Lomaniga: l'ultimo saluto all'imprenditore Franco Spreafico. Il parroco, ''Dio ci aiuti a raccoglierne l’eredità umana''
È difficile parlare di ''riposo eterno'' al funerale di un brianzolo doc. Lo ha fatto notare con un accenno di sorriso don Carlo Pirotta mercoledì mattina nella chiesa parrocchiale di Lomaniga davanti alle tantissime persone riunitesi per rivolgere l’ultimo saluto all’imprenditore Franco Spreafico, spentosi negli scorsi giorni a soli 74 anni.
Anche in paradiso probabilmente il buon animo dell’ex presidente di Vera Brianza e fondatore di Errediesse Grafica Spa, cercherà il modo di aiutare gli altri. Con questa certezza il parroco ha dunque invitato tutti, soprattutto i suoi familiari, ad essere contenti per lui, nonostante il comprensibile dolore di questi giorni.
''In questo momento celebriamo la vittoria della resurrezione, il passaggio a quella vita nuova descritta nel Vangelo di Luca. Hai fatto tutto quello che dovevi fare. È stato così anche per Franco. La sua non è stata ricerca spasmodica di approvazione, ma desiderio di fare ciò che è giusto e buono. È bello pensare che ora lui si presenterà davanti al Padre dicendo: Ho fatto quello che dovevo fare''.
Don Carlo ha messo in luce anche gli ultimi giorni di vita dell’imprenditore buono, che negli anni si era dato tanto da fare impegnandosi in diversi ambiti nonostante i tanti impegni lavorativi. ''È bello morire senza dover subire lunghi periodi di ricovero o interventi, morire così, stando quasi fino all’ultimo giorno sul posto di lavoro, sulla frontiera, là dove c’era da servire. Che il signore ci aiuti a raccogliere l’eredità di quest’uomo. Non quella monetaria, ma quella vera, quella umana. Che i suoi nipotini possano sapere di dover essere orgogliosi di quello che ha fatto il nonno''.
Le mura della piccola chiesa della frazione missagliese non ce l’ha fatta a contenere i tanti amici e le tante persone che volevano bene a Franco. Tanti imprenditori del Meratese che ben lo conoscevano, sindaci ed ex sindaci che ricordando con stima la sua dedizione al lavoro, tutti dentro o attorno a quella stessa chiesa in cui Spreafico, a soli tre giorni di vita, aveva ricevuto il battesimo dal compianto parroco don Giovanni Ferri, e dove, qualche anno dopo, anche il sacramento della cresima. Quella stessa chiesa che mercoledì mattina è stata gremita di fiori mandati da aziende del territorio, studi legali e società sportive come la Usd Casatese Merate.
Al termine della cerimonia i figli di Franco Spreafico, Roberto e Daniele, hanno voluto condividere un pensiero che ha toccato profondamente tutti i presenti: ''Caro papà, qualcuno ha detto che l’esempio non è il miglior modo per insegnare, è l’unico modo. Tu ci hai insegnato che con l’educazione, l’umiltà e la determinazione si può arrivare ovunque. Tu ci hai insegnato che bisogna fare del bene sempre, senza necessariamente aspettarsi nulla in cambio. Tu ci hai insegnato che sbagliando si impara e, infatti, di errori ce ne hai lasciati commettere tanti. Ci hai insegnato che le aziende sono fatte prima di persone che di muri e macchinari''.
''Mi hai insegnato a essere un padre responsabile – ha proseguito il figlio Daniele – e speriamo di averti reso orgoglioso di noi. Ti promettiamo che porteremo avanti quanto da te creato insieme alla mamma, proseguendo nel solco tracciato dallo spirito di innovazione, dall’indomabile abnegazione al lavoro e dalla ricerca continua che ti ha sempre contraddistinto. Porteremo per sempre nel cuore il tuo esempio di dedizione, lungimiranza, saggezza, perché nonostante i gradi traguardi raggiunti, non hai mai perso la tua umiltà e hai mantenuto saldo il tuo attaccamento alla nostra famiglia e alle tue radici. Ne abbiamo avuto l’ennesima conferma in questi giorni, ce lo hanno raccontato tutte le innumerevoli persone che sono venute a salutarti e a dirti grazie. Siamo orgogliosi di aver avuto un pare straordinario come te e spero che tu lo sia stato anche di noi. Grazie, papà''.
A nome di tanti amici, anche il Conte Alberto Uva ha condiviso un personale ricordo dell’amico. ''La notizia della scomparsa improvvisa di una persona cara è sempre una presa di coscienza traumatica per tutti sulla fragilità dell’umana esistenza. Con la scomparsa di Franco a questo si è sommato un profondo dolore per me, per la perdita di un vero e grande amico. Con lui ho condiviso tanti momenti di vita e ieri sera pensando a quest’ultimo saluto che gli avremmo tributato oggi, sono stato preso dallo sconforto di fronte all’ineluttabilità di pensare che non gli avremmo più potuto parlare, che non lo avremmo più potuto vedere e non avremmo più potuto fargli quelle telefonate che adesso penso, mi mancano tanto, in cui io salutavo e lui mi rispondeva sempre ''Ciao dutur, come va? Sem chi, a lavurà''. Mi mancherà tanto non potergli più parlare'' ha detto, spiegando tutta via che i numerosi e piacevoli ricordi che lui, come tutti quelli che conoscevano Spreafico, conservano, aiuteranno a tenerlo ancora in vita.
A cerimonia conclusa, il feretro di Franco Spreafico è stata accompagna al vicino cimitero, seguito da un lungo corteo.
Anche in paradiso probabilmente il buon animo dell’ex presidente di Vera Brianza e fondatore di Errediesse Grafica Spa, cercherà il modo di aiutare gli altri. Con questa certezza il parroco ha dunque invitato tutti, soprattutto i suoi familiari, ad essere contenti per lui, nonostante il comprensibile dolore di questi giorni.
''In questo momento celebriamo la vittoria della resurrezione, il passaggio a quella vita nuova descritta nel Vangelo di Luca. Hai fatto tutto quello che dovevi fare. È stato così anche per Franco. La sua non è stata ricerca spasmodica di approvazione, ma desiderio di fare ciò che è giusto e buono. È bello pensare che ora lui si presenterà davanti al Padre dicendo: Ho fatto quello che dovevo fare''.
Don Carlo ha messo in luce anche gli ultimi giorni di vita dell’imprenditore buono, che negli anni si era dato tanto da fare impegnandosi in diversi ambiti nonostante i tanti impegni lavorativi. ''È bello morire senza dover subire lunghi periodi di ricovero o interventi, morire così, stando quasi fino all’ultimo giorno sul posto di lavoro, sulla frontiera, là dove c’era da servire. Che il signore ci aiuti a raccogliere l’eredità di quest’uomo. Non quella monetaria, ma quella vera, quella umana. Che i suoi nipotini possano sapere di dover essere orgogliosi di quello che ha fatto il nonno''.
Le mura della piccola chiesa della frazione missagliese non ce l’ha fatta a contenere i tanti amici e le tante persone che volevano bene a Franco. Tanti imprenditori del Meratese che ben lo conoscevano, sindaci ed ex sindaci che ricordando con stima la sua dedizione al lavoro, tutti dentro o attorno a quella stessa chiesa in cui Spreafico, a soli tre giorni di vita, aveva ricevuto il battesimo dal compianto parroco don Giovanni Ferri, e dove, qualche anno dopo, anche il sacramento della cresima. Quella stessa chiesa che mercoledì mattina è stata gremita di fiori mandati da aziende del territorio, studi legali e società sportive come la Usd Casatese Merate.
Al termine della cerimonia i figli di Franco Spreafico, Roberto e Daniele, hanno voluto condividere un pensiero che ha toccato profondamente tutti i presenti: ''Caro papà, qualcuno ha detto che l’esempio non è il miglior modo per insegnare, è l’unico modo. Tu ci hai insegnato che con l’educazione, l’umiltà e la determinazione si può arrivare ovunque. Tu ci hai insegnato che bisogna fare del bene sempre, senza necessariamente aspettarsi nulla in cambio. Tu ci hai insegnato che sbagliando si impara e, infatti, di errori ce ne hai lasciati commettere tanti. Ci hai insegnato che le aziende sono fatte prima di persone che di muri e macchinari''.
''Mi hai insegnato a essere un padre responsabile – ha proseguito il figlio Daniele – e speriamo di averti reso orgoglioso di noi. Ti promettiamo che porteremo avanti quanto da te creato insieme alla mamma, proseguendo nel solco tracciato dallo spirito di innovazione, dall’indomabile abnegazione al lavoro e dalla ricerca continua che ti ha sempre contraddistinto. Porteremo per sempre nel cuore il tuo esempio di dedizione, lungimiranza, saggezza, perché nonostante i gradi traguardi raggiunti, non hai mai perso la tua umiltà e hai mantenuto saldo il tuo attaccamento alla nostra famiglia e alle tue radici. Ne abbiamo avuto l’ennesima conferma in questi giorni, ce lo hanno raccontato tutte le innumerevoli persone che sono venute a salutarti e a dirti grazie. Siamo orgogliosi di aver avuto un pare straordinario come te e spero che tu lo sia stato anche di noi. Grazie, papà''.
A nome di tanti amici, anche il Conte Alberto Uva ha condiviso un personale ricordo dell’amico. ''La notizia della scomparsa improvvisa di una persona cara è sempre una presa di coscienza traumatica per tutti sulla fragilità dell’umana esistenza. Con la scomparsa di Franco a questo si è sommato un profondo dolore per me, per la perdita di un vero e grande amico. Con lui ho condiviso tanti momenti di vita e ieri sera pensando a quest’ultimo saluto che gli avremmo tributato oggi, sono stato preso dallo sconforto di fronte all’ineluttabilità di pensare che non gli avremmo più potuto parlare, che non lo avremmo più potuto vedere e non avremmo più potuto fargli quelle telefonate che adesso penso, mi mancano tanto, in cui io salutavo e lui mi rispondeva sempre ''Ciao dutur, come va? Sem chi, a lavurà''. Mi mancherà tanto non potergli più parlare'' ha detto, spiegando tutta via che i numerosi e piacevoli ricordi che lui, come tutti quelli che conoscevano Spreafico, conservano, aiuteranno a tenerlo ancora in vita.
A cerimonia conclusa, il feretro di Franco Spreafico è stata accompagna al vicino cimitero, seguito da un lungo corteo.
E.Ma.