Merate incontra l’autore/25: Noemi Di Gioia presenta i suoi ‘Insoliti percorsi d’arte'

Nel pomeriggio di sabato 5 ottobre, presso la biblioteca comunale di Merate, è proseguita la rassegna letteraria “Merate incontra l'autore” con l'autrice Noemi Di Gioia e la presentazione del suo ultimo saggio Insoliti percorsi d'arte, scritto a quattro mani con il compianto marito Giuseppe Tarditi. 
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L’incontro ha visto una partecipazione numerosa e attenta, con la Di Gioia che ha saputo coinvolgere i presenti con una profonda riflessione sull’arte e sulla vita, temi centrali del suo libro. Insoliti percorsi d’arte, infatti, non si limita a un’analisi critica delle opere d’arte più celebri, ma si spinge oltre, cercando di interpretare i momenti di crisi, di trasformazione e di esistenza umana attraverso le lenti dell’arte. Di Gioia ha spiegato come ogni percorso artistico presentato nel testo sia, a sua volta, un cammino di crescita interiore per chi si avvicina a queste opere con uno spirito aperto.
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Il saggio si articola in nove percorsi tematici che toccano alcuni dei grandi interrogativi dell'esistenza umana: l’amore e la morte, la solitudine, il rapporto con la vecchiaia, il lavoro come fatica e valore. Gli autori dimostrano come l’arte possa essere uno specchio della condizione umana, un modo per comprendere e rappresentare le ambiguità e le contraddizioni della vita. Di Gioia ha voluto sottolineare che la scelta delle opere non segue un percorso cronologico, bensì emozionale, selezionando quelle che meglio incarnano tali temi. Si passa dalla classica "Eva" di Masaccio alla rivoluzione artistica di Picasso, con Les Demoiselles d’Avignon, fino alla pittura impressionista che esprime la riscossa del cambiamento rispetto alla staticità della tradizione.
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Durante la presentazione, Di Gioia ha raccontato del percorso che ha portato alla realizzazione del libro, condividendo la passione che lei e il marito nutrivano per la storia dell'arte e per il suo potere interpretativo. L’arte, per loro, era una chiave di lettura del mondo, un modo per attraversare le difficoltà della vita, come testimoniato dal fatto che il libro è stato pubblicato il 19 maggio 2024, appena un giorno prima della morte di Giuseppe Tarditi. La scelta del volto della Madonna della Pietà di Michelangelo come immagine di copertina è stata un ulteriore richiamo alla dimensione di pietà e amore, valori che hanno attraversato non solo le loro riflessioni artistiche, ma anche la loro vita personale.
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La prefazione di Vittorio Sgarbi ha dato ulteriore lustro all’opera, definendola “un intelligente testo che concerta un percorso interpretativo polifonico, aperto alla benevolenza delle idee e del tempo, aperto alle suggestioni di quell’arte che è metafora della vita”. Durante l’incontro, Di Gioia ha citato proprio le parole di Sgarbi per sottolineare come l’arte sia, in fondo, uno strumento attraverso il quale rendere universale il particolare, realizzando una sintesi tra gli opposti.

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Il pubblico di Merate ha seguito con interesse l’analisi proposta dall’autrice, stimolando un vivace scambio di penaieri alla fine dell’incontro. Di Gioia ha lasciato la sala con un ultimo pensiero: “Approcciarsi all’arte porta inevitabilmente a una trasformazione di sé”. Una riflessione che invita a considerare l’arte non solo come oggetto estetico, ma come un potente veicolo di cambiamento e comprensione del mondo.
M.Pen.
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