Sabbioncello: Natura in Casa riflessioni con padre Massimo
Nella serata di venerdì 20 settembre, il custode del convento di Sabbioncello Padre Massimo Teoldi ha tenuto una conferenza a tema "La natura in casa". L'incontro è parte del calendario di eventi “Il tempo del creato”, organizzato dall'Ordine Francescano, che si concluderà il 4 ottobre con la festa di San Francesco.
Emulando i grandi scolastici, il padre ha aperto il discorso con un explicatio terminorum, ovvero la spiegazione delle parole protagoniste della discussione. Natura deriva del verbo natus, nascere, che abbraccia il sistema totale di tutti gli esseri viventi, l'universo considerato nei suoi fenomeni. Nella teologia Cattolica questa parola ha una vitale importanza: la natura integra rappresenta l'uomo creato da Dio prima del peccato originale, che con occhio puro vedeva in tutto il creato l'impronta della Trinità. Una natura integra che ha perso i doni “soprannaturali” con il peccato originale, diventando natura decaduta e poi riparata dalla redenzione operata da Gesù Cristo.
Il verbo nascere nel participio "al futuro e al femminile" diventa “natura”, un termine che implica un dinamismo attivo un continuo rinnovamento che coincide con l'operato di Dio. Per questo motivo natura e creato risultano essere sinonimi. La parola casa invece riprende il significato latino di capanna. Nel greco però oikos significa casa, ma anche famiglia e società. Ed è proprio dalla radice greca che si ricava ecologia, la scienza che ha per oggetto lo studio delle funzioni di relazione tra l'uomo e gli organismi vegetali e animali.
La sfida nel mondo di oggi è quella di riappropriarsi della natura e ricostruire l'armonia della casa, che riguarda i legami famigliari e l'interconnessione con il creato e dunque Dio, perché il naturale è sempre legato al soprannaturale. Alla base di questo rapporto sta la Trinità, che è il nesso che unisce. Oggi tra le tante distrazioni bisogna ritrovare quello sguardo per ricongiungere la realtà e il segno intrinseco in tutte le cose, che rimanda al creatore. Per fare ciò bisogna accantonare contatti virtuali con confronti, momenti di condivisione, di riflessione e di preghiera. La casa è il luogo dove si trova il cuore, che è in grado di distinguere la bontà di Dio, accettando la verità della vita che sta anche nel dolore e nella morte.
Padre Massimo ha aperto svariate riflessioni sulla famiglia e sul progresso tecnologico, che si è allontanata e ha allontanato dalla devozione verso il Signore che ha reso ogni uomo una casa. Assumendo atteggiamenti alternativi e controcorrente si può tornare allo stupore e meraviglia di conoscere attraverso la luce di Dio che è ciò che da significato. La prossimità con il creato è ciò che avvicina a Dio, come si legge nel Cantico delle Creature, in un legame che permette di agire a sua immagine e somiglianza con il desiderio di seminare pace e perdono.
Emulando i grandi scolastici, il padre ha aperto il discorso con un explicatio terminorum, ovvero la spiegazione delle parole protagoniste della discussione. Natura deriva del verbo natus, nascere, che abbraccia il sistema totale di tutti gli esseri viventi, l'universo considerato nei suoi fenomeni. Nella teologia Cattolica questa parola ha una vitale importanza: la natura integra rappresenta l'uomo creato da Dio prima del peccato originale, che con occhio puro vedeva in tutto il creato l'impronta della Trinità. Una natura integra che ha perso i doni “soprannaturali” con il peccato originale, diventando natura decaduta e poi riparata dalla redenzione operata da Gesù Cristo.
Il verbo nascere nel participio "al futuro e al femminile" diventa “natura”, un termine che implica un dinamismo attivo un continuo rinnovamento che coincide con l'operato di Dio. Per questo motivo natura e creato risultano essere sinonimi. La parola casa invece riprende il significato latino di capanna. Nel greco però oikos significa casa, ma anche famiglia e società. Ed è proprio dalla radice greca che si ricava ecologia, la scienza che ha per oggetto lo studio delle funzioni di relazione tra l'uomo e gli organismi vegetali e animali.
La sfida nel mondo di oggi è quella di riappropriarsi della natura e ricostruire l'armonia della casa, che riguarda i legami famigliari e l'interconnessione con il creato e dunque Dio, perché il naturale è sempre legato al soprannaturale. Alla base di questo rapporto sta la Trinità, che è il nesso che unisce. Oggi tra le tante distrazioni bisogna ritrovare quello sguardo per ricongiungere la realtà e il segno intrinseco in tutte le cose, che rimanda al creatore. Per fare ciò bisogna accantonare contatti virtuali con confronti, momenti di condivisione, di riflessione e di preghiera. La casa è il luogo dove si trova il cuore, che è in grado di distinguere la bontà di Dio, accettando la verità della vita che sta anche nel dolore e nella morte.
Padre Massimo ha aperto svariate riflessioni sulla famiglia e sul progresso tecnologico, che si è allontanata e ha allontanato dalla devozione verso il Signore che ha reso ogni uomo una casa. Assumendo atteggiamenti alternativi e controcorrente si può tornare allo stupore e meraviglia di conoscere attraverso la luce di Dio che è ciò che da significato. La prossimità con il creato è ciò che avvicina a Dio, come si legge nel Cantico delle Creature, in un legame che permette di agire a sua immagine e somiglianza con il desiderio di seminare pace e perdono.
I.Bi.