Osnago: con un pretesto la minoranza abbandona l'Aula

È durato 50 minuti su un’ora e mezza complessiva il Consiglio comunale per il gruppo di minoranza di Osnago. Alla votazione del terzo punto all’ordine del giorno sui nove in programma i quattro consiglieri di Orgoglio Osnago hanno voluto abbandonare la sala consiliare. Un colpo di scena forse cercato con un pretesto. L’argomento in trattazione non aveva scaturito grosse critiche.

Si parlava dell’approvazione del Protocollo d’intesa per la gestione del Piano per il Diritto allo Studio, un atto che coinvolge i quattro Comuni afferenti all’Istituto comprensivo ''A. Bonfanti A. Valagussa''. La durata dell’intesa è stata ridotta ad appena un anno, quando in passato l’orizzonte era triennale. La vice sindaca Maria Grazia Caglio ha spiegato che si è scelta questa compressione per far combaciare la scadenza con il Piano triennale dell’offerta formativa dell’Istituto. La quota economica di Osnago, stabilita in proporzione alla popolazione scolastica residente, è di 18.612 euro, validi per ampliare l’offerta formativa in orario extracurriculare (progetti come quelli sull’affettività, supporto psicologico, noleggio sale e attrezzature, acquisto di materiali).
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I consiglieri di minoranza Marco Riva ed Emilio Mandelli

La delibera è stata approvata all’unanimità. La miccia si è accesa sulla dichiarazione dell’immediata eseguibilità dell’atto in questione. Il sindaco Felice Rocca ha chiamato la conta e all’alzata di mano non è riuscito a vedere se il via libera fosse stato acconsentito anche dal consigliere di minoranza Emilio Mandelli, tornato a sedere ai banchi dell’opposizione dopo due sedute in cui è stato assente non giustificato. L’eventuale terzo forfait avrebbe comportato l’apertura della procedura per la decadenza del consigliere.

Già nella prima e unica seduta di Consiglio partecipata da Mandelli, il sindaco aveva indugiato a sincerarsi sull’espressione di voto del noto medico osnaghese. Così, anche questa volta non notando alcun cenno da Mandelli, il sindaco si è trovato a dire: “Io purtroppo non la vedo e non riesco a capire cosa vota. Quindi anche lei è favorevole all’immediata eseguibilità, corretto?”. Improvvisando una sorta di telecronaca, il primo cittadino ha aggiunto: “Le suggerisce il consigliere Riva di sì, va bene. La ringrazio per l’aiuto, consigliere Riva”.

Poi la chiosa di Rocca: “Magari visto che è appena arrivato il consigliere Mandelli ed è la prima volta che partecipa dopo il primo Consiglio, spiegategli in cosa consista il meccanismo dell’immediata eseguibilità perché magari per lui giustamente è un concetto nuovo”. Orgoglio Osnago a inizio luglio aveva annunciato sui social l’autosospensione del consigliere Mandelli, una formula che non è annoverata nella legislazione di riferimento, tanto che non è stata formalizzata in alcun modo, così come mai sono state fornite pubblicamente in Consiglio comunale le ragioni di questa autocensura.

Ma è bastata una leggera allusione alle assenze del consigliere per far sussultare la minoranza, con il capogruppo Marco Riva che ha chiesto di non offendere, minacciando di abbandonare l’aula. Poteva sembrare un bluff o un impeto che potesse rientrare. E invece no. Mentre il sindaco Rocca spiegava che non fosse sua intenzione offendere nessuno, il gruppo capitanato da Riva si è alzato e ha lasciato definitivamente l’aula.
M.P.
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