Ospedale: può essere l'AREU a decidere il futuro di un reparto?
Per prosciugare un fiume, basta drenarne l'acqua. E' quello che sta succedendo con la Stroke Unit di Neurologia: da Areu stanno già dirottando tutti i pazienti con sospetto ictus e altre urgenze neurologiche verso altri ospedali, nonostante quello di Merate sia il più vicino e nonostante le ottime professionalità delle bravissime neurologhe e dei bravissimi neurologi che prestano servizio al San Leopoldo Mandic Ma, mi domando: è legittimo che da Areu determinino autonomamente le sorti di un reparto ospedaliero se non di un intero presidio, e quindi la risposta ai bisogni di salute dei cittadini di un territorio specifico, indipendentemente dalle indicazioni regionali? E perché nessuno dei dirigenti sanitari regionali e provinciali si oppone a ciò e interviene? Mi chiedo anche: l'idea di una Clinica del sonno al posto della Stroke Unit da dove arriva? Quali numeri, dati epidemiologici, previsioni, studi la sorreggono? Credo che un ospedale dovrebbe rispondere alle esigenze dei cittadini che fanno riferimento ad esso, non a proposte prive di fondamento, per quanto suggestive, né a meri calcoli economici piuttosto che numerici di qualche statistico regionale che non ha alcuna contezza di un territorio e dei cittadini che in quel territorio abitano o lavorano. In nome delle finte eccellenze e dei protocolli di sicurezza, stanno continuando a depotenziare l'ospedale di Merate, come successo per la Neonatologia, e perseverano a costringere i cittadini ad andare altrove per curarsi, costringendo chi non ha possibilità di muoversi o i soldi per rivolgersi ai privati a rinunciare alle cure. Per il resto che dire? Per fortuna con il suo articolo il direttore di Merateonline Claudio Brambilla ha svelato i piani sulla Stroke Unit e spinto il direttore generale dell'Asst della provinciale di Lecco a smentire formalmente, perché verba volant, scripta manent. Io ho l'impressione che, pur essendo cambiato il direttore generale e pur essendo i modi e i comportamenti dell'attuale certamente più educati, concilianti e dialoganti, gli intendimenti sull'ospedale di Merate non siano purtroppo mutati poi molto rispetto a prima. Come chiedono i sindaci, ci vogliono ai mio avviso provvedimenti concreti, tipo: un capodipartimento meratese, l'ampliamento anche in termini di spazi e il potenziamento del Pronto soccorso, un primario di Ginecologia autonomo, la navetta per Lecco che porti persone e referti, il ripristino dell'automedica, gli specialisti che da Lecco si spostino a Merate e non i pazienti di Merate a Lecco, l'acquisizione della Pneumologia dall'Inrca di Ancona, il trattamento delle urgenze anche neurologiche e tempo-dipendenti, il ripristino delle specialità che sono state cancellate... L'ospedale di Merate è un ottimo ospedale del territorio e gli operatori sanitari che vi lavorano sono degli ottimi professionisti e specialisti, con una spiccata umanità e sensibilità, che non hanno nulla da invidiare ai colleghi di presidi magari più grandi e blasonati, anzi. Occorre però sostenerli e bisogna investire in risorse e progetti per non farseli scappare, valorizzando il loro lavoro invece che mortificarli e svilirli con insani intendimenti di chiusura dei reparti e dei servizi in cui lavorano.
Daniele De Salvo