Provincia: Pericle e la democrazia perduta
LA NUOVA PROVINCIA DI LECCO. I FRATELLI MINORITARI, PERICLE E LA DEMOCRAZIA PERDUTA.
A Lecco Domenica 29 Settembre 2024 si è votato per il rinnovo del Consiglio provinciale.Che vincesse la Destra, data la forte presenza della Lega nei Consigli comunali, era cosa si può dire scontata; la Presidente stessa è la leghista Alessandra Hofmann, in carica già da prima e con mandato non ancora scaduto. I Fratelli d’Italia nella classifica delle amministrative hanno confermato la loro posizione di minoranza nella maggioranza con due eletti su sette, nonostante siano a Roma partito con Giorgia Meloni Premier; l’impressione, che se ne ricava, è che siano entrati a Villa Locatelli a spingere il carroccio della Lega come pochi schiavi. A Forza Italia una Consigliera. Sinistra e Civici sono in minoranza.
Ma il dato sconcertante è l’assenteismo: si sono recati alle urne 866 elettori su 1031 aventi diritto. Sì perché a votare non sono stati i cittadini, ma i Sindaci, gli Assessori e i Consiglieri comunali. Non soltanto si eleggono tra di loro, alcuni non vanno nemmeno a votare.
La Provincia è un ente importante più della Regione, che ormai con l’autonomia differenziata è un piccolo Stato nello Stato e dunque quasi irraggiungibile; è la più vicina alle persone dopo il Comune e quindi sarebbe bene che ad eleggere il Consiglio provinciale fossero i suoi cittadini.
Il pensiero va al passato: ad Atene, culla della democrazia intesa come governo del Popolo e a Pericle, lo statista incarnazione della stessa. Poi torna al presente: a Villa Locatelli, sede della democrazia perduta e alla Hofmann, la Presidente eletta dai suoi simili, ma non direttamente dal Popolo. In seconda battuta mi andrebbe bene anche l’acclamazione popolare.
A Lecco Domenica 29 Settembre 2024 si è votato per il rinnovo del Consiglio provinciale.Che vincesse la Destra, data la forte presenza della Lega nei Consigli comunali, era cosa si può dire scontata; la Presidente stessa è la leghista Alessandra Hofmann, in carica già da prima e con mandato non ancora scaduto. I Fratelli d’Italia nella classifica delle amministrative hanno confermato la loro posizione di minoranza nella maggioranza con due eletti su sette, nonostante siano a Roma partito con Giorgia Meloni Premier; l’impressione, che se ne ricava, è che siano entrati a Villa Locatelli a spingere il carroccio della Lega come pochi schiavi. A Forza Italia una Consigliera. Sinistra e Civici sono in minoranza.
Ma il dato sconcertante è l’assenteismo: si sono recati alle urne 866 elettori su 1031 aventi diritto. Sì perché a votare non sono stati i cittadini, ma i Sindaci, gli Assessori e i Consiglieri comunali. Non soltanto si eleggono tra di loro, alcuni non vanno nemmeno a votare.
La Provincia è un ente importante più della Regione, che ormai con l’autonomia differenziata è un piccolo Stato nello Stato e dunque quasi irraggiungibile; è la più vicina alle persone dopo il Comune e quindi sarebbe bene che ad eleggere il Consiglio provinciale fossero i suoi cittadini.
Il pensiero va al passato: ad Atene, culla della democrazia intesa come governo del Popolo e a Pericle, lo statista incarnazione della stessa. Poi torna al presente: a Villa Locatelli, sede della democrazia perduta e alla Hofmann, la Presidente eletta dai suoi simili, ma non direttamente dal Popolo. In seconda battuta mi andrebbe bene anche l’acclamazione popolare.
Patrizia Ernani Locatelli