Calco: trovato 'appeso' a una staccionata il gallo Pepe, amico dei bimbi della scuola Origo

Una bruttissima scoperta quella fatta alla scuola Origo di Calco: nelle scorse ore è stato trovato "appeso" per il collo a una staccionata il gallo Pepe, vivace e coloratissimo amico dei bimbi che se ne prendevano cura fin da quando, in primavera, hanno seguito da vicino la schiusa di dodici uova di gallina, celebrando poi la vita.
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L'asilo Origo di Calco

Ecco il racconto, giustamente ricco di amarezza, delle insegnanti.
La storia di Pepe è iniziata a marzo di quest’anno. I bimbi della sezione koala hanno raccolto 12 uova di gallina e le hanno messe in incubatrice seguendo la schiusa passo passo. Con grande stupore e meraviglia sono nati 12 pulcini, meravigliosi. Ad ognuno è stato dato un nome e si è celebrata la vita! Sì, la vita… perchè ogni giorno insegniamo ai bimbi che il Creato è stupendo e che la vita, ogni vita, è un dono e va rispettata. Dei 12 pulcini 10 sono stati adottati (Poppy, per esempio, è stata affidata a Don Beppe) e a scuola ne sono rimasti 2: Vittorio e Pepe. Con il passare dei giorni Pepe si è rivelato un bellissimo galletto: arzillo e colorato. Con grande stupore i bimbi hanno ascoltato il suo canto quando abbiamo riaperto la scuola e hanno cominciato a coccolarlo. 
Nella nostra scuola c’è un pollaio e se ne occupano i bambini: ogni giorno entrano e con guanti, palettine e rastrelli lo puliscono sotto l’attenta guida della maestra Monica. Dopo aver pulito raccolgono il dono delle galline e lo portano a casa. Da quando è arrivato Pepe i bambini dicevano che nel pollaio c’era finalmente un “papà”. La meraviglia è durata poco… Abbiamo trovato Pepe appeso, per il collo, alla staccionata del pollaio. Pensiamo a un atto vandalico dato che era già successo con un gallo precedente.
Tutto il genere umano fa parte del regno animale ma è dotato (forse) di una capacità che gli animali non hanno: quella del dialogo. Se il canto di pepe dava fastidio bastava venire a scuola a dirlo e lo avremmo dato in adozione.
Forse la “cara persona” che ha compiuto questo atto non ha considerato che i bambini, giungendo a scuola, avrebbero potuto vederlo causando loro un dolore. Ora a noi insegnanti l’ingrato compito di spiegare ancora una volta che è vero che ogni vita è un dono e va rispettata ma ci sono “persone” che troppo spesso se lo dimenticano… “poverine”.
                                                             
                                                      Tutto il personale docente e i bimbi della scuola Origo
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