Egidio! Batto due colpi

Egidio! Batto due colpi! Grazie Egidio dell’osservazione che sottolinea un rispetto per la musica liturgica. Dimostra ancora una volta che il fedele vuole raccoglimento, devozione e preghiera. Dobbiamo tornare al CONCILIO DI TRENTO e alla famosa CONTRORIFORMA (1) per leggere e rilevare cinque abusi: “Il più evidente degli abusi fu quello dell’impiego di melodie profane tolte da canzoni popolari; il mancato rispetto alla “parola sacra”; libri di canto molto scorretti; alterazione del testo musicale; esasperato tecnicismo contrappuntistico che oscurava il senso della parola”. Non voglio addentrarmi nel periodo operistico dove arie liriche si erano infiltrate nella liturgia con melodie adattate. Questo dimostra: (2) il ruolo delicato di chi si impegna ad animare musicalmente la Liturgia e soprattutto di chi presiede la Liturgia. L’esempio che citi è evidente: una canzone e una melodia bellissima che diventa poesia, ma inserita in un contesto sacro e con un testo che falsa la relazione con la melodia scritta nel 1964 da Simon & Garfunkel. PAOLO VI ai partecipanti all’assemblea generale dell’Associazione Italiana Santa Cecilia il 18 settembre 1968 precisava: “se non possiede ad un tempo il senso della preghiera, della dignità e della bellezza, la musica strumentale e vocale si preclude da sé l’ingresso nella sfera del sacro e del religioso”. E Dio disse: “facciamo BACH”.
(M° Antonello Brivio – M° Andrea Galbusera)
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