Cernusco: danneggiamenti all'auto della ex, a processo
Danneggiamento e furto aggravato: sono gli addebiti da cui si deve difendere un cittadino di origini nordafricane residente nel meratese, accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco di aver rotto ed asportato i due specchietti retrovisori dalla vettura della ex moglie.
Non sarebbe stato il primo dei “dispetti” architettati dall'uomo nei confronti della ex, anzi, più volte avrebbe versato la propria frustrazione per la relazione volta al termine sulla Mercedes classe A, ma a seguito all'episodio avvenuto a Cernusco Lombardone più di sei anni fa, finalmente sarebbe stato “incastrato”.
La donna, anche lei straniera, appena si era resa conto del danno si era rivolta ai Carabinieri della stazione di Merate, che grazie alle telecamere di sorveglianza di un esercizio commerciale nei pressi del luogo dove era stata posteggiata la vettura, sono riusciti ad identificare il “vandalo”.
Sentito come testimone questa mattina davanti al giudice Maria Chiara Arrighi, uno degli operanti intervenuti nelle indagini ha ricordato in aula di aver visto all'1.20 di notte ben due soggetti aggirarsi attorno all'auto con il volto coperto: sarebbe stata la stessa denunciante, oggi non presente in Tribunale, ma costituitasi parte civile in questo processo, a riconoscere nei due individui sia l'ex marito che il figlio.
É stata quindi escussa anche la sorella della persona offesa, che ha ammesso di aver sentito parlare di diversi episodi precedenti: “mia sorella si era lamentata di altre cose, ma non l'avevano mai beccato” ha detto rivolgendosi al vpo Caterina Scarselli, per poi dichiarare di riconoscere dalle fotografie estrapolate dal video di sorveglianza l'ex cognato ed il nipote.
L'istruttoria verrà chiusa il prossimo mese, poi la sentenza.
Non sarebbe stato il primo dei “dispetti” architettati dall'uomo nei confronti della ex, anzi, più volte avrebbe versato la propria frustrazione per la relazione volta al termine sulla Mercedes classe A, ma a seguito all'episodio avvenuto a Cernusco Lombardone più di sei anni fa, finalmente sarebbe stato “incastrato”.
La donna, anche lei straniera, appena si era resa conto del danno si era rivolta ai Carabinieri della stazione di Merate, che grazie alle telecamere di sorveglianza di un esercizio commerciale nei pressi del luogo dove era stata posteggiata la vettura, sono riusciti ad identificare il “vandalo”.
Sentito come testimone questa mattina davanti al giudice Maria Chiara Arrighi, uno degli operanti intervenuti nelle indagini ha ricordato in aula di aver visto all'1.20 di notte ben due soggetti aggirarsi attorno all'auto con il volto coperto: sarebbe stata la stessa denunciante, oggi non presente in Tribunale, ma costituitasi parte civile in questo processo, a riconoscere nei due individui sia l'ex marito che il figlio.
É stata quindi escussa anche la sorella della persona offesa, che ha ammesso di aver sentito parlare di diversi episodi precedenti: “mia sorella si era lamentata di altre cose, ma non l'avevano mai beccato” ha detto rivolgendosi al vpo Caterina Scarselli, per poi dichiarare di riconoscere dalle fotografie estrapolate dal video di sorveglianza l'ex cognato ed il nipote.
L'istruttoria verrà chiusa il prossimo mese, poi la sentenza.
F.F.