Sartirana: in tanti al ricordo dei militi caduti per la Patria
“Nel ricordo di san Maurizio, patrono degli alpini, Legionario Romano, ufficiale della Legione Tebana, Egiziano di una delle prime regioni che avevano accolto il messaggio di Gesù Cristo, animato da nobili sentimenti, affrontò la morte pur di non rinnegare i suoi principi cristiani, fulgido esempio di martire della fede e vero uomo d’onore. San Maurizio, anche a costo della propria vita e di quella dei suoi compagni, ha saputo anteporre la fedeltà a Dio a quella per l’imperatore di Roma che aveva ordinato una tra le più spietate persecuzioni contro i Cristiani”.
E' stata, come da tradizione, una cerimonia incentrata sul ricordo e sulla necessità di fare memoria per non dimenticare il sacrificio di chi, per un ideale di Pace e Libertà, ha donato la vita, quella che si è svolta venerdì sera nella frazione di Sartirana.
Giunta alla quindicesima edizione, la commemorazione del "Ricordo dell'8 settembre 1943" quest'anno è stata particolarmente partecipata con tante rappresentanze alpine, l'insostituibile banda musicale ma soprattutto moltissime persone che hanno voluto prendere parte a questo momento di preghiera e di riflessione.
A officiare la funzione è stato don Mauro Malighetti, nuovo prevosto di Merate che proprio domenica farà il suo ingresso ufficiale in parrocchia, unitamente a don Riccardo Sanvito, padre Pedro di Sabbioncello e il diacono Davide Canepa.
Disposti nelle prime file, con le inconfondibili camicie a quadri verde scuro e il cappello con la piuma gli alpini hanno celebrato il loro patrono san Maurizio e con tutta l'assemblea si sono ricordati anche i santi martiri coreani Andrea Kim Taegon e Paolo Chong Hasang oltre a 101 compagni trucidati.
In prima fila il sindaco Mattia Salvioni, il capogruppo degli alpini Claudio Ripamonti e Gianluigi Bonalume ideatore e curatore della commemorazione.
“Noi abbiamo la memoria corta” ha puntualizzato don Mauro nel corso della sua omelia, ricordando il sacrificio dei militari cadutui nelle tante guerre che hanno costellato la storia d'Italia “una prova ne sono l'odio, la cattiveria quotidiana, il rancore”.
E guardando alle penne nere radunate per la Messa, il sacerdote ha detto “laddove c'è un alpino, c'è una memoria e c'è una persona pronta a dare un aiuto, a mettersi a disposizione, a fare il bene. Perchè è il cuore dell'uomo che fa il bene e al tempo stesso che fa il male. Ma un cuore capace di amare diffonde il bene ovunque”.
Terminata la funzione sacra, i partecipanti si sono spostati nella piazzetta davanti alla chiesa di san Pietro dove si trova la lapide con i nomi dei soldati sartiranesi caduti per la Patria che sono stati scanditi uno per uno seguiti dalla parola “grazie” ripetuta coralmente.
La parola è passata al sindaco che ha ricordato il sacrificio della vita di migliaia di giovani per la democrazia e la libertà. Dopo aver letto alcuni articoli della Costituzione, ha ribadito la necessità del mondo di valori di altruismo e spirito di sacrificio e della capacità di ciascuno a tendere la mano al prossimo. A chiudere la serata un rinfresco allestito in oratorio.
E' stata, come da tradizione, una cerimonia incentrata sul ricordo e sulla necessità di fare memoria per non dimenticare il sacrificio di chi, per un ideale di Pace e Libertà, ha donato la vita, quella che si è svolta venerdì sera nella frazione di Sartirana.
Giunta alla quindicesima edizione, la commemorazione del "Ricordo dell'8 settembre 1943" quest'anno è stata particolarmente partecipata con tante rappresentanze alpine, l'insostituibile banda musicale ma soprattutto moltissime persone che hanno voluto prendere parte a questo momento di preghiera e di riflessione.
A officiare la funzione è stato don Mauro Malighetti, nuovo prevosto di Merate che proprio domenica farà il suo ingresso ufficiale in parrocchia, unitamente a don Riccardo Sanvito, padre Pedro di Sabbioncello e il diacono Davide Canepa.
Disposti nelle prime file, con le inconfondibili camicie a quadri verde scuro e il cappello con la piuma gli alpini hanno celebrato il loro patrono san Maurizio e con tutta l'assemblea si sono ricordati anche i santi martiri coreani Andrea Kim Taegon e Paolo Chong Hasang oltre a 101 compagni trucidati.
In prima fila il sindaco Mattia Salvioni, il capogruppo degli alpini Claudio Ripamonti e Gianluigi Bonalume ideatore e curatore della commemorazione.
“Noi abbiamo la memoria corta” ha puntualizzato don Mauro nel corso della sua omelia, ricordando il sacrificio dei militari cadutui nelle tante guerre che hanno costellato la storia d'Italia “una prova ne sono l'odio, la cattiveria quotidiana, il rancore”.
E guardando alle penne nere radunate per la Messa, il sacerdote ha detto “laddove c'è un alpino, c'è una memoria e c'è una persona pronta a dare un aiuto, a mettersi a disposizione, a fare il bene. Perchè è il cuore dell'uomo che fa il bene e al tempo stesso che fa il male. Ma un cuore capace di amare diffonde il bene ovunque”.
Terminata la funzione sacra, i partecipanti si sono spostati nella piazzetta davanti alla chiesa di san Pietro dove si trova la lapide con i nomi dei soldati sartiranesi caduti per la Patria che sono stati scanditi uno per uno seguiti dalla parola “grazie” ripetuta coralmente.
La parola è passata al sindaco che ha ricordato il sacrificio della vita di migliaia di giovani per la democrazia e la libertà. Dopo aver letto alcuni articoli della Costituzione, ha ribadito la necessità del mondo di valori di altruismo e spirito di sacrificio e della capacità di ciascuno a tendere la mano al prossimo. A chiudere la serata un rinfresco allestito in oratorio.
S.V.