Lomagna: aperto il Festival della Fede con la mostra in memoria di suor Luisa Dell'Orto
Si è aperta con l’inaugurazione della mostra dedicata a suor Luisa Dell’Orto la prima edizione del Festival della Fede “Kenbe Fém” a Lomagna. Sono passati oltre due anni dall’uccisione della Piccola Sorella del Vangelo ad Haiti, ma il suo ricordo ancora arde nel cuore dei suoi concittadini.
Era il 25 giugno del 2022 quando Luisa veniva freddata brutalmente con un’arma da fuoco e da allora la comunità lomagnese ha preso l’impegno di ricordare il suo operato, la sua missione e i suoi insegnamenti. È anche per questo che la parrocchia, insieme a molte associazioni del paese, con il patrocinio del Comune, ha dato via alla manifestazione che quest’anno ha per tema centrale “L'educazione come veicolo per una nuova vita”.
Tanti gli aventi in programma che si susseguiranno fino a domenica 6 ottobre. Ad aprire il festival non poteva che essere però la mostra che racconta il contesto politico-sociale di Haiti, la figura di suor Luisa, la sua missione presso il centro Kay Chal e le Piccole Sorelle del Vangelo. L’inaugurazione è avvenuta nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre in oratorio alla presenza delle sorelle di Luisa, Carmen e Adele, di don Andrea Restelli, della sindaca Cristina Citterio, del Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, e del Luogotenente dei Carabinieri di Casatenovo Christian Cucciniello.
A dare il benvenuto a tutti sono stati i volontari della parrocchia che si sono premurati di allestire la mostra. L’inaugurazione non ha previsto tagli di nastri, bensì la riproduzione di un video di pochi anni fa in cui suor Luisa raccontava la situazione di Haiti e del centro in cui portava avanti la sua missione poco dopo lo scoppio della pandemia. “Abbiamo voluto iniziare ascoltando la viva voce di suor Luisa perché non vogliamo celebrare le doti di una persona che non c'è più, ma mettere tutti di fronte a un’esperienza ancora viva, che ha toccato tante persone e ne tocca ancora” hanno detto i volontari, spiegando che anche la mostra mira a creare lo stesso effetto: “Proviamo a stare di fronte a una presenza e vedere cosa fatto per cambiare la situazione in cui si è trovata”.
“La sua testimonianza di fede continua a rimanere impressa in noi” ha spiegato don Andrea Restelli. “Per questo motivo con il Consiglio abbiamo pensato di ideare il festival, con il desiderio che serva a custodire il suo messaggio”. La manifestazione infatti trae ispirazione dall’espressione haitiana "Kenbe Fém", tradotta come “forza interiore”, un augurio di resistenza e coraggio, valori che suor Luisa stessa ha incarnato nel corso della sua missione. L’obiettivo del festival però è anche quello di favorire il dialogo con altre esperienze di fede e resilienza.
Nella mostra infatti sono inseriti anche due pannelli che raccontano l’opera del beato don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, ovvero il Centro Padre Nostro. Ed è proprio a quest’opera di padre Pino che nel corso del festival – domenica 6 – verrà assegnato il premio Kenbe Fém, che contribuirà a sostenere la realizzazione di un asilo, così come voluto dal fondatore. Don Andrea ha tenuto a ringraziare tutte i volontari che hanno contribuito alla organizzazione del festival, e anche tutte le associazioni e aziende che hanno voluto contribuire economicamente al premio.
Nel corso dell’inaugurazione la parola è passata anche a Piccola Sorella Franca Boetti, che negli anni ha portato avanti la sua missione al fianco di Luisa ad Haiti e non è riuscita a contenere la commozione. “Insieme abbiamo vissuto momenti difficili, ma anche sereni. Questa celebrazione deve essere una luce per noi e un segno di speranza, Luisa vedeva lontano, diceva sempre di aspettare, perché sapeva che i frutti sarebbero arrivati. Gente come lei e padre Pino sono un faro. Grazie al Signore per averci concesso la loro presenza”.
Anche il Prefetto di Lecco in un certo senso ha un legame con suor Luisa, benché non l’abbia mai conosciuta. Era il giugno del 2022 infatti quando entrava in servizio a Lecco: il caso della Piccola Sorella del Vangelo e il rientro della salma in Italia è stato uno dei primi che si è trovato a dover affrontare. “Questa tragedia mi ha colpito molto, ma mi ha legato anche alla famiglia di Luisa e a questo territorio” ha confessato, spiegando di conservare ancora una foto di Luisa tra le carte sulla sua scrivania. Notando che il festival è iniziato proprio in concomitanza con il Transito di San Francesco d’Assisi, il Prefetto ha poi invitato tutti a riflettere su sacrificio quotidiano che suor Luisa ha fatto e della sua spiccata comprensione del bisogno. “Ha operato lontano da qui, ma l’ha fatto come se fosse a Lomagna. Ha creduto in un ideale e l’ha perseguito, anche a costo della vita. La comunità deve andare orgogliosa”.
Ha parlato infine anche la prima cittadina, Cristina Citterio, che ha ringraziato per la scelta degli organizzatori di far riascoltare la voce di Luisa. “È memoria viva, quella che ci siamo augurati tutti di fare. Grazie a tutti quelli che hanno lavorato a questo festival. È proprio un rendersi conto che l’auspicio di raccogliere un’eredita sta generando dei fatti concreti”.
È stato quindi possibile per tutti visitare la mostra, che inizia appunto inquadrando la situazione di Haiti e ripercorrendo la figura di suor Luisa.
Era il 25 giugno del 2022 quando Luisa veniva freddata brutalmente con un’arma da fuoco e da allora la comunità lomagnese ha preso l’impegno di ricordare il suo operato, la sua missione e i suoi insegnamenti. È anche per questo che la parrocchia, insieme a molte associazioni del paese, con il patrocinio del Comune, ha dato via alla manifestazione che quest’anno ha per tema centrale “L'educazione come veicolo per una nuova vita”.
Tanti gli aventi in programma che si susseguiranno fino a domenica 6 ottobre. Ad aprire il festival non poteva che essere però la mostra che racconta il contesto politico-sociale di Haiti, la figura di suor Luisa, la sua missione presso il centro Kay Chal e le Piccole Sorelle del Vangelo. L’inaugurazione è avvenuta nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre in oratorio alla presenza delle sorelle di Luisa, Carmen e Adele, di don Andrea Restelli, della sindaca Cristina Citterio, del Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, e del Luogotenente dei Carabinieri di Casatenovo Christian Cucciniello.
A dare il benvenuto a tutti sono stati i volontari della parrocchia che si sono premurati di allestire la mostra. L’inaugurazione non ha previsto tagli di nastri, bensì la riproduzione di un video di pochi anni fa in cui suor Luisa raccontava la situazione di Haiti e del centro in cui portava avanti la sua missione poco dopo lo scoppio della pandemia. “Abbiamo voluto iniziare ascoltando la viva voce di suor Luisa perché non vogliamo celebrare le doti di una persona che non c'è più, ma mettere tutti di fronte a un’esperienza ancora viva, che ha toccato tante persone e ne tocca ancora” hanno detto i volontari, spiegando che anche la mostra mira a creare lo stesso effetto: “Proviamo a stare di fronte a una presenza e vedere cosa fatto per cambiare la situazione in cui si è trovata”.
“La sua testimonianza di fede continua a rimanere impressa in noi” ha spiegato don Andrea Restelli. “Per questo motivo con il Consiglio abbiamo pensato di ideare il festival, con il desiderio che serva a custodire il suo messaggio”. La manifestazione infatti trae ispirazione dall’espressione haitiana "Kenbe Fém", tradotta come “forza interiore”, un augurio di resistenza e coraggio, valori che suor Luisa stessa ha incarnato nel corso della sua missione. L’obiettivo del festival però è anche quello di favorire il dialogo con altre esperienze di fede e resilienza.
Nella mostra infatti sono inseriti anche due pannelli che raccontano l’opera del beato don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, ovvero il Centro Padre Nostro. Ed è proprio a quest’opera di padre Pino che nel corso del festival – domenica 6 – verrà assegnato il premio Kenbe Fém, che contribuirà a sostenere la realizzazione di un asilo, così come voluto dal fondatore. Don Andrea ha tenuto a ringraziare tutte i volontari che hanno contribuito alla organizzazione del festival, e anche tutte le associazioni e aziende che hanno voluto contribuire economicamente al premio.
Nel corso dell’inaugurazione la parola è passata anche a Piccola Sorella Franca Boetti, che negli anni ha portato avanti la sua missione al fianco di Luisa ad Haiti e non è riuscita a contenere la commozione. “Insieme abbiamo vissuto momenti difficili, ma anche sereni. Questa celebrazione deve essere una luce per noi e un segno di speranza, Luisa vedeva lontano, diceva sempre di aspettare, perché sapeva che i frutti sarebbero arrivati. Gente come lei e padre Pino sono un faro. Grazie al Signore per averci concesso la loro presenza”.
Anche il Prefetto di Lecco in un certo senso ha un legame con suor Luisa, benché non l’abbia mai conosciuta. Era il giugno del 2022 infatti quando entrava in servizio a Lecco: il caso della Piccola Sorella del Vangelo e il rientro della salma in Italia è stato uno dei primi che si è trovato a dover affrontare. “Questa tragedia mi ha colpito molto, ma mi ha legato anche alla famiglia di Luisa e a questo territorio” ha confessato, spiegando di conservare ancora una foto di Luisa tra le carte sulla sua scrivania. Notando che il festival è iniziato proprio in concomitanza con il Transito di San Francesco d’Assisi, il Prefetto ha poi invitato tutti a riflettere su sacrificio quotidiano che suor Luisa ha fatto e della sua spiccata comprensione del bisogno. “Ha operato lontano da qui, ma l’ha fatto come se fosse a Lomagna. Ha creduto in un ideale e l’ha perseguito, anche a costo della vita. La comunità deve andare orgogliosa”.
Ha parlato infine anche la prima cittadina, Cristina Citterio, che ha ringraziato per la scelta degli organizzatori di far riascoltare la voce di Luisa. “È memoria viva, quella che ci siamo augurati tutti di fare. Grazie a tutti quelli che hanno lavorato a questo festival. È proprio un rendersi conto che l’auspicio di raccogliere un’eredita sta generando dei fatti concreti”.
È stato quindi possibile per tutti visitare la mostra, che inizia appunto inquadrando la situazione di Haiti e ripercorrendo la figura di suor Luisa.
E.Ma.