Punto rosso: no militari nelle scuole
Giovedì 12 settembre 2024 in concomitanza con l’apertura delle scuole abbiamo esposto in vari punti del territorio meratese il manifesto che alleghiamo contenente l’appello dell’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ':
"Le scuole e le università stanne sempre più diventando terreno di conquista di un’ ideologia bellicista e di controllo securitario attraverso l'intervento diretto delle forze armate (in particolare italiane e statunitensi) declinato in una miriade di iniziative tese a promuovere la carriera militare e a presentare le forze armate e le forze di sicurezza risolutive di problematiche che sono invece di pertinenza della società civile.
Questa invasione di campo vede come protagonisti rappresentanti delle forze militari come “docenti” che tengono lezioni su vari argomenti e arriva a coinvolgere i percorsi di alternanza scuola-lavoro con visite a basi militari o caserme, con protocolli d’intesa firmati da rappresentanti dell'Esercito, il Ministero dell'Istruzione, gli Uffici scolastici Regionali e Provinciali e le singole scuole.
Smilitarizzare le scuole renderle luoghi di pace e di accoglienza, opporsi al razzismo e al sessismo, alle derive nazionalistiche, ai modelli di forza e violenza vuol dire restituire loro il ruolo sociale previsto dalla Costituzione”.
Contiamo sulla diffusione del comunicato vista l’importanza del tema in un periodo in cui soffiano sempre più forti I “venti di guerra”.
"Le scuole e le università stanne sempre più diventando terreno di conquista di un’ ideologia bellicista e di controllo securitario attraverso l'intervento diretto delle forze armate (in particolare italiane e statunitensi) declinato in una miriade di iniziative tese a promuovere la carriera militare e a presentare le forze armate e le forze di sicurezza risolutive di problematiche che sono invece di pertinenza della società civile.
Questa invasione di campo vede come protagonisti rappresentanti delle forze militari come “docenti” che tengono lezioni su vari argomenti e arriva a coinvolgere i percorsi di alternanza scuola-lavoro con visite a basi militari o caserme, con protocolli d’intesa firmati da rappresentanti dell'Esercito, il Ministero dell'Istruzione, gli Uffici scolastici Regionali e Provinciali e le singole scuole.
Smilitarizzare le scuole renderle luoghi di pace e di accoglienza, opporsi al razzismo e al sessismo, alle derive nazionalistiche, ai modelli di forza e violenza vuol dire restituire loro il ruolo sociale previsto dalla Costituzione”.
Contiamo sulla diffusione del comunicato vista l’importanza del tema in un periodo in cui soffiano sempre più forti I “venti di guerra”.
Punto rosso - Rete delle Alternative