Merate Consiglio/2: mozioni sul ponte. Scontro per nulla
Secondo e terzo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Merate, due mozioni, una di maggioranza – la stessa approvata in tutti i comuni – e l’altra di “Prospettive per Merate” sulla realizzazione del nuovo ponte di Paderno. Entrambe sono state lette dai proponenti, Massimo Panzeri per la minoranza e Ernesto Sellitto per la maggioranza.
Panzeri ha ripercorso le vicende dal 2018 con la chiusura del ponte per due anni ricordando che RFI, Rete Ferroviaria Italiana, proprietaria del manufatto già nel 2015, presentando il piano programmatico delle opere da realizzare, aveva assicurato che il revamping di 24 mesi avrebbe consentito al ponte altri cinquant’anni di vita nonché il passaggio simultaneo di treni e auto, sia pure mantenendo il senso alternato. Mentre ora si sa che il San Michele nel 2030 sarà chiuso definitivamente. “Perché tutto questo non è stato realizzato”? si è chiesto Panzeri. Più che al vento avrebbe potuto chiederlo ai vertici di RFI, Lo Bosco e Strisciuglio, presidente e A.D. voluti da Matteo Salvini, durante i cinque anni in cui ha guidato la città in veste di sindaco.
Ernesto Sellitto, capogruppo di maggioranza, ha ricordato come una mozione analoga con identici contenuti era stata presentata nel 2019 dall’allora capogruppo di “Più Prospettiva” Paolo Centemero all’allora sindaco Massimo Panzeri. Un testo quasi copia incolla a quello presentato dallo stesso Panzeri, questa volta al suo successore Mattia Salvioni. Ora come allora si chiedeva uno studio sulle correnti di traffico, mai realizzato e si sollecitavano risposte da parte del Ministero per mezzo della regione. Per la verità nei mesi scorsi il quesito specifico è stato posto da “Azione” proprio al Ministero delle Infrastrutture guidato dal leader della Lega, Salvini, il quale ha così risposto: ““Il MIT, preso atto della situazione ancora non definita, ha invitato a compiere celermente ogni azione utile al fine di accelerare le decisioni, per poter assumere le decisioni progettuali conseguenti e programmare la nuova opera quanto prima”. Cioè in buona sostanza il MIT dice: non sappiamo cosa fare né da dove cominciare.
Così circolano le ipotesi più strampalate come quella di realizzare due ponti, uno ferroviario e l’altro stradale in alternativa a un solo ponte a doppio asse, sopra la gomma e sotto il ferro, tutti a doppio senso di marcia, a circa 30 metri dall’attuale – che così non diventerà mai patrimonio dell’Unesco – in modo da non spostare le stazioni di Paderno-Robbiate e Calusco.
Il quadro attuale è il seguente: l’assessore regionale Claudia Maria Terzi, del gruppo Lega, ha fatto sapere che aprirà un tavolo con le province di Monza, Lecco e Bergamo, escludendo i comuni. La rivolta è stata immediata – e per fortuna che la Lega è per la sussidiarietà – i comuni hanno detto chiaro e tondo che intendono partecipare perché ogni decisione passerà inevitabilmente sui territori. In una serie di riunioni i sindaci di Imbersago, Paderno, Robbiate, Verderio, Merate e altri, di prima e seconda “cintura” hanno predisposto la mozione e ora sono in attesa dell’apertura del tavolo con RFI, Regione e Province.
Panzeri ha insistito affinché il titolo della mozione dei sindaci fosse epurato dal passaggio relativo all’ipotesi dei due ponti. Ma Salvioni ha ribattuto che quella era una delle ipotesi e per altro del tutto ipotetica mancando un serio progetto per cui il testo approvato da altri comuni va bollinato così com’è anche da Merate.
Il capogruppo di minoranza ha anche polemizzato sul dato ipotizzato di aumento del traffico sostenendo che ci sono tre tesi dall’1% al 145% rispetto al traffico attuale. Come dire ai sindaci: non fate terrorismo inutile. Secca la risposta di Salvioni: è la regione stessa che col nuovo ponte prevede l’aumento del traffico nella misura del 145%.
Una breve sospensione dei lavori non è servita al capogruppo del centrodestra a accettare la versione approvata da tutti i comuni, insistendo sul togliere dal titolo “due ponti”.
Sellitto ha chiuso la bega tagliando corto: non modifichiamo nulla, progetti non ce ne sono quindi scrivere uno, due o tre ponti non cambia assolutamente la sostanza della mozione. Ai voti il sì della maggioranza e di Noi Merate, guidata da Dario Perego. Prospettive si è astenuta. Panzeri, a nostro sommesso parere, fa danni alle cause veramente importanti per le quali la maglietta va ignorata, anche stando in opposizione.
Panzeri ha ripercorso le vicende dal 2018 con la chiusura del ponte per due anni ricordando che RFI, Rete Ferroviaria Italiana, proprietaria del manufatto già nel 2015, presentando il piano programmatico delle opere da realizzare, aveva assicurato che il revamping di 24 mesi avrebbe consentito al ponte altri cinquant’anni di vita nonché il passaggio simultaneo di treni e auto, sia pure mantenendo il senso alternato. Mentre ora si sa che il San Michele nel 2030 sarà chiuso definitivamente. “Perché tutto questo non è stato realizzato”? si è chiesto Panzeri. Più che al vento avrebbe potuto chiederlo ai vertici di RFI, Lo Bosco e Strisciuglio, presidente e A.D. voluti da Matteo Salvini, durante i cinque anni in cui ha guidato la città in veste di sindaco.
Ernesto Sellitto, capogruppo di maggioranza, ha ricordato come una mozione analoga con identici contenuti era stata presentata nel 2019 dall’allora capogruppo di “Più Prospettiva” Paolo Centemero all’allora sindaco Massimo Panzeri. Un testo quasi copia incolla a quello presentato dallo stesso Panzeri, questa volta al suo successore Mattia Salvioni. Ora come allora si chiedeva uno studio sulle correnti di traffico, mai realizzato e si sollecitavano risposte da parte del Ministero per mezzo della regione. Per la verità nei mesi scorsi il quesito specifico è stato posto da “Azione” proprio al Ministero delle Infrastrutture guidato dal leader della Lega, Salvini, il quale ha così risposto: ““Il MIT, preso atto della situazione ancora non definita, ha invitato a compiere celermente ogni azione utile al fine di accelerare le decisioni, per poter assumere le decisioni progettuali conseguenti e programmare la nuova opera quanto prima”. Cioè in buona sostanza il MIT dice: non sappiamo cosa fare né da dove cominciare.
Così circolano le ipotesi più strampalate come quella di realizzare due ponti, uno ferroviario e l’altro stradale in alternativa a un solo ponte a doppio asse, sopra la gomma e sotto il ferro, tutti a doppio senso di marcia, a circa 30 metri dall’attuale – che così non diventerà mai patrimonio dell’Unesco – in modo da non spostare le stazioni di Paderno-Robbiate e Calusco.
Il quadro attuale è il seguente: l’assessore regionale Claudia Maria Terzi, del gruppo Lega, ha fatto sapere che aprirà un tavolo con le province di Monza, Lecco e Bergamo, escludendo i comuni. La rivolta è stata immediata – e per fortuna che la Lega è per la sussidiarietà – i comuni hanno detto chiaro e tondo che intendono partecipare perché ogni decisione passerà inevitabilmente sui territori. In una serie di riunioni i sindaci di Imbersago, Paderno, Robbiate, Verderio, Merate e altri, di prima e seconda “cintura” hanno predisposto la mozione e ora sono in attesa dell’apertura del tavolo con RFI, Regione e Province.
Panzeri ha insistito affinché il titolo della mozione dei sindaci fosse epurato dal passaggio relativo all’ipotesi dei due ponti. Ma Salvioni ha ribattuto che quella era una delle ipotesi e per altro del tutto ipotetica mancando un serio progetto per cui il testo approvato da altri comuni va bollinato così com’è anche da Merate.
Il capogruppo di minoranza ha anche polemizzato sul dato ipotizzato di aumento del traffico sostenendo che ci sono tre tesi dall’1% al 145% rispetto al traffico attuale. Come dire ai sindaci: non fate terrorismo inutile. Secca la risposta di Salvioni: è la regione stessa che col nuovo ponte prevede l’aumento del traffico nella misura del 145%.
Una breve sospensione dei lavori non è servita al capogruppo del centrodestra a accettare la versione approvata da tutti i comuni, insistendo sul togliere dal titolo “due ponti”.
Sellitto ha chiuso la bega tagliando corto: non modifichiamo nulla, progetti non ce ne sono quindi scrivere uno, due o tre ponti non cambia assolutamente la sostanza della mozione. Ai voti il sì della maggioranza e di Noi Merate, guidata da Dario Perego. Prospettive si è astenuta. Panzeri, a nostro sommesso parere, fa danni alle cause veramente importanti per le quali la maglietta va ignorata, anche stando in opposizione.
C.B.