Lomagna: testimonianze da Aleppo con Pro Terra Sancta

Aleppo, la città della Siria settentrionale chiamata anche “Capitale del nord”, un luogo da anni in macerie a causa della guerra civile iniziata nel 2011 e il terremoto del 2023 che ha contribuito a distruggere ciò che era rimasto.
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Durante la serata di venerdì 13 settembre Andrea Avveduto, curatore della comunicazione per Pro Terra Sancta, ha raccontato la missione dell'associazione, nata venti anni fa dall'intuizione di padre Michele Piccirillo, per promuovere e realizzare progetti di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, di sostegno alle comunità locali e di aiuto nelle emergenze umanitarie in Terra Santa. La parrocchia di Lomagna da anni sostiene l'operato dei missionari, dopo aver conosciuto e accolto nel 2022 Fra Bahjat Karakach, attivo in Siria a sostegno di bambini orfani e giovani in difficoltà. 
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Andrea  Avveduto

Aleppo è una delle mete di sostegno di Pro Terra Sancta, che con una mensa e centri di supporto sta aiutando centinaia di bambini, che con scuole e istituti sta istruendo madri e figli e che con l'istallazione di pannelli solari e la ricostruzione di edifici in rovina si pone come obiettivo quello di alleviare le sofferenze e promuovere la ricostruzione del tessuto sociale e infrastrutturale del paese. La Siria è da sempre un territorio teatro degli interessi politici internazionali, che hanno contribuito al proseguimento negli ultimi 13 anni di quella definita da Papa Francesco come la “Terza guerra mondiale a pezzi”. Le condizioni del paese sono disastrose e non potranno migliorare finché rimarranno attive le forti sanzioni internazionali, che non permettono il risollevamento dell'economia, interessata continuamente dalla svalutazione della lira siriana. Oggi Assad sta controllando gran parte dei territori sottratti dai Curdi e dai ribelli Jihadisti, ma le condizioni di vita rimangono precarie per centinaia di migliaia di persone. 
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I bambini sono le maggiori vittime della crisi che ha portato alla chiusura di più di 2.000 scuole a causa dei miseri stipendi destinati agli insegnanti che non permettono di coprire i costi della benzina per raggiungere l'istituto. La maggior parte dei giovani si ritrova priva di una possibilità di istruzione e costretta a lavorare a partire dall'età di 6 anni, subendo abusi e violenze. I ragazzi vivono per strada o in periferia tra mucchi di spazzatura, facendo il bagno in “piscine” nate dai crateri provocati dalle bombe.
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Tante sono le iniziative messe in atto per togliere i giovani da questa drammaticità e dare un assaggio di amore sano e di infanzia “normale”, ricca di affetto, spensieratezza e protezione. Un dramma è rappresentato soprattutto dai bambini nati da donne violentate da estremisti e che dunque non verranno mai riconosciuti. Per questo motivo l'associazione ha avviato il progetto “Un nome e un futuro” convincendo le istituzioni a registrare all'anagrafe centinaia di piccoli individui, per conferire loro un'identità e la speranza di un domani migliore. 
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Monsignor Giorgio Bertin

Presente all'incontro anche monsignor Giorgio Bertin, tornato da poco in Italia dopo aver trascorso più di quarant'anni in Africa. Nel 2009 per una riunione della Caritas Medio Oriente-Nord Africa e di nuovo per la Conferenza episcopale latina, il frate ha potuto trascorrere del tempo ad Aleppo. Bertin ha fatto visita alle parrocchie francescane, assistendo all'operato descritto nella serata, al sostegno che i frati, le varie associazioni e le raccolte fondi stanno apportando in Siria e nei paesi del mondo in difficoltà, azioni fondamentali per la rinascita di territori devastati da guerre e povertà.
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La serata si è conclusa con un ringraziamento ai lomagnesi per il sostegno a Pro Terra Sancta e alle varie realtà che condividono il dolore di popolazioni bisognose.
I.Bi.
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