Osnago: nonno Antonio e la sua rubrica. Ricordi e scritti “online” per gli amati nipoti
Dopo essere diventati genitori, la soddisfazione più grande di cui si può godere è quella di diventare nonni. Un piacere, certo, ma anche una responsabilità. I nonni hanno il compito di insegnare ai nipoti, tramandare vecchie storie e trasmettere la loro memoria.
A Osnago c’è qualcuno che ha scelto di fare tutto questo in modo alternativo. Si tratta di nonno Antonio Balzarini, originario della Valcamonica ma osnaghese da sempre, che da 4 anni tiene una rubrica online in cui pubblica periodicamente lettere e ricordi per i suoi sei adorati nipoti (figli dei suoi due figli, che stanno a Casatenovo e Olginate) ma anche per tutti i bambini che avranno piacere di leggerle.
Il blog dove cura la rubrica, che si chiama proprio come lui – “Nonno Antonio” –, è quello che suo figlio Pier Luigi ha creato con la moglie Fabiana a febbraio del 2018. Si tratta di “FamigliaOnTheRoad”, un sito che raccoglie racconti di viaggio in giro per il mondo corredati da fotografie, riflessioni e soprattutto preziosi consigli per genitori che intendono intraprendere lo stesso itinerario con i propri figli.
“Da gennaio 2019 all’interno di FamigliaOnTheRoad io tengo la mia rubrica” spiega nonno Antonio. “Ho sempre amato scrivere. Ho sei nipoti, due figli, due nuore e una moglie e a ognuno ho sempre dedicato una lettera in occasione di compleanni o altre occasioni. Mio figlio allora mi ha invitato a tenere una rubrica nel loro blog”.
La puntata n. 1 è stata “La mia prima culla”. Oltre ad avere la passione per la scrittura, infatti, l’osnaghese è abile anche nel ‘fai da te’ e in occasione della nascita del suo primo nipote ha realizzato una splendida culla in legno a forma di luna. Nell’articolo Antonio ha spiegato per filo e per segno come l’ha costruita e ha pubblicato le foto mentre era all’opera. A completare il manufatto è stata la copertina a fiori realizzata dalla moglie di Antonio, nonna Lina.
“Durante il periodo del Covid questa rubrica mi ha aiutato moltissimo, perché eravamo chiusi in casa. Ma mi aiuta anche tutt’ora. Quando si sale con gli anni, si diventa nostalgici e si pensa al passato” ha proseguito, spiegando come gli piaccia pubblicare anche scritti in cui ripercorre la storia, non solo la propria, ma anche quella con la S maiuscola. Antonio infatti ha pubblicato articoli che raccontano della sua gioventù, della storia di Rondinera, frazione di Rogno dove è nato, ma anche scritti sulla Festa della Liberazione, la ritirata di Russia e altri importanti momenti storici.
Ma non è tutto. Gli scritti di nonno Antonio toccano anche altri argomenti come esperienze personali, la cura dell’orto e del giardino, libri e di artisti. “Abito non molto distante da Alberto Casiraghy, siamo amici. Attraverso lui ho avuto modo di conoscere la poetessa Alda Merini e ogni tanto mi piace dedicare ai miei nipoti delle sue poesie. Recentemente ho scritto anche del pianista Giovanni Allevi. Ho letto la storia della sua malattia che certo non è una lettura allegra, ma è un testo che mi ha lasciato qualcosa dentro”.
Tutti gli scritti iniziano con “Carissimi nipotini”. “Ne ho sei, di quasi tutte le età. 9, 8, 6, 5, 3 anni e di 7 mesi. I più grandi quando c’è qualche compleanno in famiglia vengono sempre da me e chiedono un aiuto a scrivere una lettera per il festeggiato o fare un manufatto. Sono il ‘nonno lavoretto’”. Quando c’è bisogno è sempre pronto ad aiutare i nipoti, ma non soltanto loro.
Più in generale si può dire che ami aiutare il prossimo. Per 15 anni infatti attraverso l’Associazione Volontari Ospedalieri ha dato il suo aiuto a persone ricoverate. Di questa esperienza ha scritto nel libro “I miei primi 10 anni di volontariato Avo. Piccola raccolta di incontri, emozioni, fatiche e gioie con i pazienti del reparto di medicina nel corso di questi 10 anni” che è reperibile presso la biblioteca di Osnago. “Ho voluto raccontare gli incontri toccanti che ho fatto. Poi purtroppo è scoppiato il Covid e non è più stato possibile fare volontariato in ospedale. Ora c’è una timida ripresa. Quando andavo io però si poteva fare assistenza durante il pasto e in quel momento c’era comunicazione, ora invece non è più così”.
Antonio è anche catechista e responsabile della Casa di accoglienza del paese. “C’è un detto che dice che è più quello che si riceve che quello che si dà veramente. È vero. Con mia moglie prima del Covid andavamo spesso anche in un ricovero a Milano a dare una mano e lì abbiamo fatto delle amicizie davvero importanti. Tutt’ora siamo in contatto mantenendo un rapporto epistolare, ma non so quanto durerà, perché uno alla volta se ne stanno andando tutti” ha concluso Antonio, spiegando che fare qualcosa per gli altri è davvero quello che dà un senso a tutto. “Il mio mondo è qui. È questo che ancora mi aiuta a dare uno scopo alla vita. Avrei anche la fortuna di avere un pezzo di terra che mi dà molte cose da fare, ma il contatto con le persone è più importante”.
A Osnago c’è qualcuno che ha scelto di fare tutto questo in modo alternativo. Si tratta di nonno Antonio Balzarini, originario della Valcamonica ma osnaghese da sempre, che da 4 anni tiene una rubrica online in cui pubblica periodicamente lettere e ricordi per i suoi sei adorati nipoti (figli dei suoi due figli, che stanno a Casatenovo e Olginate) ma anche per tutti i bambini che avranno piacere di leggerle.
Il blog dove cura la rubrica, che si chiama proprio come lui – “Nonno Antonio” –, è quello che suo figlio Pier Luigi ha creato con la moglie Fabiana a febbraio del 2018. Si tratta di “FamigliaOnTheRoad”, un sito che raccoglie racconti di viaggio in giro per il mondo corredati da fotografie, riflessioni e soprattutto preziosi consigli per genitori che intendono intraprendere lo stesso itinerario con i propri figli.
“Da gennaio 2019 all’interno di FamigliaOnTheRoad io tengo la mia rubrica” spiega nonno Antonio. “Ho sempre amato scrivere. Ho sei nipoti, due figli, due nuore e una moglie e a ognuno ho sempre dedicato una lettera in occasione di compleanni o altre occasioni. Mio figlio allora mi ha invitato a tenere una rubrica nel loro blog”.
La puntata n. 1 è stata “La mia prima culla”. Oltre ad avere la passione per la scrittura, infatti, l’osnaghese è abile anche nel ‘fai da te’ e in occasione della nascita del suo primo nipote ha realizzato una splendida culla in legno a forma di luna. Nell’articolo Antonio ha spiegato per filo e per segno come l’ha costruita e ha pubblicato le foto mentre era all’opera. A completare il manufatto è stata la copertina a fiori realizzata dalla moglie di Antonio, nonna Lina.
“Durante il periodo del Covid questa rubrica mi ha aiutato moltissimo, perché eravamo chiusi in casa. Ma mi aiuta anche tutt’ora. Quando si sale con gli anni, si diventa nostalgici e si pensa al passato” ha proseguito, spiegando come gli piaccia pubblicare anche scritti in cui ripercorre la storia, non solo la propria, ma anche quella con la S maiuscola. Antonio infatti ha pubblicato articoli che raccontano della sua gioventù, della storia di Rondinera, frazione di Rogno dove è nato, ma anche scritti sulla Festa della Liberazione, la ritirata di Russia e altri importanti momenti storici.
Ma non è tutto. Gli scritti di nonno Antonio toccano anche altri argomenti come esperienze personali, la cura dell’orto e del giardino, libri e di artisti. “Abito non molto distante da Alberto Casiraghy, siamo amici. Attraverso lui ho avuto modo di conoscere la poetessa Alda Merini e ogni tanto mi piace dedicare ai miei nipoti delle sue poesie. Recentemente ho scritto anche del pianista Giovanni Allevi. Ho letto la storia della sua malattia che certo non è una lettura allegra, ma è un testo che mi ha lasciato qualcosa dentro”.
Tutti gli scritti iniziano con “Carissimi nipotini”. “Ne ho sei, di quasi tutte le età. 9, 8, 6, 5, 3 anni e di 7 mesi. I più grandi quando c’è qualche compleanno in famiglia vengono sempre da me e chiedono un aiuto a scrivere una lettera per il festeggiato o fare un manufatto. Sono il ‘nonno lavoretto’”. Quando c’è bisogno è sempre pronto ad aiutare i nipoti, ma non soltanto loro.
Più in generale si può dire che ami aiutare il prossimo. Per 15 anni infatti attraverso l’Associazione Volontari Ospedalieri ha dato il suo aiuto a persone ricoverate. Di questa esperienza ha scritto nel libro “I miei primi 10 anni di volontariato Avo. Piccola raccolta di incontri, emozioni, fatiche e gioie con i pazienti del reparto di medicina nel corso di questi 10 anni” che è reperibile presso la biblioteca di Osnago. “Ho voluto raccontare gli incontri toccanti che ho fatto. Poi purtroppo è scoppiato il Covid e non è più stato possibile fare volontariato in ospedale. Ora c’è una timida ripresa. Quando andavo io però si poteva fare assistenza durante il pasto e in quel momento c’era comunicazione, ora invece non è più così”.
Antonio è anche catechista e responsabile della Casa di accoglienza del paese. “C’è un detto che dice che è più quello che si riceve che quello che si dà veramente. È vero. Con mia moglie prima del Covid andavamo spesso anche in un ricovero a Milano a dare una mano e lì abbiamo fatto delle amicizie davvero importanti. Tutt’ora siamo in contatto mantenendo un rapporto epistolare, ma non so quanto durerà, perché uno alla volta se ne stanno andando tutti” ha concluso Antonio, spiegando che fare qualcosa per gli altri è davvero quello che dà un senso a tutto. “Il mio mondo è qui. È questo che ancora mi aiuta a dare uno scopo alla vita. Avrei anche la fortuna di avere un pezzo di terra che mi dà molte cose da fare, ma il contatto con le persone è più importante”.
E.Ma.