Church Pocket/30: Santa Maria di whatsApp: la Madonna che sembra un’utente di Tripadvisor
“Da Medjugorje a Trevignano Romano, dal Manzanarre al Reno”: la Madonna sembra essere diventata una utente di TripAdvisor, sempre in giro, straordinariamente loquace, con apparizioni frequenti e messaggi celesti, quasi a cadenza regolare, peggio della domiciliazione bancaria della bolletta dell’energia. In questo tripudio di messaggi, viene da chiedersi: che fine ha fatto il silenzio della Vergine? “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” ci dice Luca, al cap. 2 vers. 19. Le apparizioni mariane, un tempo rare e straordinarie, sono oggi avvenimenti quasi ordinari, tra profezie e richiami alla conversione. Ma siamo davvero di fronte a interventi divini o a una "madonna chiacchierona", con 100 giga e whatsapp, che sembra seguire l’agenda mediatica del nostro tempo? Mentre i fedeli si accalcano in cerca di segni, il confine tra fede e show rischia di diventare sempre più sottile.
Il Dicastero per la Dottrina della Fede è responsabile di vigilare sulla dottrina della fede e di affrontare questioni legate a fenomeni come pseudo-misticismo, apparizioni e visioni di presunta origine soprannaturale. Venerdì 17 maggio 2024 il Dicastero ha emanato le nuove norme per discernere apparizioni ed altri fenomeni soprannaturali. L'ultimo documento che regolamenta questi casi, emanato nel 1978 e reso pubblico solo nel 2012 da Benedetto XVI, propone un metodo più articolato rispetto al passato. Prevede sei possibili conclusioni per valutare presunte apparizioni, fornendo ai Vescovi e al Dicastero stesso strumenti pastorali per gestire questi eventi. L'aggiornamento mira a garantire maggiore chiarezza, trasparenza e rigore teologico - pastorale nella gestione di fenomeni controversi. Le norme precedenti erano oggettivamente insufficienti, soprattutto a causa dei lunghi tempi di discernimento e della crescente complessità degli eventi soprannaturali. La nuova procedura, detta diversificata, consta di sei possibili conclusioni prudenziali per orientare il lavoro pastorale. Gli elementi fondamentali sono:
- Nihil obstat: la possibilità di chiudere il discernimento con un “niente ostacola il culto” che consente un approccio pastorale positivo, senza una dichiarazione di soprannaturalità dell’evento.
- Discernimento coinvolgente: maggiore ruolo del Dicastero nel processo, garantendo un'adeguata vigilanza e consultazione.
- Riconoscimento dello Spirito Santo: importanza del discernimento nella vita spirituale dei fedeli, riconoscendo l'azione dello Spirito anche senza una dichiarazione formale di soprannaturalità.
I Vescovi devono gestire i fenomeni con prudenza, proteggendo al contempo i fedeli da possibili inganni ed evitando pressioni per dichiarazioni affrettate di soprannaturalità.
Il Dicastero per la Dottrina della Fede è responsabile di vigilare sulla dottrina della fede e di affrontare questioni legate a fenomeni come pseudo-misticismo, apparizioni e visioni di presunta origine soprannaturale. Venerdì 17 maggio 2024 il Dicastero ha emanato le nuove norme per discernere apparizioni ed altri fenomeni soprannaturali. L'ultimo documento che regolamenta questi casi, emanato nel 1978 e reso pubblico solo nel 2012 da Benedetto XVI, propone un metodo più articolato rispetto al passato. Prevede sei possibili conclusioni per valutare presunte apparizioni, fornendo ai Vescovi e al Dicastero stesso strumenti pastorali per gestire questi eventi. L'aggiornamento mira a garantire maggiore chiarezza, trasparenza e rigore teologico - pastorale nella gestione di fenomeni controversi. Le norme precedenti erano oggettivamente insufficienti, soprattutto a causa dei lunghi tempi di discernimento e della crescente complessità degli eventi soprannaturali. La nuova procedura, detta diversificata, consta di sei possibili conclusioni prudenziali per orientare il lavoro pastorale. Gli elementi fondamentali sono:
- Nihil obstat: la possibilità di chiudere il discernimento con un “niente ostacola il culto” che consente un approccio pastorale positivo, senza una dichiarazione di soprannaturalità dell’evento.
- Discernimento coinvolgente: maggiore ruolo del Dicastero nel processo, garantendo un'adeguata vigilanza e consultazione.
- Riconoscimento dello Spirito Santo: importanza del discernimento nella vita spirituale dei fedeli, riconoscendo l'azione dello Spirito anche senza una dichiarazione formale di soprannaturalità.
I Vescovi devono gestire i fenomeni con prudenza, proteggendo al contempo i fedeli da possibili inganni ed evitando pressioni per dichiarazioni affrettate di soprannaturalità.
Santa maria della Chiacchiera e nostra signora dei Messaggi ha compito anche in Italia: Trevignano Romano, un comune del Lazio, famoso anche per le inchieste giornalistiche anche di note trasmissioni televisive, è stato protagonista delle pseudo – apparizioni mariane. Le presunte apparizioni, che hanno avuto inizio nel 2016, coinvolgono una donna, Gisella Cardia, che afferma di ricevere messaggi dalla Madonna. La diocesi di Civita Castellana ha avviato subito un processo. I messaggi di Gisella sono stati ampiamente divulgati attraverso social media e canali di comunicazione, contribuendo a creare un forte seguito di devoti. A mettere fine a questa querelle mediatica è stato il Dicastero per la Dottrina della Fede che, con un comunicato del 27 giugno 2024 conferma, con una decisione mette la parola fine alla vicenda, il decreto di S.E.R. Mons. Marco Salvi, Vescovo di Civita Castellana, dove si dichiarava “constat de non supernaturalitate” ossia nessuna soprannaturalità.
Il caso più famoso a livello mondiale ancora in essere è quello di Medjugorje dove la madonna ha un curriculum più fitto di Giovanna Botteri. A Medjugorje, in Bosnia-Erzegovina, tutto ha avuto inizio il 24 giugno 1981, quando sei giovani del posto affermarono di aver visto la Vergine Maria su una collina, invitandoli alla preghiera e alla conversione. L’apparizione, però, non si fermò lì: da quel giorno, i veggenti sostengono di ricevere messaggi dalla Madonna con cadenza regolare. Fino a qui, la storia potrebbe essere “comune”: il format è simile a quello di altre apparizioni famose come Lourdes e Fatima. Ma, come spesso accade con i fenomeni religiosi, le cose sono molto più complesse, e talvolta, altrettanto bizzarre. Mentre altre apparizioni mariane, come quelle a Lourdes o Fatima, si esauriscono in un numero limitato di incontri, Medjugorje ha qualcosa di speciale: qui le apparizioni non finiscono mai! La madonna, a quanto pare, è particolarmente affezionata al luogo e continua a manifestarsi con una costanza che farebbe invidia anche alla più longeva soap opera turca. In pratica a Medjugorje la madonna ha inventato Netflix. Alcuni dei veggenti affermano di aver avuto oltre 40.000 incontri con Maria! Ogni mese, puntuale, la madonna arriva con nuovi aggiornamenti, ammonizioni e consigli spirituali. C’è chi crede ciecamente, chi non è così convinto e chi ci va per curiosità o per "esperienza". Medjugorje è diventata un incrocio di fede e pragmatismo economico, dove la speranza e la fede incontrano souvenir kitsch e croci dorate.
Ma perché ne paliamo oggi? Giovedì 19 settembre 2024, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha affrontato il tema di Medjugorje. In conferenza stampa, è stato presentato un documento conclusivo che, pur riconoscendo il valore spirituale dei messaggi di Medjugorje, li ridimensiona: "Li accogliamo come testi edificanti, non come manifestazioni soprannaturali", ha chiarito Fernández. Insomma, è una valutazione “abbastanza positiva”, ma con i piedi per terra. Non si parla di miracoli, ma di messaggi ispiratori, lasciando intendere che quando si fa riferimento ai "messaggi" della Madonna, si dovrebbe parlare sempre di "presunti messaggi". Con il nihil obstat, la Chiesa apre la porta al culto pubblico senza forzare nessuno a credere alle apparizioni, riconoscendo che queste esperienze possono aver prodotto frutti positivi nella vita dei fedeli. Ma attenzione: niente certificato di autenticità celeste. Va ricordato, inoltre, che il vescovo locale ha sempre guardato con sospetto a Medjugorje, evidenziando il giro di denaro e l’attenzione mediatica che circonda il fenomeno. Già nel 1984 la commissione diocesana emise un giudizio negativo, e nel 1991 i vescovi jugoslavi ribadirono, nella famosa "dichiarazione di Zara", che non ci sono prove per considerare le apparizioni come fenomeni soprannaturali. Un giudizio freddo che, pur non spegnendo la fiamma della devozione, mantiene Medjugorje in quella zona grigia tra fede e scetticismo.
Le apparizioni mariane, da eventi straordinari e rari, sembrano ormai essere diventate l'ultima tendenza spirituale del nostro tempo. Da Medjugorje a Trevignano Romano, la madonna appare con una frequenza che farebbe invidia alle notifiche di smartphone, con messaggi celesti distribuiti a cadenza mensile. E proprio come Netflix, Medjugorje sembra non avere intenzione di chiudere la stagione: oltre 40.000 apparizioni, aggiornamenti continui e un pubblico di fedeli che, tra preghiere e souvenir, non si fa scappare l'ultima "rivelazione" della Vergine. Del resto, quando la Madonna diventa un fenomeno mediatico, c’è sempre il rischio che fede e business finiscano per mescolarsi un po’ troppo. Apparentemente, però, la devozione resta forte, anche se è difficile non chiedersi se la madonna, nel suo eterno viaggio mariano, non stia diventando una presenza fissa più sulla bocca dei media che nei cuori dei fedeli. Una cosa è certa: nel grande palcoscenico della fede, la madonna in questi luoghi sembra essere diventata la protagonista più "social influencer" di sempre.
La domanda è: con tutta questa iperattività mariana, la madonna avrà mai il tempo di meditare in silenzio, come ci aveva insegnato in passato? Oppure ci stiamo solo abituando a un "celeste show" a puntate, tra messaggi divini e pacchetti turistici?
P.S.: Da credente e fortemente devoto alla Madonna, in questo scritto ho volutamente lasciato in minuscolo, in alcuni passaggi, l’appellativo “madonna” rivolto a Maria. Non è un errore grammaticale. Semplicemente, una scelta stilistica che sottende una scelta teologica: non avendo la certezza, neanche dalla Santa Sede, che quella sia la Madonna, preferisco non attribuirle lo stesso appellativo a quella “vera”.
Il caso più famoso a livello mondiale ancora in essere è quello di Medjugorje dove la madonna ha un curriculum più fitto di Giovanna Botteri. A Medjugorje, in Bosnia-Erzegovina, tutto ha avuto inizio il 24 giugno 1981, quando sei giovani del posto affermarono di aver visto la Vergine Maria su una collina, invitandoli alla preghiera e alla conversione. L’apparizione, però, non si fermò lì: da quel giorno, i veggenti sostengono di ricevere messaggi dalla Madonna con cadenza regolare. Fino a qui, la storia potrebbe essere “comune”: il format è simile a quello di altre apparizioni famose come Lourdes e Fatima. Ma, come spesso accade con i fenomeni religiosi, le cose sono molto più complesse, e talvolta, altrettanto bizzarre. Mentre altre apparizioni mariane, come quelle a Lourdes o Fatima, si esauriscono in un numero limitato di incontri, Medjugorje ha qualcosa di speciale: qui le apparizioni non finiscono mai! La madonna, a quanto pare, è particolarmente affezionata al luogo e continua a manifestarsi con una costanza che farebbe invidia anche alla più longeva soap opera turca. In pratica a Medjugorje la madonna ha inventato Netflix. Alcuni dei veggenti affermano di aver avuto oltre 40.000 incontri con Maria! Ogni mese, puntuale, la madonna arriva con nuovi aggiornamenti, ammonizioni e consigli spirituali. C’è chi crede ciecamente, chi non è così convinto e chi ci va per curiosità o per "esperienza". Medjugorje è diventata un incrocio di fede e pragmatismo economico, dove la speranza e la fede incontrano souvenir kitsch e croci dorate.
Ma perché ne paliamo oggi? Giovedì 19 settembre 2024, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha affrontato il tema di Medjugorje. In conferenza stampa, è stato presentato un documento conclusivo che, pur riconoscendo il valore spirituale dei messaggi di Medjugorje, li ridimensiona: "Li accogliamo come testi edificanti, non come manifestazioni soprannaturali", ha chiarito Fernández. Insomma, è una valutazione “abbastanza positiva”, ma con i piedi per terra. Non si parla di miracoli, ma di messaggi ispiratori, lasciando intendere che quando si fa riferimento ai "messaggi" della Madonna, si dovrebbe parlare sempre di "presunti messaggi". Con il nihil obstat, la Chiesa apre la porta al culto pubblico senza forzare nessuno a credere alle apparizioni, riconoscendo che queste esperienze possono aver prodotto frutti positivi nella vita dei fedeli. Ma attenzione: niente certificato di autenticità celeste. Va ricordato, inoltre, che il vescovo locale ha sempre guardato con sospetto a Medjugorje, evidenziando il giro di denaro e l’attenzione mediatica che circonda il fenomeno. Già nel 1984 la commissione diocesana emise un giudizio negativo, e nel 1991 i vescovi jugoslavi ribadirono, nella famosa "dichiarazione di Zara", che non ci sono prove per considerare le apparizioni come fenomeni soprannaturali. Un giudizio freddo che, pur non spegnendo la fiamma della devozione, mantiene Medjugorje in quella zona grigia tra fede e scetticismo.
Le apparizioni mariane, da eventi straordinari e rari, sembrano ormai essere diventate l'ultima tendenza spirituale del nostro tempo. Da Medjugorje a Trevignano Romano, la madonna appare con una frequenza che farebbe invidia alle notifiche di smartphone, con messaggi celesti distribuiti a cadenza mensile. E proprio come Netflix, Medjugorje sembra non avere intenzione di chiudere la stagione: oltre 40.000 apparizioni, aggiornamenti continui e un pubblico di fedeli che, tra preghiere e souvenir, non si fa scappare l'ultima "rivelazione" della Vergine. Del resto, quando la Madonna diventa un fenomeno mediatico, c’è sempre il rischio che fede e business finiscano per mescolarsi un po’ troppo. Apparentemente, però, la devozione resta forte, anche se è difficile non chiedersi se la madonna, nel suo eterno viaggio mariano, non stia diventando una presenza fissa più sulla bocca dei media che nei cuori dei fedeli. Una cosa è certa: nel grande palcoscenico della fede, la madonna in questi luoghi sembra essere diventata la protagonista più "social influencer" di sempre.
La domanda è: con tutta questa iperattività mariana, la madonna avrà mai il tempo di meditare in silenzio, come ci aveva insegnato in passato? Oppure ci stiamo solo abituando a un "celeste show" a puntate, tra messaggi divini e pacchetti turistici?
P.S.: Da credente e fortemente devoto alla Madonna, in questo scritto ho volutamente lasciato in minuscolo, in alcuni passaggi, l’appellativo “madonna” rivolto a Maria. Non è un errore grammaticale. Semplicemente, una scelta stilistica che sottende una scelta teologica: non avendo la certezza, neanche dalla Santa Sede, che quella sia la Madonna, preferisco non attribuirle lo stesso appellativo a quella “vera”.
Rubrica a cura di Pietro Santoro