Merate: i pendolari con disabilità subiscono disagi ogni giorno. Io lasciato sul treno o a terra, in uno stato di ansia

Si parla sempre dei disagi che i pendolari e gli studenti vivono ogni giorno sui treni di Trenord nella provincia di Lecco e non solo, in tutta la Lombardia, ma non ci si sofferma mai sui disagi dei viaggiatori con disabilità, che come i pendolari meritano di essere tutelati. 
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Noi viaggiatori con disabilità non possiamo prendere il treno quando lo desideriamo noi, ma dobbiamo sempre prenotare 48 ore prima il servizio di assistenza, fornito dalla Sala Blu in alcune stazioni e dalla stessa Trenord per tutte le altre stazioni della linea Lecco - Milano nel mio caso. In caso di ritardi o soppressioni di treni, noi rischiamo di non avere l’adeguata assistenza, il che rende prendere il treno qualcosa di insostenibile. Inoltre , nonostante l’assistenza , spesso, esclusivamente da parte di Trenord, perché la Sala Blu è sempre stata esemplare, ricevo molte ingiustizie. 

Mi è capitato che mi lasciassero a terra perdendo così il treno che mi avrebbe portato in università, mi è capitato che non mi facessero scendere dal treno una volta arrivato alla stazione della mia città e che dovessi giungere in un’altra stazione per poi tornare indietro con un altro treno. Questo, oltre ad essere una grande perdita di tempo, causa anche un forte stato di ansia ogni volta che si deve viaggiare in treno, tanto che, alla fine, non si ha più voglia di partecipare alle lezioni in presenza in università. 

Vorrei che la Regione Lombardia possa tenere conto anche di queste categorie di viaggiatori, che sebbene sono in minor numero rispetto alle migliaia di pendolari che si recano a lavoro o presso istituti superiori, vivono comunque un grande disagio. È necessario creare una rete più organizzata di assistenza in ogni stazione, senza il bisogno di dover sempre scrivere mail ogni volta che si ha bisogno del treno. Sala Blu fornisce assistenza solo in poche stazioni, dobbiamo cercare di ampliare il loro servizio in tutte le stazioni, magari creando anche degli enti ad hoc dipendenti dalla Rete Ferroviaria italiana (RFI) e da Trenord o dalla Regione Lombardia, oppure bisogna formare adeguatamente i capitreno per poterci fornire loro stessi assistenza, ma ovviamente con una retribuzione maggiore. 
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Io è da Settembre 2022 che prendo il treno per recarmi in università e sono stufo di dover sempre vivere queste esperienze negative durante i miei viaggi in treno. 

Ieri me ne è successa un’altra . Arrivato alla stazione di Cernusco dopo una passeggiata a Milano, le porte del treno non si aprivano e il capotreno non si è degnato di venire a vedere cosa succedeva. Alla fine sono dovuto scendere ad una fermata più avanti (Stazione di Olgiate - Brivio- Calco) , senza alcuna indicazione sul sottopassaggio da seguire per arrivare dall’altra parte dei binari, per poi prendere un altro treno 10 minuti dopo per tornare a Cernusco. È stato un viaggio inutile che mi ha portato via almeno 1 ora in più.
Giuseppe Lanzillotti, studente universitario di Merate
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