Sabbioncello: le cinque nuove vetrate della chiesa presentate ai fedeli
Domenica 6 ottobre, la chiesa di Sabbioncello ha ospitato un evento significativo con la presentazione delle nuove vetrate artistiche, realizzate dal prof. Alberto Ceppi a seguito di un lungo processo di studio e progettazione in collaborazione con i frati per scegliere tematiche e figure.
La cerimonia, segnante la conclusione della settimana di celebrazioni organizzata per onorare il patrono d'Italia, san Francesco d'Assisi, nell'ottavo centenario delle Stimmate (1224-2024), ha visto la partecipazione di buon numero di fedeli, riuniti per ammirare queste opere che arricchiscono l'edificio sacro intitolato a santa Maria Nascente.
Un'appassionata lezione artistica è stata tenuta dalla prof.ssa Liliana Casiraghi, che ha analizzato ognuna delle vetrate con racconti di storie profonde e toccanti legate ai temi religiosi raffigurati.
La prima vetrata, "L'Annunciazione", incarna il momento cruciale in cui l'Arcangelo Gabriele annuncia a Maria la sua scelta divina. L’artista, Alberto Ceppi, utilizza una gamma di colori vibranti per esprimere la sacralità e la meraviglia di questo evento. La scena ritrae Maria in un atteggiamento di accoglienza, con il suo volto illuminato da una luce celestiale. L'architettura della vetrata guida lo sguardo verso il gesto dell'Arcangelo, che sembra estendersi verso la Vergine, simbolo di unione tra cielo e terra. La bellezza del drappo che avvolge Gabriele suggerisce la leggerezza dell'ispirazione divina, mentre i dettagli curati, come le mani di Maria, rivelano la sua vulnerabilità e il suo ruolo centrale nella narrazione biblica.
"La Natività", la seconda vetrata, illustra la nascita di Gesù, con Maria e Giuseppe che accolgono il Bambino in un contesto ricco di simbolismo e calore. Ceppi ha saputo infondere un senso di intimità in questa scena, rappresentando non solo la sacralità dell’evento, ma anche la gioia e l'umiltà che caratterizzano la nascita di Cristo. La scelta di includere i pastori, i primi testimoni della nascita, arricchisce ulteriormente la narrazione e richiama alla mente l'universalità del messaggio cristiano. I toni caldi e le espressioni sui volti dei personaggi rendono palpabile il sentimento di meraviglia e devozione, trasformando questa vetrata in un’opera di grande significato.
La terza vetrata, intitolata "La Pasqua", esplora il tema della resurrezione di Gesù, focalizzandosi sul momento in cui Maria Maddalena incontra il Risorto. Ceppi impiega una combinazione di colori vivaci e linee dinamiche per rappresentare il movimento e la vita che caratterizzano questo evento centrale della fede cristiana. L’atteggiamento di Maria, colto in un'espressione di sorpresa e gioia, contribuisce a sottolineare la potenza emotiva di questa scena, mentre il fondo luminoso suggerisce una nuova vita che scaturisce dalla resurrezione. La vetrata diventa così un invito alla riflessione sulla speranza e sull'importanza della fede.
"L'Ultima Cena" è una celebrazione dell’Eucarestia e della comunità dei discepoli. L'artista rappresenta Gesù e i suoi apostoli in un'atmosfera di intimità e condivisione, enfatizzando il legame che unisce i presenti. I colori utilizzati, ricchi e saturi, rendono giustizia all'importanza di questo momento. La composizione, bilanciata e armoniosa, rappresenta ogni apostolo con espressioni che variano dalla curiosità alla tristezza, contribuendo a creare un'atmosfera di sacralità e condivisione. In questa vetrata, Ceppi non solo cattura il momento della consacrazione, ma invita i fedeli a riflettere sul significato profondo dell’amore e della fedeltà.
La quinta e ultima vetrata, "Maria accoglie il Figlio deposto dalla Croce", rappresenta la Deposizione, un soggetto frequentemente esplorato da vari artisti nel corso della storia, da Giotto a Caravaggio. Ceppi si è cimentato con questo tema sin dai suoi esordi scultorei, esprimendo una potenza plastica straordinaria. In questa vetrata, il cuore della scena è riservato a Gesù e a Maria, che, con tenerezza materna, si china a baciargli il capo. La dolcezza del gesto è accentuata dalla delicatezza dei lini che avvolgono il corpo di Cristo, macchiati di sangue, creando un contrasto emotivo profondo. La vetrata evoca la tradizione francese della Via Crucis, in particolare la frase: "Jésus mort est rendu à sa Mére", sottolineando l'intimo legame tra madre e figlio.
La presentazione delle vetrate ha offerto un momento di intensa riflessione spirituale e artistica, mettendo in luce il talento del maestro Alberto Ceppi e l’importanza della tradizione religiosa. Ogni vetrata non solo arricchisce l’estetica della chiesa di Sabbioncello, ma serve anche come strumento di meditazione per i fedeli, invitandoli a contemplare i misteri della loro fede attraverso l’arte.
La cerimonia, segnante la conclusione della settimana di celebrazioni organizzata per onorare il patrono d'Italia, san Francesco d'Assisi, nell'ottavo centenario delle Stimmate (1224-2024), ha visto la partecipazione di buon numero di fedeli, riuniti per ammirare queste opere che arricchiscono l'edificio sacro intitolato a santa Maria Nascente.
Un'appassionata lezione artistica è stata tenuta dalla prof.ssa Liliana Casiraghi, che ha analizzato ognuna delle vetrate con racconti di storie profonde e toccanti legate ai temi religiosi raffigurati.
La prima vetrata, "L'Annunciazione", incarna il momento cruciale in cui l'Arcangelo Gabriele annuncia a Maria la sua scelta divina. L’artista, Alberto Ceppi, utilizza una gamma di colori vibranti per esprimere la sacralità e la meraviglia di questo evento. La scena ritrae Maria in un atteggiamento di accoglienza, con il suo volto illuminato da una luce celestiale. L'architettura della vetrata guida lo sguardo verso il gesto dell'Arcangelo, che sembra estendersi verso la Vergine, simbolo di unione tra cielo e terra. La bellezza del drappo che avvolge Gabriele suggerisce la leggerezza dell'ispirazione divina, mentre i dettagli curati, come le mani di Maria, rivelano la sua vulnerabilità e il suo ruolo centrale nella narrazione biblica.
"La Natività", la seconda vetrata, illustra la nascita di Gesù, con Maria e Giuseppe che accolgono il Bambino in un contesto ricco di simbolismo e calore. Ceppi ha saputo infondere un senso di intimità in questa scena, rappresentando non solo la sacralità dell’evento, ma anche la gioia e l'umiltà che caratterizzano la nascita di Cristo. La scelta di includere i pastori, i primi testimoni della nascita, arricchisce ulteriormente la narrazione e richiama alla mente l'universalità del messaggio cristiano. I toni caldi e le espressioni sui volti dei personaggi rendono palpabile il sentimento di meraviglia e devozione, trasformando questa vetrata in un’opera di grande significato.
La terza vetrata, intitolata "La Pasqua", esplora il tema della resurrezione di Gesù, focalizzandosi sul momento in cui Maria Maddalena incontra il Risorto. Ceppi impiega una combinazione di colori vivaci e linee dinamiche per rappresentare il movimento e la vita che caratterizzano questo evento centrale della fede cristiana. L’atteggiamento di Maria, colto in un'espressione di sorpresa e gioia, contribuisce a sottolineare la potenza emotiva di questa scena, mentre il fondo luminoso suggerisce una nuova vita che scaturisce dalla resurrezione. La vetrata diventa così un invito alla riflessione sulla speranza e sull'importanza della fede.
"L'Ultima Cena" è una celebrazione dell’Eucarestia e della comunità dei discepoli. L'artista rappresenta Gesù e i suoi apostoli in un'atmosfera di intimità e condivisione, enfatizzando il legame che unisce i presenti. I colori utilizzati, ricchi e saturi, rendono giustizia all'importanza di questo momento. La composizione, bilanciata e armoniosa, rappresenta ogni apostolo con espressioni che variano dalla curiosità alla tristezza, contribuendo a creare un'atmosfera di sacralità e condivisione. In questa vetrata, Ceppi non solo cattura il momento della consacrazione, ma invita i fedeli a riflettere sul significato profondo dell’amore e della fedeltà.
La quinta e ultima vetrata, "Maria accoglie il Figlio deposto dalla Croce", rappresenta la Deposizione, un soggetto frequentemente esplorato da vari artisti nel corso della storia, da Giotto a Caravaggio. Ceppi si è cimentato con questo tema sin dai suoi esordi scultorei, esprimendo una potenza plastica straordinaria. In questa vetrata, il cuore della scena è riservato a Gesù e a Maria, che, con tenerezza materna, si china a baciargli il capo. La dolcezza del gesto è accentuata dalla delicatezza dei lini che avvolgono il corpo di Cristo, macchiati di sangue, creando un contrasto emotivo profondo. La vetrata evoca la tradizione francese della Via Crucis, in particolare la frase: "Jésus mort est rendu à sa Mére", sottolineando l'intimo legame tra madre e figlio.
La presentazione delle vetrate ha offerto un momento di intensa riflessione spirituale e artistica, mettendo in luce il talento del maestro Alberto Ceppi e l’importanza della tradizione religiosa. Ogni vetrata non solo arricchisce l’estetica della chiesa di Sabbioncello, ma serve anche come strumento di meditazione per i fedeli, invitandoli a contemplare i misteri della loro fede attraverso l’arte.
M.Pen.