Montevecchia: la comunità celebra san Giovanni Battista
Questa mattina nella chiesa parrocchiale di Montevecchia è stato ricordato il patrono san Giovanni Battista decollato.
Come da tradizione è stato bruciato il pallone, preparato dai volontari, in ricordo del martirio, sul sagrato della chiesa, prima dell'inizio della Messa delle 10,30 celebrata da don Fabio Biancaniello.
Alla funzione liturgica erano presenti molti parrocchiani e anche i ragazzi, ormai rientrati dalle ferie e pronti per ricominciare l'anno oratoriano.
Come da tradizione è stato bruciato il pallone, preparato dai volontari, in ricordo del martirio, sul sagrato della chiesa, prima dell'inizio della Messa delle 10,30 celebrata da don Fabio Biancaniello.
Alla funzione liturgica erano presenti molti parrocchiani e anche i ragazzi, ormai rientrati dalle ferie e pronti per ricominciare l'anno oratoriano.
CENNI STORICI (CIT.)
Il dipinto è custodito nel museo Diocesano, ma una fedelissima copia è presente nel Santuario della Beata Vergine del Carmelo a Montevecchia, e realizzato fra il 1554 e il 1556, può essere considerato emblematico dello stile di Bernardino durante gli anni Cinquanta.
L'enfasi nell'eleganza degli abiti e degli ornamenti richiama elementi della pittura cremonese e dello stesso Bernardino che, a Milano, protetto dal governatore Ferdinando Francesco d'Avalos, lavora in San Fedele e in Sant'Antonio, intonando la sua pittura d’impronta accademica ai dettami controriformistici. Tuttavia le figure, a grandezza naturale, sono ancora troppo rigidamente in posa, mentre il paesaggio sullo sfondo appare incantato e quasi nordico nell'atmosfera e la tavolozza dai colori smaltati e freddi, rende la scena irreale, quasi che il martirio del Battista non fosse un evento che riguarda tutti.
Le tre figure femminili protagoniste del dipinto ricalcano schemi classici e suggeriscono un richiamo alle tre Grazie.
Il dipinto si qualifica per la sua smaltata preziosità, per i colori saturi e le pose algide, assecondando una ricerca formale che sarà la cifra caratterizzante di Bernardino e la ragione del suo successo presso l’aristocrazia filo-spagnola, ambiente dal quale dovette probabilmente scaturire la commessa per la pala del santuario della Beata Vergine del Carmine di Montevecchia (Lecco).