovare” gli evasori. E a sanzionarli, nell’interesse esclusivo della Comunità.
Claudio Brambilla