Sicurezza pubblica e la Camera che ci fa male

La Camera dei deputati ha approvato una serie di norme sulla sicurezza su cui spiccano (tra parentesi il nostro commento):
- carcere fino ai sette anni per i detenuti che non obbediscono alle guardie. (Sei in galera per qualche mese -spinello o piccolo furto - e, magari ti rifiuti di spegnere la luce, ti becchi sette anni).
- arresto e condanna carceraria per chi protesta in mezzo alla strada. (Le tipiche manifestazioni nonviolente, per aver magari bloccato il traffico).
-carcere immediato per chi occupa abusivamente case sfitte, anche pubbliche. (Non basta sgomberare le case da chi le occupa e denunciarli, ma gli si “risolve” il problema casa con il carcere….).
- possono (a discrezione del giudice) restare in galera le donne che hanno commesso un reato, pur se hanno un bimbo con meno di un anno. (Bimbo in galera per le colpe della mamma, avendo modificato una norma del codice fascista - ancora in vigore dal trentennio - che prevede il divieto di questa detenzione).
- inasprimento delle sanzioni del codice della strada per chi non si ferma all’alt della polizia. (chi ha motivo per non fermarsi sarà quindi più motivato per non violare la legge…..).

La maggioranza dei deputati - esseri umani che fanno politica, che guidano un veicolo e che sono genitori e figli - ha così deciso - tra il tragico, il ridicolo e l’inutile - di migliorare la sicurezza pubblica.

Mentre nel Parlamento accadeva questo, una signora ha ammazzato il ladro della propria borsetta passando diverse volte con la propria auto sul suo corpo e, recuperata la refurtiva, se n’è andata senza avvisare nessuno. La signora è agli arresti domiciliari accusata di omicidio volontario. Il vice-presidente del consiglio dei ministri, Matteo Salvini, ha detto che “se l'uomo che ha perso la vita non fosse stato un delinquente non sarebbe finita così".

Prima che queste norme diventino legge ci vorrà l’ok del Senato.
Forse - lo diciamo più che altro per non perdere fiducia in noi stessi in quanto cittadini, e consapevoli che per il ministro Salvini è legittimo farsi giustizia da sé - si è ancora in tempo a non farsi così male.
Vincenzo Donvito Maxia, presidente Aduc
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