Merate: apre la 10^ edizione di M.I.F., tema il "kairos"
“Kairos”, traducibile dal greco come tempo opportuno o momento giusto. Questo è il tema selezionato per la decima edizione di “Merate Incontra la Fotografia”, inaugurata nel pomeriggio di sabato 21 settembre presso Villa Confalonieri.
“I fotografi si sono interrogati su come la fotografia abbia insito nel proprio procedimento, un tempo necessario e specifico del mezzo, che si inserisce però in un tempo proprio del fotografo” ha spiegato la direttrice artistica del festival Arianna Mancini. Gli espositori hanno studiato i loro lavori agendo nel kairos, cogliendo le occasioni e vivendo il presente. Saranno quattordici le esposizioni che punteggeranno il territorio del meratese tra il 21 settembre e il 20 ottobre, distribuite tra Villa Confalonieri, l'atrio del municipio, il centro sociale Regina Teodolinda, la biblioteca A. Manzoni, la sede di FotoLibera e la gelateria Spini.
Ad accogliere i visitatori nell'atrio della Villa “Un'intima conversazione” curata da Alberto Bregani, Roberto Mutti e Fondazione 3M. Protagonista è la montagna in bianco e nero vista sotto l'obbiettivo di Bregani, originario di Cortina e dunque da sempre legato alle Dolomiti.
Salendo al secondo piano si incontra “Le forme di Dafne”, un progetto collettivo del gruppo Landscape Hunters intorno al mito di Dafne, la dea che prega il padre Peneo di trasformarla in un alloro per sfuggire alla bramosia di Apollo, che colpito dalla freccia di Cupido si è invaghito di lei. Massimo Magistrini ha spiegato come gli artisti abbiano lavorato a sei mani su fotomontaggi composti da tre immagini che riproducono delle possibili forme di Dafne con radici, fusto e chioma, trasmettendo le questioni attuali dell'amore rifiutato o negato.
Scendendo al piano terra e svoltando sulla sinistra ci si imbatte in “Memorie della città” di Niccolò Chirico, una selezione di opere dedicate all'architettura di tutto il mondo. La tecnica utilizzata è una stampa su collage di pagine di libri per rappresentare come le città siano fatte di geometrie che nascondono la storia degli edifici. Le parole delle pagine sono le voci delle persone che vivono in queste architetture e che donano con la memoria il senso alle costruzioni, conferendo loro una storia che ispira la creazione di città del futuro.
A seguire “I fiori del passato” di Francesca Binda, un'indagine sull'inclinazione dell'uomo a vivere nel futuro e nel passato, escludendo il presente. Un progetto ricco di metafore visive, raccontato da una protagonista femminile irriconoscibile che spinge lo spettatore ad immedesimarsi e a godere il presente.
Arrivando nel salone centrale, tra opere, suoni e proiezioni, il visitatore si ritrova immerso nell'esposizione “Ri-tratti Ri-cordi Ri-scoperti Ri-appropriati” di ArteMeta. Una riflessione nata dallo studio di una serie di pellicole anonime, che trasformate in un montaggio, hanno dato vita a video-ritratti che raccontano storie semplici. Feste, matrimoni e comunioni sono avvenimenti preziosi per chi li ha vissuti, ma che rimangono anonimi per lo spettatore che non conosce i protagonisti. Un processo creativo dal video alla pittura, che trasforma storie dimenticate in un nuovo linguaggio attuale.
La visita continua poi con un'aggiunta speciale nel M.I.F: il contributo dei più giovani. In un laboratorio fotografico creativo, svoltosi il 14 settembre con Arianna Ciofi, i ragazzi sono riusciti a cogliere il momento con una facilità e spontaneità che sfugge all'occhio adulto.
A terminare il percorso è Mauro Corneo con “Il tempo passato e presente”, una mostra di negativi d'epoca rinati con la tecnica di stampa su carta salata, per raccontare un vissuto ancora oggi osservabile.
Già visitabile è inoltre il progetto “Lake time” di Luca Marlon in biblioteca, dove non è l’orologio a scandire il tempo, ma il ritmo interiore, “La quinta dimensione” di Mauro Conti nell'atrio comunale, che trasmette la sensazione peculiare provata dal fotografo in Islanda e “La provincia nascosta” curata ed esposta presso la sede di Fotolibera per scoprire le architetture della provincia di Lecco. Sabato 28 settembre sarà inaugurata “Un archivio InComune” di Luciano Ravasio al centro sociale Regina Teodolinda, mentre il 3 ottobre toccherà a “Tra spazio e tempo” di Stefania Mantelli e “Tra spazio e tempo” di Michele Albert alla gelateria Spini.
Nella cornice delle esposizioni, come ogni anno sono stati inseriti ulteriori incontri. Il 13 ottobre ci sarà una lettura portfolio da parte di tre artisti del M.I.F., mentre il 4 ottobre una conferenza su “Le avanguardie del 900 e la fotografia”, così come il 18 ottobre ci sarà la serata “Fotografia dell'intelligenza artificiale” all'auditorium Giusy Spezzaferri. Il 29 settembre si potrà fare una visita guidata alle mostre con Ville Aperte, il 13 ottobre ci sarà “Arte in movimento”, una camminata tra le esposizioni dalla sede di Fotolibera fino a Villa Confalonieri. Il 10 ottobre il G.F.S. e Lorenzo de Francesco porteranno con Sirene wAVe, una serie di proiezioni audiovisive internazionali.
L'assessora Patrizia Riva, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, ha ringraziato FotoLibera e Passione Fotografia Galbiate per aver portato negli ultimi dieci anni un evento di grande levatura, che continua a crescere di anno in anno allacciando relazioni con appassionati che arricchiscono il territorio con la loro arte.
“I fotografi si sono interrogati su come la fotografia abbia insito nel proprio procedimento, un tempo necessario e specifico del mezzo, che si inserisce però in un tempo proprio del fotografo” ha spiegato la direttrice artistica del festival Arianna Mancini. Gli espositori hanno studiato i loro lavori agendo nel kairos, cogliendo le occasioni e vivendo il presente. Saranno quattordici le esposizioni che punteggeranno il territorio del meratese tra il 21 settembre e il 20 ottobre, distribuite tra Villa Confalonieri, l'atrio del municipio, il centro sociale Regina Teodolinda, la biblioteca A. Manzoni, la sede di FotoLibera e la gelateria Spini.
Ad accogliere i visitatori nell'atrio della Villa “Un'intima conversazione” curata da Alberto Bregani, Roberto Mutti e Fondazione 3M. Protagonista è la montagna in bianco e nero vista sotto l'obbiettivo di Bregani, originario di Cortina e dunque da sempre legato alle Dolomiti.
Salendo al secondo piano si incontra “Le forme di Dafne”, un progetto collettivo del gruppo Landscape Hunters intorno al mito di Dafne, la dea che prega il padre Peneo di trasformarla in un alloro per sfuggire alla bramosia di Apollo, che colpito dalla freccia di Cupido si è invaghito di lei. Massimo Magistrini ha spiegato come gli artisti abbiano lavorato a sei mani su fotomontaggi composti da tre immagini che riproducono delle possibili forme di Dafne con radici, fusto e chioma, trasmettendo le questioni attuali dell'amore rifiutato o negato.
Scendendo al piano terra e svoltando sulla sinistra ci si imbatte in “Memorie della città” di Niccolò Chirico, una selezione di opere dedicate all'architettura di tutto il mondo. La tecnica utilizzata è una stampa su collage di pagine di libri per rappresentare come le città siano fatte di geometrie che nascondono la storia degli edifici. Le parole delle pagine sono le voci delle persone che vivono in queste architetture e che donano con la memoria il senso alle costruzioni, conferendo loro una storia che ispira la creazione di città del futuro.
A seguire “I fiori del passato” di Francesca Binda, un'indagine sull'inclinazione dell'uomo a vivere nel futuro e nel passato, escludendo il presente. Un progetto ricco di metafore visive, raccontato da una protagonista femminile irriconoscibile che spinge lo spettatore ad immedesimarsi e a godere il presente.
Arrivando nel salone centrale, tra opere, suoni e proiezioni, il visitatore si ritrova immerso nell'esposizione “Ri-tratti Ri-cordi Ri-scoperti Ri-appropriati” di ArteMeta. Una riflessione nata dallo studio di una serie di pellicole anonime, che trasformate in un montaggio, hanno dato vita a video-ritratti che raccontano storie semplici. Feste, matrimoni e comunioni sono avvenimenti preziosi per chi li ha vissuti, ma che rimangono anonimi per lo spettatore che non conosce i protagonisti. Un processo creativo dal video alla pittura, che trasforma storie dimenticate in un nuovo linguaggio attuale.
La visita continua poi con un'aggiunta speciale nel M.I.F: il contributo dei più giovani. In un laboratorio fotografico creativo, svoltosi il 14 settembre con Arianna Ciofi, i ragazzi sono riusciti a cogliere il momento con una facilità e spontaneità che sfugge all'occhio adulto.
A terminare il percorso è Mauro Corneo con “Il tempo passato e presente”, una mostra di negativi d'epoca rinati con la tecnica di stampa su carta salata, per raccontare un vissuto ancora oggi osservabile.
Già visitabile è inoltre il progetto “Lake time” di Luca Marlon in biblioteca, dove non è l’orologio a scandire il tempo, ma il ritmo interiore, “La quinta dimensione” di Mauro Conti nell'atrio comunale, che trasmette la sensazione peculiare provata dal fotografo in Islanda e “La provincia nascosta” curata ed esposta presso la sede di Fotolibera per scoprire le architetture della provincia di Lecco. Sabato 28 settembre sarà inaugurata “Un archivio InComune” di Luciano Ravasio al centro sociale Regina Teodolinda, mentre il 3 ottobre toccherà a “Tra spazio e tempo” di Stefania Mantelli e “Tra spazio e tempo” di Michele Albert alla gelateria Spini.
Nella cornice delle esposizioni, come ogni anno sono stati inseriti ulteriori incontri. Il 13 ottobre ci sarà una lettura portfolio da parte di tre artisti del M.I.F., mentre il 4 ottobre una conferenza su “Le avanguardie del 900 e la fotografia”, così come il 18 ottobre ci sarà la serata “Fotografia dell'intelligenza artificiale” all'auditorium Giusy Spezzaferri. Il 29 settembre si potrà fare una visita guidata alle mostre con Ville Aperte, il 13 ottobre ci sarà “Arte in movimento”, una camminata tra le esposizioni dalla sede di Fotolibera fino a Villa Confalonieri. Il 10 ottobre il G.F.S. e Lorenzo de Francesco porteranno con Sirene wAVe, una serie di proiezioni audiovisive internazionali.
L'assessora Patrizia Riva, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, ha ringraziato FotoLibera e Passione Fotografia Galbiate per aver portato negli ultimi dieci anni un evento di grande levatura, che continua a crescere di anno in anno allacciando relazioni con appassionati che arricchiscono il territorio con la loro arte.
I.Bi.