Comodamente sedute/133: quattro giorni belli a Parigi. Storie di amore, di amicizia e tanto altro
Convivono diverse storie dentro l’articolo di oggi e io muoio dalla voglia di raccontarvele, augurandomi che abbiate voglia di leggerle.
Chi mi legge e mi segue da tempo (grazie!) ricorderà bene che il primo articolo dopo la pausa estiva di questa rubrica, ha sempre coinciso con il racconto dell’esperienza dei miei cammini (che potete trovare QUI nel caso ve li foste persi) che tanto bene mi hanno fatto.
Quest’anno però, le cose sono andate diversamente.
Complice una conversazione con Susi avvenuta in una calda sera di inizio estate, che ci ha colte particolarmente stanche e desiderose di provare a immaginare un viaggio speciale.
“Dove vorresti andare?” ho azzardato.
“A Parigi”.
In genere non torno mai nei luoghi in cui sono già stata, ma stavolta era diverso.
Perché Parigi, e qui comincia la prima storia, è stata la meta assieme ai castelli della Loira, scelta da me e mio marito come viaggio di nozze, 34 anni fa.
E quel viaggio ci era talmente rimasto nel cuore, da esserci ripromessi di fare ritorno un giorno, prima o poi.
Inutile dirvi che non ci siamo più tornati, ma quando Susanna ha parlato di Parigi, ho capito che quello poteva essere un modo per chiudere quel cerchio che giaceva da tempo in un angolo di cuore nascosto.
La seconda storia di cui vi voglio parlare racconta dell’amicizia, anche quella di lunghissima data, che lega Susanna a Letizia.
Le nostre famiglie sono sempre state legate (e lo sono tuttora!) e durante le frequenti occasioni di incontro, è stato facile per loro, coetanee, stringere amicizia.
Cosi mi è venuta spontanea l’idea di estendere l’invito anche a lei, la quale ha accettato di buon grado.
Faccio fatica a trovare le parole per dirvi cosa abbia significato per me tornare a Parigi dopo 34 anni e guardarla attraverso gli occhi di due ragazze che l’hanno amata fin dal primo giorno.
Curiose, entusiaste, felici, non si sono sottratte nemmeno per un istante alle lunghe ore di camminate per seguire l’itinerario impegnativo che avevo preparato per non perderci nulla.
Ve lo illustro volentieri insieme a qualche bella foto egregiamente scattata da loro.
PRIMO GIORNO
Abbiamo volato con Ryan air e ci siamo trovate molto bene, ma l’arrivo è all’aeroporto di Beauvais, e considerate che da lì per raggiungere il centro di Parigi ci vogliono almeno due ore (navetta aeroportuale e metropolitana).
Siamo giunte all’hotel nel pomeriggio, abbiamo prenotato l’ AM HOTEL ITALIE, situato nel 13° arrondissement, molto carino, personale gentile, colazione strepitosa con un piccolo angolo cottura con bollitore e microonde, molto vicino alla fermata della metro. Il tempo di cambiarci e poi via, subito di corsa ad ammirare lei, la regina di questa città che ci ha accolte in tutto il suo splendore.
Il luogo migliore per ammirare la Tour Eiffel è la terrazza monumentale del Trocadéro che le sta di fronte.
Abbiamo scelto di non salire, e poi vi spiegherò perché, però abbiamo fatto qualche bella foto e poi ci siamo recate al Pont de l’Alma dove ci aspettava la crociera sul Bateau Mouche, che assolutamente vi consiglio, perché permette di godere comodamente sedute della vista dei monumenti più belli.
SECONDO GIORNO
Abbiamo cominciato dalla visita prenotata alla Sainte Chapelle, luogo magico e incantevole.
A seguire la bella Concergerie, poi Notre Dame, purtroppo non ancora visitabile all’interno, il Quartiere latino, e la visita al Pantheon con salita fino in cima per godere della vista di Parigi dominata dalla Torre Eiffel, (ecco perché non siamo salite sulla torre, perché non l’avremmo vista dall’alto svettare in centro a Parigi).
Nel pomeriggio il museo d’Orsay, una gioia per gli occhi.
TERZO GIORNO
Abbiamo iniziato dalla superba basilica del Sacro Cuore e posso definirlo con certezza il momento più emozionante di questo viaggio.
Da lì non potete perdervi la bellissima passeggiata a Montmarte, quartiere originalissimo, il Moulin Rouge, che conserva sempre il suo fascino, e il celebre muro “Je t’aime” (muro dei “ti amo”).
Nel pomeriggio l’immancabile visita al Louvre e a sua maestà la Monnalisa.Ci vorrebbero giorni per visitarlo tutto quanto, noi ci siamo fatte bastare due ore.
QUARTO GIORNO
Non potevamo salutare Parigi senza una visita all’ imponente Arco di trionfo (che fatica scattare una foto senza auto in transito!) e la camminata lungo lo splendido viale degli Champs Elysee fino all’obelisco.
Dopo una veloce pausa pranzo è iniziato il viaggio di ritorno.
Cosa resta nel cuore dopo un viaggio così bello?
Tanta stanchezza, è indubbio, ma è la stanchezza più bella del mondo.
La sensazione di aver contribuito a regalare un sogno a due ragazze che ciascuna a modo suo, ne aveva un gran bisogno.
E poi i ricordi, tanti, tantissimi da legare nel cuore e nella mente, da andare a ripescare per sorridere e non dimenticare quanto è bella la vita.
Quando avevano tredici anni Susanna e Letizia hanno scritto e interpretato una canzone che sono andata a ripescare e che voglio farvi ascoltare, vi lascio anche la traduzione, perché le parole hanno molto a che fare con ciò che si prova quando si ha la fortuna di vivere così intensamente certe esperienze.
PRENDI LA MIA MANO
Quando la tua vita, crolla, puoi solo volare
Chiudi gli occhi e sogna ora, forza, oltrepassa il limite
E la tua paura è diventata la tua speranza
Puoi aprire tutte le porte chiuse
Non aver paura, cogli l’occasione e balla al sole
Senti la luce?
Portami via, ti aiuterò a riscoprirti forte.
Ti fidi di me?
Nelle fiamme, il tuo dolore brucia, è ora di ripartire da te
Sei pronto adesso?
Prendi la mia mano
Prendi la mia mano
E quel sorriso, come uno scudo, nasconde le lacrime dentro
Combatti sempre, non arrenderti, fa risplendere la tua
anima
Volta pagina e affronta la vita
Non sarai solo, eccomi qui
E a volte sembra che il mondo
vuole vedere fino a che punto resisti
in questa vita in bianco e nero vedi
come si fondono i colori?
Non puoi più fingere.
E voi amiche mie? Siete mai state a Parigi?
Se sì aspetto le vostre storie, se non ancora, cominciate a pensarci, perché ne vale la pena.
Parigi è magica, cambia lo sguardo delle persone, e qualche volta anche il cuore.
Prima di salutarvi vi consiglio di non perdervi il reportage fotografico di questa vacanza che racconta molto più delle parole, lo trovate come sempre nel mio blog www.comodamentesedute.com. Nel frattempo buon rientro alla routine a tutte voi, spero abbiate progetti belli in cuore da realizzare. Un abbraccio e alla prossima
Chi mi legge e mi segue da tempo (grazie!) ricorderà bene che il primo articolo dopo la pausa estiva di questa rubrica, ha sempre coinciso con il racconto dell’esperienza dei miei cammini (che potete trovare QUI nel caso ve li foste persi) che tanto bene mi hanno fatto.
Quest’anno però, le cose sono andate diversamente.
Complice una conversazione con Susi avvenuta in una calda sera di inizio estate, che ci ha colte particolarmente stanche e desiderose di provare a immaginare un viaggio speciale.
“Dove vorresti andare?” ho azzardato.
“A Parigi”.
In genere non torno mai nei luoghi in cui sono già stata, ma stavolta era diverso.
Perché Parigi, e qui comincia la prima storia, è stata la meta assieme ai castelli della Loira, scelta da me e mio marito come viaggio di nozze, 34 anni fa.
E quel viaggio ci era talmente rimasto nel cuore, da esserci ripromessi di fare ritorno un giorno, prima o poi.
Inutile dirvi che non ci siamo più tornati, ma quando Susanna ha parlato di Parigi, ho capito che quello poteva essere un modo per chiudere quel cerchio che giaceva da tempo in un angolo di cuore nascosto.
La seconda storia di cui vi voglio parlare racconta dell’amicizia, anche quella di lunghissima data, che lega Susanna a Letizia.
Le nostre famiglie sono sempre state legate (e lo sono tuttora!) e durante le frequenti occasioni di incontro, è stato facile per loro, coetanee, stringere amicizia.
Cosi mi è venuta spontanea l’idea di estendere l’invito anche a lei, la quale ha accettato di buon grado.
Faccio fatica a trovare le parole per dirvi cosa abbia significato per me tornare a Parigi dopo 34 anni e guardarla attraverso gli occhi di due ragazze che l’hanno amata fin dal primo giorno.
Curiose, entusiaste, felici, non si sono sottratte nemmeno per un istante alle lunghe ore di camminate per seguire l’itinerario impegnativo che avevo preparato per non perderci nulla.
Ve lo illustro volentieri insieme a qualche bella foto egregiamente scattata da loro.
PRIMO GIORNO
Abbiamo volato con Ryan air e ci siamo trovate molto bene, ma l’arrivo è all’aeroporto di Beauvais, e considerate che da lì per raggiungere il centro di Parigi ci vogliono almeno due ore (navetta aeroportuale e metropolitana).
Siamo giunte all’hotel nel pomeriggio, abbiamo prenotato l’ AM HOTEL ITALIE, situato nel 13° arrondissement, molto carino, personale gentile, colazione strepitosa con un piccolo angolo cottura con bollitore e microonde, molto vicino alla fermata della metro. Il tempo di cambiarci e poi via, subito di corsa ad ammirare lei, la regina di questa città che ci ha accolte in tutto il suo splendore.
Il luogo migliore per ammirare la Tour Eiffel è la terrazza monumentale del Trocadéro che le sta di fronte.
Abbiamo scelto di non salire, e poi vi spiegherò perché, però abbiamo fatto qualche bella foto e poi ci siamo recate al Pont de l’Alma dove ci aspettava la crociera sul Bateau Mouche, che assolutamente vi consiglio, perché permette di godere comodamente sedute della vista dei monumenti più belli.
SECONDO GIORNO
Abbiamo cominciato dalla visita prenotata alla Sainte Chapelle, luogo magico e incantevole.
A seguire la bella Concergerie, poi Notre Dame, purtroppo non ancora visitabile all’interno, il Quartiere latino, e la visita al Pantheon con salita fino in cima per godere della vista di Parigi dominata dalla Torre Eiffel, (ecco perché non siamo salite sulla torre, perché non l’avremmo vista dall’alto svettare in centro a Parigi).
Nel pomeriggio il museo d’Orsay, una gioia per gli occhi.
TERZO GIORNO
Abbiamo iniziato dalla superba basilica del Sacro Cuore e posso definirlo con certezza il momento più emozionante di questo viaggio.
Da lì non potete perdervi la bellissima passeggiata a Montmarte, quartiere originalissimo, il Moulin Rouge, che conserva sempre il suo fascino, e il celebre muro “Je t’aime” (muro dei “ti amo”).
Nel pomeriggio l’immancabile visita al Louvre e a sua maestà la Monnalisa.Ci vorrebbero giorni per visitarlo tutto quanto, noi ci siamo fatte bastare due ore.
QUARTO GIORNO
Non potevamo salutare Parigi senza una visita all’ imponente Arco di trionfo (che fatica scattare una foto senza auto in transito!) e la camminata lungo lo splendido viale degli Champs Elysee fino all’obelisco.
Dopo una veloce pausa pranzo è iniziato il viaggio di ritorno.
Cosa resta nel cuore dopo un viaggio così bello?
Tanta stanchezza, è indubbio, ma è la stanchezza più bella del mondo.
La sensazione di aver contribuito a regalare un sogno a due ragazze che ciascuna a modo suo, ne aveva un gran bisogno.
E poi i ricordi, tanti, tantissimi da legare nel cuore e nella mente, da andare a ripescare per sorridere e non dimenticare quanto è bella la vita.
Quando avevano tredici anni Susanna e Letizia hanno scritto e interpretato una canzone che sono andata a ripescare e che voglio farvi ascoltare, vi lascio anche la traduzione, perché le parole hanno molto a che fare con ciò che si prova quando si ha la fortuna di vivere così intensamente certe esperienze.
PRENDI LA MIA MANO
Quando la tua vita, crolla, puoi solo volare
Chiudi gli occhi e sogna ora, forza, oltrepassa il limite
E la tua paura è diventata la tua speranza
Puoi aprire tutte le porte chiuse
Non aver paura, cogli l’occasione e balla al sole
Senti la luce?
Portami via, ti aiuterò a riscoprirti forte.
Ti fidi di me?
Nelle fiamme, il tuo dolore brucia, è ora di ripartire da te
Sei pronto adesso?
Prendi la mia mano
Prendi la mia mano
E quel sorriso, come uno scudo, nasconde le lacrime dentro
Combatti sempre, non arrenderti, fa risplendere la tua
anima
Volta pagina e affronta la vita
Non sarai solo, eccomi qui
E a volte sembra che il mondo
vuole vedere fino a che punto resisti
in questa vita in bianco e nero vedi
come si fondono i colori?
Non puoi più fingere.
E voi amiche mie? Siete mai state a Parigi?
Se sì aspetto le vostre storie, se non ancora, cominciate a pensarci, perché ne vale la pena.
Parigi è magica, cambia lo sguardo delle persone, e qualche volta anche il cuore.
Prima di salutarvi vi consiglio di non perdervi il reportage fotografico di questa vacanza che racconta molto più delle parole, lo trovate come sempre nel mio blog www.comodamentesedute.com. Nel frattempo buon rientro alla routine a tutte voi, spero abbiate progetti belli in cuore da realizzare. Un abbraccio e alla prossima
Giovanna Fumagalli Biollo