Verderio: bufera in consiglio sulle dimissioni del messo. Si parla di “lesa maestà”
Tre sono i punti fermi di questa vicenda.
Il primo la lettera protocollata dalla dipendente del comune di Paderno (in “condivisione con Verderio per la funzione di messo comunale), riportante uno “screzio” avuto con il segretario dottor Emil Mazzoleni.
E infine il recesso da parte dell'amministrazione guidata da Danilo Villa, dalla convenzione per l'utilizzo della figura di messo comunale in quanto ormai “obsoleta” rispetto alle esigenze dell'ente, evolutosi con altre forme di comunicazione e consegna degli atti (leggasi PEC).
In tutto questo, quello che doveva essere un semplice punto in un ordine del giorno assai corposo è finito per diventare motivo di scontro acceso tra le due compagini di Verderio.
A prendere la parola subito dopo la comunicazione della decisione, è stata la consigliera Caterina Viani che ha manifestato preoccupazione sulle condizioni dell'ente dal punto di vista delle risorse umane e dunque si è chiesta la vera necessità di fare a meno di una persona per un risparmio di 14mila euro annui. “Non capisco l'economicità di questa decisione: siamo un comune che muove sei milioni di euro, risparmiarne 14mila a fronte di una persona in meno seppure in condivisione con un altro ente, sinceramente non mi convince. I conti non tornano”.
A dare conforto alla scelta dell'amministrazione sono stati sia l'assessore Natalia Burbello che ha ricordato come già 5 anni fa si fosse discusso di questo tema, sia il collega Francesco Falsetto che è entrato nel merito delle motivazioni e dunque ormai della inutilità della consegna a mano degli atti in quanto tutto viaggia via posta certificata.
Alla comunicazione del sindaco che la persona è a 2/3 anni dalla pensione, la minoranza è insorta.
“A protocollo in data 8 giugno c'è una lettera della dipendente che riferisce di un episodio del 5, dove vengono mosse accuse gravi nei confronti del segretario” ha sbottato Caterina Viani “A me sembra che siamo in una situazione dove si possa parlare di un reato di lesa maestà e dove qualcuno voglia farla pagare”. E dando lettura della missiva la consigliera ha dettagliato come alle 13.50 del 5 giugno la dipendente comunicasse di essere in procinto di lasciare l'ufficio, quando il segretario le chiedeva di notificare a un utente presente in quel momento una busta indirizzata al figlio. Al diniego il segretario allora, secondo quanto riportato nella lettera, si scagliava contro la dipendente dandole dell'incapace. Atteggiamento con toni alterati che si sarebbe già manifestato nei giorni precedenti e culminato in una lettera e nella scelta di abbandonare la posizione lavorativa in capo a Paderno.
La decisione dell'amministrazione di recedere dalla convenzione con Verderio e le dimissioni della dipendente sono, dunque, secondo la minoranza da ricondurre a quanto accaduto (lo screzio col segretario, ndr) che è poi raccontato nella lettera protocollata l'8 giugno e declinata in aula.
Ferma la reazione del sindaco Villa che respinte le illazioni ha invitato la minoranza a contenere i toni, evitando di ledere la dignità professionale del dottor Mazzoleni.
“Qui non c'è nessun risparmio e nessuna pensione da parte della dipendente” ha concluso Benedetti “e il dottor Mazzoleni è il peggior segretario che, a nostro parere, Verderio abbia mai avuto”.
Il punto è passato con i soli voti della maggioranza.
Il primo la lettera protocollata dalla dipendente del comune di Paderno (in “condivisione con Verderio per la funzione di messo comunale), riportante uno “screzio” avuto con il segretario dottor Emil Mazzoleni.
Il secondo le dimissioni della dipendente dal suo incarico.
E infine il recesso da parte dell'amministrazione guidata da Danilo Villa, dalla convenzione per l'utilizzo della figura di messo comunale in quanto ormai “obsoleta” rispetto alle esigenze dell'ente, evolutosi con altre forme di comunicazione e consegna degli atti (leggasi PEC).
In tutto questo, quello che doveva essere un semplice punto in un ordine del giorno assai corposo è finito per diventare motivo di scontro acceso tra le due compagini di Verderio.
A prendere la parola subito dopo la comunicazione della decisione, è stata la consigliera Caterina Viani che ha manifestato preoccupazione sulle condizioni dell'ente dal punto di vista delle risorse umane e dunque si è chiesta la vera necessità di fare a meno di una persona per un risparmio di 14mila euro annui. “Non capisco l'economicità di questa decisione: siamo un comune che muove sei milioni di euro, risparmiarne 14mila a fronte di una persona in meno seppure in condivisione con un altro ente, sinceramente non mi convince. I conti non tornano”.
A dare conforto alla scelta dell'amministrazione sono stati sia l'assessore Natalia Burbello che ha ricordato come già 5 anni fa si fosse discusso di questo tema, sia il collega Francesco Falsetto che è entrato nel merito delle motivazioni e dunque ormai della inutilità della consegna a mano degli atti in quanto tutto viaggia via posta certificata.
Alla comunicazione del sindaco che la persona è a 2/3 anni dalla pensione, la minoranza è insorta.
“A protocollo in data 8 giugno c'è una lettera della dipendente che riferisce di un episodio del 5, dove vengono mosse accuse gravi nei confronti del segretario” ha sbottato Caterina Viani “A me sembra che siamo in una situazione dove si possa parlare di un reato di lesa maestà e dove qualcuno voglia farla pagare”. E dando lettura della missiva la consigliera ha dettagliato come alle 13.50 del 5 giugno la dipendente comunicasse di essere in procinto di lasciare l'ufficio, quando il segretario le chiedeva di notificare a un utente presente in quel momento una busta indirizzata al figlio. Al diniego il segretario allora, secondo quanto riportato nella lettera, si scagliava contro la dipendente dandole dell'incapace. Atteggiamento con toni alterati che si sarebbe già manifestato nei giorni precedenti e culminato in una lettera e nella scelta di abbandonare la posizione lavorativa in capo a Paderno.
La decisione dell'amministrazione di recedere dalla convenzione con Verderio e le dimissioni della dipendente sono, dunque, secondo la minoranza da ricondurre a quanto accaduto (lo screzio col segretario, ndr) che è poi raccontato nella lettera protocollata l'8 giugno e declinata in aula.
Ferma la reazione del sindaco Villa che respinte le illazioni ha invitato la minoranza a contenere i toni, evitando di ledere la dignità professionale del dottor Mazzoleni.
“Qui non c'è nessun risparmio e nessuna pensione da parte della dipendente” ha concluso Benedetti “e il dottor Mazzoleni è il peggior segretario che, a nostro parere, Verderio abbia mai avuto”.
Il punto è passato con i soli voti della maggioranza.
S.V.