Calco: i fedeli festeggiano i 60anni di Mons. Meana e padre Brambilla
Domenica 1 settembre, la comunità di Calco si è riunita per celebrare la tradizionale festa della Madonna della Cintura, una ricorrenza molto sentita che si tiene ogni anno la prima domenica successiva al 28 agosto. Quest'anno, la festività ha assunto un significato particolare, arricchita dalla celebrazione di una Santa Messa officiata da due figure profondamente legate al territorio, ovvero Monsignor Gianfranco Meana e padre Luigino Brambilla, che proprio quest'anno hanno compiuto i 60 anni di sacerdozio.
Don Giuseppe Sala, parroco di Calco, nel corso della celebrazione eucaristica ha espresso, in nome della comunità parrocchiale, la sua gratitudine nei confronti di Monsignor Meana, che del paese fu uno storico parroco, e di padre Brambilla, sacerdote olgiatese da anni impegnato in missione in Kenya. Con parole sentite, don Giuseppe ha sottolineato l'importanza della loro presenza e del loro operato che, per sei decenni, ha rappresentato un faro di fede e dedizione per ogni comunità cristiana che hanno avuto modo di conoscere.
Un momento toccante è stato rappresentato dall'melia di Monsignor Meana, il quale non solo ha riflettuto sulle parole di Dio contenute nella lettura del giorno, ma ha anche portato alla luce tanti ricordi e riflessioni personali. "Quando faccio la predica ricordo sempre tutte le parrocchie in cui sono stato. Sono tutte nel mio rosario di ogni giorno", ha esordito il monsignore, raccontato con commozione il suo arrivo a Calco, un paese di cui non aveva mai sentito parlare prima di ricevere l'incarico dall'arcivescovo, e di come questo nuovo inizio lo avesse inizialmente turbato. "Sono arrivato che piangevo perché non sapevo cosa avrei trovato, me ne sono andato piangendo perché sapevo cosa lasciavo", ha confessato Monsignor Meana, suscitando un palpabile sentimento di condivisione tra i fedeli.
Monsignor Meana ha anche voluto ricordare le numerose attività svolte in parrocchia con i ragazzi dell'oratorio e i fedeli, dimostrando come quei ricordi siano ancora fortemente vividi non solo nella sua mente ma soprattutto nel suo cuore. Concludendo, visibilmente emozionato, ha rivolto un ultimo ringraziamento alla comunità: "Infine vorrei rivolgervi un ringraziamento. Grazie a quelle persone che mi hanno aiutato nella mia prima esperienza da parroco, credendo nei miei insegnamenti ai ragazzi. Grazie per aver voluto del bene alla mia mamma, che era molto contenta di vivere qui a Calco. Grazie perché mi avete voluto bene, così come io vi ho voluto bene, anzi, vi voglio bene". Parole che hanno toccato i cuori di tutti i presenti e fatto scoppiare un inevitabile applauso.
Alla fine della Messa, la parrocchia ha voluto esprimere nuovamente la propria gratitudine verso Monsignor Meana e padre Luigino Brambilla. Durante i ringraziamenti, è stato sottolineato l'affetto che lega ancora oggi la comunità a Monsignor Meana, con queste parole: "Ci scusi don Gianfranco, ma per noi lei rimarrà sempre il nostro don, piuttosto che monsignore. Ringraziamo la Madonna e Dio che hanno permesso di incontrarla". Un sentimento condiviso da tutti i presenti, che hanno assistito con commozione alla consegna di un dono speciale ai due sacerdoti: una stola per celebrare la Messa, simbolo del loro instancabile servizio al popolo di Dio.
La celebrazione della Madonna della Cintura si è così trasformata in un momento di festa e riflessione, dove passato e presente si sono intrecciati in un'atmosfera di profonda gratitudine e affetto verso due uomini che, con il loro ministero, hanno lasciato un segno indelebile nei cuori di molti fedeli.
Don Giuseppe Sala, parroco di Calco, nel corso della celebrazione eucaristica ha espresso, in nome della comunità parrocchiale, la sua gratitudine nei confronti di Monsignor Meana, che del paese fu uno storico parroco, e di padre Brambilla, sacerdote olgiatese da anni impegnato in missione in Kenya. Con parole sentite, don Giuseppe ha sottolineato l'importanza della loro presenza e del loro operato che, per sei decenni, ha rappresentato un faro di fede e dedizione per ogni comunità cristiana che hanno avuto modo di conoscere.
Un momento toccante è stato rappresentato dall'melia di Monsignor Meana, il quale non solo ha riflettuto sulle parole di Dio contenute nella lettura del giorno, ma ha anche portato alla luce tanti ricordi e riflessioni personali. "Quando faccio la predica ricordo sempre tutte le parrocchie in cui sono stato. Sono tutte nel mio rosario di ogni giorno", ha esordito il monsignore, raccontato con commozione il suo arrivo a Calco, un paese di cui non aveva mai sentito parlare prima di ricevere l'incarico dall'arcivescovo, e di come questo nuovo inizio lo avesse inizialmente turbato. "Sono arrivato che piangevo perché non sapevo cosa avrei trovato, me ne sono andato piangendo perché sapevo cosa lasciavo", ha confessato Monsignor Meana, suscitando un palpabile sentimento di condivisione tra i fedeli.
Monsignor Meana ha anche voluto ricordare le numerose attività svolte in parrocchia con i ragazzi dell'oratorio e i fedeli, dimostrando come quei ricordi siano ancora fortemente vividi non solo nella sua mente ma soprattutto nel suo cuore. Concludendo, visibilmente emozionato, ha rivolto un ultimo ringraziamento alla comunità: "Infine vorrei rivolgervi un ringraziamento. Grazie a quelle persone che mi hanno aiutato nella mia prima esperienza da parroco, credendo nei miei insegnamenti ai ragazzi. Grazie per aver voluto del bene alla mia mamma, che era molto contenta di vivere qui a Calco. Grazie perché mi avete voluto bene, così come io vi ho voluto bene, anzi, vi voglio bene". Parole che hanno toccato i cuori di tutti i presenti e fatto scoppiare un inevitabile applauso.
Alla fine della Messa, la parrocchia ha voluto esprimere nuovamente la propria gratitudine verso Monsignor Meana e padre Luigino Brambilla. Durante i ringraziamenti, è stato sottolineato l'affetto che lega ancora oggi la comunità a Monsignor Meana, con queste parole: "Ci scusi don Gianfranco, ma per noi lei rimarrà sempre il nostro don, piuttosto che monsignore. Ringraziamo la Madonna e Dio che hanno permesso di incontrarla". Un sentimento condiviso da tutti i presenti, che hanno assistito con commozione alla consegna di un dono speciale ai due sacerdoti: una stola per celebrare la Messa, simbolo del loro instancabile servizio al popolo di Dio.
La celebrazione della Madonna della Cintura si è così trasformata in un momento di festa e riflessione, dove passato e presente si sono intrecciati in un'atmosfera di profonda gratitudine e affetto verso due uomini che, con il loro ministero, hanno lasciato un segno indelebile nei cuori di molti fedeli.
M.Pen.