Il sistema

E rieccoci.
Come sempre di questi periodi si ripresenta il tormentone delle legge di bilancio e dei suoi eterni parametri di presunta compatibilità.
Parametri fatti passare come ineludibili in quanto apparentemente oggettivi e di supposto buon senso per ogni “buon padre di famiglia”.
Una narrazione univoca a base di Pil, spread, crescita, debito e soprattutto “compiti a casa” prescritti dall'Europa e quant'altri indicatori ormai assunti a dogmi di fede in quella che si potrebbe definire l'“Economia degli Stati”. Dogmi a cui, di fatto, viene spesso subordinata le stessa Democrazia dei Popoli.
E giù un susseguirsi di analisi, ricette presunte risolutive (ora anche quella corposa commissionata al guru Draghi), controproposte alternative, critiche dettagliate e quant'altro. Tutte però accomunate dall'accettazione delle stesse logiche e dagli stessi parametri. Semmai si cambiano un po' i contenuti all'interno del “quadro” ma quasi mai si osa mettere in discussione il quadro stesso uscendo dalla sua“cornice”.
Formulare e strutturare un “quadro” radicalmente alternativo di fatto è un tabù per questo sistema, ben al di là dei tradizionali concetti di destra e sinistra. E non è certamente un caso che per la grandissima parte dell'ancillare Grande Circo Mediatico sia di fatto vietato nemmeno parlarne.
Senza andare oltre, anche per esigenze di sintesi, come non rimandare ad una interessante e articolato (niente facili slogans) precedente mio confronto di pochi anni fa su questi basilari temi,
https://www.leccoonline.com/notizie/60058/le-caratteristiche-e-gli-effetti-sostanziali-di-questo-sistema-che-non-regge-pi-amp-u
Eppure in particolare sull'elemento centrale di ogni qualsivoglia (e anche spesso strumentale) analisi e cioè l'enorme peso “ricattatorio” dei Debiti Pubblici sull'effettiva Democrazia degli Stati, specie nei rimandi contenuti nello scritto, si documentavano ipotesi e proposte formulate da voci tutt'altro che estremistiche ( varie autorevoli voci compreso quella di David Sassoli, addirittura presidente del Parlamento europeo allora in carica ).
Per la stessa ragione e cioè fornire all'opinione pubblica su queste importantissime questioni ( non sfuggiranno di certo le inevitabili conseguenze delle loro ricadute in termini di maggior o minor giustizia sociale) un “quadro” diverso dal mainstream e quindi perlomeno più completo, ci sarà qualche altra testata disposta a pubblicare questa mia?
Penso, e so bene di non essere l'unico, che occorra contribuire il più possibile a rendere più consapevoli i Cittadini sull'uso spesso strumentale di solo presunti dogmi spesso utilizzati per giustificare politiche ingiuste a base di tagli allo Stato Sociale, ma non solo a quello.
Germano Bosisio
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