Dov'è finito il rispetto della dignità umana?
Carissimi, ci risiamo, assistiamo ad una governance pubblica che fa acqua da tutte le parti, senza nulla togliere alla figura autorevole dell'amministratore principe di un Comune di appena 15.000 abitanti, nel caso specifico MERATE e quindi dell'attuale Sindaco Dr. SALVIONI. Un dipendente di una Ditta appaltatrice dei servizi di apertura e chiusura dei locali comunali dati in gestione e quindi esternalizzati, presumo che debbano essere soggetti sempre sotto il diretto controllo dell'Amm.ne Comunale, se poi ci si accorge del mancato rispetto delle regole fondanti di un contratto esternalizzato, il Comune dovrebbe revocare l'incarico affidato con effetto immediato, a maggior ragione in presenza di una recidiva risultante ed inerente al mancato pagamento delle spettanze al personale assunto dalla Ditta appaltatrice. Il Sign. CARUSO Angelo, bene ha fatto nel rassegnare le proprie dimissioni in quanto in assenza dei fondi primari legati al fabbisogno personale e familiare, perduranti da svariati mesi, risulta totalmente inammissibile un trattamento ingiustificato. Grazie all'intervento tampone del neo Sindaco SALVIONI, alla stessa stregua dell'ex Sindaco Panzeri, ciò che ci stupisce e ci fa rimanere allibiti è il continuo ripetersi di questi fenomeni che assumono il sapore di un lassismo nei confronti di chi si reca al lavoro e si ritrova a mani vuote. Si facciano delle assunzioni dirette dei custodi da parte dell'Amministrazione Comunale e si evitino appalti e subappalti che costano il triplo, se non il quadruplo allo Stato, con paghe misere e diritti in buona parte negati, il vero neo delle Amministrazioni Pubbliche, già arcinoto. Stessa identica cosa in ambito sanitario pubblico, laddove regnano appalti di ogni specie e si preferiscono assunzioni tampone con gettonisti superpagati ed infermieri provenienti da Stati Nordafricani, quando in Italia abbiamo migliaia di medici ed infermieri che preferirebbero lavorare con maggiore sicurezza e stipendi più dignitosi. Invece di spendere fondi pubblici per il ponte sullo Stretto di Messina, che non verrà mai costruito, sarebbe ora di porre rimedio a queste vergognose situazioni che mortificano i lavoratori e li rendono succubi di un sistema anacronistico ed obsoleto, bisognoso di un vero restyling. A voi tutti i migliori saluti ed al mio amico Angelo auspico una degna soluzione a brevissimo tempo della problematica in corso.
Francesco Mastropaolo