Merate Consiglio/4: i bonus rimodulati fanno discutere
L'aula è poi passata a prendere in considerazione l'interrogazione presentata da "Noi Merate" sui bonus e i nuovi provvedimenti presi dall'amministrazione relativi alla loro erogazione, con criteri che sono stati in parte modificati e che sono stati appunto all'origine dell'approfondimento chiesto dalla consigliera Franca Maggioni.
A rispondere è stata l'assessora Patrizia Riva che ha precisato come gli stanziamenti non siano ridotti ma restino in linea con lo scorso anno.
Si parla di 15mila euro per il bonus scuola, 20mila per lo sport e 5mila per la cultura (sulla base dello storico del 2023 e che per quest'ultima misura vede introdotta la possibilità di comprendere anche i corsi di lingua).
Spiegando le ragioni della rimodulazione delle fasce, l'assessora Riva ha esposto la volontà dell'amministrazione di dare maggiori possibilità a chi presenza difficoltà altrettanto più grandi.
All'interno di un'unica ampia fascia, infatti, i bisogni e la capacità di farvi fronte risultano comunque diversi e qui è appunto andata a intervenire la modifica introdotta.
“Ci siamo preoccupati di lavorare dove il nostro contributo può fare la differenza per far partecipare il figlio a una attività o avere un supporto per l'acquisto di libri” ha precisato, concludendo poi con una citazione “Non c'è nulla di più ingiusto che fare parti uguali fra i disuguali”.
Non si è fatta attendere la dichiarazione della consigliera Maggioni, ex assessore alla partita. “Mi ritengo gravemente insoddisfatta e faccio presente che non mi sono pervenuti né le risposte né i dati che avevo chiesto. Non domandavo l'ammontare dei contributi ma il numero delle domande. Mi pare comunque di capire che il ceto medio è assolutamente dimenticato da questa amministrazione e non prendere provvedimenti per chi si trova in questa fascia. Coloro che prenderanno di più sono le famiglie da 0 a 15mila euro con più di tre figli. Scelta legittima ma l'importante è essere chiari e dire che la fascia con Isee oltre i 30mila euro non è un problema che vi riguarda”.
Veloce è la replica dell'assessora. “A parità di stanziamento noi facciamo una misura che si rimodula sulla fascia più debole ampliando di molto la possibilità di accesso e togliendo il numero dei figli. In questo modo riteniamo di andare incontro alle fasce più deboli. Favorire gli ultimi non vuol dire favorire tutti”.
A chiudere il sindaco Mattia Salvioni che ha specificato come al termine dell'anno si andranno a fare le valutazioni per decidere come procedere nelle annualità future, in base ai risultati.
A rispondere è stata l'assessora Patrizia Riva che ha precisato come gli stanziamenti non siano ridotti ma restino in linea con lo scorso anno.
Si parla di 15mila euro per il bonus scuola, 20mila per lo sport e 5mila per la cultura (sulla base dello storico del 2023 e che per quest'ultima misura vede introdotta la possibilità di comprendere anche i corsi di lingua).
Spiegando le ragioni della rimodulazione delle fasce, l'assessora Riva ha esposto la volontà dell'amministrazione di dare maggiori possibilità a chi presenza difficoltà altrettanto più grandi.
All'interno di un'unica ampia fascia, infatti, i bisogni e la capacità di farvi fronte risultano comunque diversi e qui è appunto andata a intervenire la modifica introdotta.
“Ci siamo preoccupati di lavorare dove il nostro contributo può fare la differenza per far partecipare il figlio a una attività o avere un supporto per l'acquisto di libri” ha precisato, concludendo poi con una citazione “Non c'è nulla di più ingiusto che fare parti uguali fra i disuguali”.
Non si è fatta attendere la dichiarazione della consigliera Maggioni, ex assessore alla partita. “Mi ritengo gravemente insoddisfatta e faccio presente che non mi sono pervenuti né le risposte né i dati che avevo chiesto. Non domandavo l'ammontare dei contributi ma il numero delle domande. Mi pare comunque di capire che il ceto medio è assolutamente dimenticato da questa amministrazione e non prendere provvedimenti per chi si trova in questa fascia. Coloro che prenderanno di più sono le famiglie da 0 a 15mila euro con più di tre figli. Scelta legittima ma l'importante è essere chiari e dire che la fascia con Isee oltre i 30mila euro non è un problema che vi riguarda”.
Veloce è la replica dell'assessora. “A parità di stanziamento noi facciamo una misura che si rimodula sulla fascia più debole ampliando di molto la possibilità di accesso e togliendo il numero dei figli. In questo modo riteniamo di andare incontro alle fasce più deboli. Favorire gli ultimi non vuol dire favorire tutti”.
A chiudere il sindaco Mattia Salvioni che ha specificato come al termine dell'anno si andranno a fare le valutazioni per decidere come procedere nelle annualità future, in base ai risultati.