Il carattere distintivo della musica Liturgica

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CARATTERE DISTINTIVO DELLA MUSICA LITURGICA
( L’arte, non è veramente grande, se non quando ci conduce a Dio. )

ANTONELLO BRIVIO, Appunti dalla Tesi di Magistero in Canto Gregoriano, “Mons. Dott. Angelo Nasoni e il suo Pensiero circa il Carattere Distintivo della Musica Ecclesiastica” - Relatore: M° Dott. Edoardo Bellotti – Pontificio Istituto Ambrosiano Musica Sacra di Milano, 2000/2001.

Devo accostarmi alla Liturgia del Signore con l’intento di entrare in una dimensione completamente nuova dove in primo piano trovo: il Silenzio, l’Ascolto, la Parola, i Gesti, i Segni, l’Organo, il Canto e la Musica che in perfetta sinergia diventano espressione di un’atmosfera esclusiva e dove la spiritualità dell’individuo diventa essenza. Questi sono gli elementi distintivi della Sacra Liturgia. Affrontiamo una questione delicata, significativa, necessaria, per ripensare in modo autentico il Valore della Musica nella Liturgia. La domanda che ci poniamo è: La Musica liturgica ha un suo carattere distintivo? In primo luogo sottolineiamo Musica liturgica, cioè strumento a servizio della Liturgia, ancella della Liturgia. Il SALMO 147 proclama, al v.1: «Lodate il Signore: è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a lui conviene». Questo è soltanto uno di oltre una ventina di SALMI che connettono esplicitamente il canto con la lode di Dio. Se per Liturgia s’intende una lode a Dio, allora certamente la musica amplifica questa lode e, in realtà, ci mette in comunione con tutto quel coro celeste che offre inni di lode a Dio. Come ebbe a dire Giovanni Crisostomo: «Lassù, schiere di angeli cantano lode; quaggiù, gli uomini formano cori nelle chiese e li imitano cantando la stessa dossologia...».
Solo a queste condizioni, la musica sacra, diventa in assoluto uno strumento non solo per trasmettere e comunicare la Parola di Dio, uno strumento a servizio della Parola, ma anche per comprendere meglio l’unicità della Parola di Dio. Il vero elemento distintivo sta proprio nel rapporto con la Parola. Che la musica sia un elemento essenziale del culto è un dato storico confermato dalla sua immancabile presenza nelle celebrazioni religiose di ogni epoca, dall’antichità fino ai nostri giorni, ed in ogni cultura. Ma, anche nella presenza ufficiale nei Documenti e norme della Chiesa. Possiamo osservare, attraverso un generico ma attento sguardo alla storia della musica cristiana lungo i secoli, come gli interventi legislativi in materia musicale emanati dalla Chiesa siano stati in parte disattesi nella pratica e come le indicazioni in esse contenute possano essere anche oggi, spunto di riflessione, di attenzione, di considerazione.
Dove sta andando una seria Pastorale Liturgica-musicale? Organisti laureati, Direttori di coro qualificati, Compositori che hanno costruito la loro esperienza musicale in Scuole diocesane di Musica sacra, Conservatori, Pontifici Istituti di Musica Sacra e dove i programmi si sviluppano con l’intento di formare una nuova generazione di musicisti, ma che poi di fatto sono privati di esercitare la loro professionalità al servizio della Liturgia. Il valore di un canto o di una musica liturgica è dato dalle visualizzazioni you tube? Il Canto gregoriano, Palestrina, Bach, Haendel, Da Victoria, Monteverdi, Vivaldi, Mozart, Perosi, Molfino, Donella, Frisina, Rossi, Migliavacca, e tanti altri interessanti compositori liturgici contemporanei che mettono al servizio della Liturgia il loro carisma e riflettono il carattere distintivo della Musica in Chiesa. La Musica Sacra deve mantenere la sua nobiltà, secondo le direttive della Congregazione per il culto divino.
Compito degli organisti, direttori e Scholae cantorum è si quello di coinvolgere l’assemblea al canto ma, anche quello di educare ad un ascolto attento o partecipazione attiva (che diventa preghiera), attraverso l’immenso patrimonio dei grandi compositori di musica sacra che altrimenti finirebbero nell’oblio a discapito di un repertorio decisamente discutibile. GIOVANNI PAOLO II nel CHIROGRAFO PER IL CENTENARIO DEL MOTU PROPRIO “TRA LE SOLLECITUDINI” SULLA MUSICA SACRA DI S. PIO X, evidenzia e sottolinea che la tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un patrimonio di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria e integrale della liturgia solenne. Ribadisce poi con forza che la speciale attenzione che è doveroso riservare alla musica sacra, deriva dal fatto che essa “come parte integrante della solenne Liturgia, ne partecipa il fine generale, che è la gloria di Dio e la santificazione ed edificazione dei fedeli”. Per assicurare dignità e bontà di forme alla musica liturgica occorre: “purificare il culto da sbavature di stile, da forme trasandate di espressione, da musiche e testi sciatti e poco consoni alla grandezza dell’atto che si celebra”. È dunque necessaria una rinnovata e più approfondita considerazione dei principi che devono essere alla base della formazione e della diffusione di un repertorio di qualità. Composizioni che siano degne dell’altezza dei misteri celebrati e, al tempo stesso, adatte alla sensibilità odierna. Il Chirografo conclude rimarcando: “I cultori della musica sacra, dedicandosi con rinnovato slancio ad un settore di così vitale rilievo, contribuiranno alla maturazione della vita spirituale del Popolo di Dio”. Accostarsi alla Liturgia come liturgia musicale incoraggia i ministri della musica liturgica a prendere il loro posto legittimo accanto, e con non minore importanza, a tutti gli altri ministri liturgici. La liturgia musicale mette in straordinario risalto non solo l’importanza dell’uso della musica nel culto, ma anche l’intimo legame tra il far musica ed il pregare. Riportiamo la bella Musica Sacra in Chiesa e ritroveremo la gioia di una comunità che partecipa, canta, prega, ascolta con una attenzione e soprattutto ritrova la bellezza della preghiera che solo nello spazio sacro possiamo contemplare.

( Direttore Scuola di Musica Eugenio Nobili in Olgiate Molgora LC; ex Docente di Educazione musicale Scuola Media La Valletta Brianza LC; 2004 Membro della Commissione Musica Sacra Diocesi di Milano; Diploma in Didattica della Musica; Magistero in Musica Sacra presso il Pontificio Istituto Ambrosiano di Milano; Diploma al Corso di Perfezionamento Liturgico-Musicale presso Ufficio Liturgico Nazionale C.E.I Roma; Perfezionamento in Polifonia rinascimentale presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano. )
M° prof. Antonello Brivio
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