Osnago: villetta confiscata entro fine 2024 via ai lavori

Entro la fine dell’anno potrebbero essere affidati i lavori per la riqualificazione del bene confiscato di Osnago. Al civico 12 di via delle Robinie, su un terreno di 460 mq fondiari, sarà creato un presidio sociale per la coabitazione solidale tra anziani non completamente autosufficienti. Gli ospiti saranno coinvolti in percorsi personalizzati verso una maggiore autonomia, anche grazie all’assistenza stabile di un custode sociale. Durante l’estate è stato affidato l’incarico per la progettazione esecutiva, attesa in questi giorni dall’ufficio tecnico e dalla Giunta per essere valutata e approvata. Quindi sarà predisposta la gara per concretizzare il progetto architettonico.
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La precedente amministrazione comunale si era ripromessa in una delibera di far concludere i lavori entro il primo semestre del 2025. Non si andrà troppo distanti da quel termine. Il cronoprogramma prevede un periodo complessivo di attività di circa 8 mesi. Difficile, ma non impossibile, che si riesca a festeggiare l’intitolazione dell’immobile a Carlo Alberto dalla Chiesa ed a sua moglie Emanuela Setti Carraro il 3 settembre del prossimo anno, data in cui ricorre l’anniversario della morte del generale, di sua moglie e dell’agente della scorta Domenico Russo.
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Situazione attuale del giardino del bene confiscato

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I lavori sono stati stimati in 350 mila euro. Saranno a costo zero per il Comune. Verranno utilizzati 200 mila euro del PNRR europeo accaparrati dall’Ambito distrettuale (gli alloggi saranno a disposizione degli anziani residenti nei Comuni del Distretto meratese) e 150 mila euro di contributo regionale per i beni confiscati, richiesti dall’Ente locale. Nella somma non sono inclusi i costi per l’arredamento e la dotazione di strumenti e nuove tecnologie rivolti ai futuri ospiti, mirati ad ottimizzare la sperimentazione di percorsi innovativi verso la costruzione di una vita degli anziani quanto più indipendente.
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Piantina dello stato di fatto dell'immobile
Da quando il bene è stato acquisito nel patrimonio del Comune di Osnago nel corso del 2023, è stato svolto un intervento di pulizia di massima del giardino nello scorso novembre. Nel frattempo la vegetazione è ricresciuta, prendendo nuovamente il sopravvento sul decoro. Ma a questo punto, con la stagione verde che ormai volge al termine e l’inizio dei lavori alle porte, è probabile che si attenderà l’arrivo delle ruspe a cavallo tra il 2024 e il 2025 per liberare lo spazio esterno permeabile di circa 230 mq.
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Le condizioni in cui si trovano gli interni del bene confiscato

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Intanto per la prima volta mostriamo le condizioni attuali degli spazi interni del bene confiscato, con la piantina di come saranno riorganizzati. Al momento dalla porta di ingresso a piano terra si accede al soggiorno. L’androne ribassato mette in comunicazione tre camere da letto e un bagno. L’altro servizio igienico era ad uso esclusivo della stanza matrimoniale. Da quella che era la cucina, in fondo, si può uscire nel portico, con vista sul giardino e sulla piscina interrata costruita senza autorizzazione dagli ex proprietari. Il seminterrato è composto da un garage di 36,38 mq raggiungibile dal cancellone con una rampa, da un ampio vano di circa 50 mq catalogato come deposito, da una cantina di 13,33 mq e da un locale caldaia di 4,29 mq.
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Gli spazi del seminterrato rimarranno invariati. Lì le opere si limiteranno in pratica al rifacimento della linea elettrica, delle luci, dei serramenti, della pavimentazione e della tinteggiatura, oltre alla sostituzione della caldaia con un nuovo impianto. Da quanto emerge dallo studio di fattibilità, le modifiche principali saranno al piano terra. Il progetto cerca di bilanciare la forma di coabitazione con la privacy dei singoli ospiti. Ci sarà dunque una grande sala comune con un’area di servizio per 33,40 mq. L’accesso avverrà dalla parete laterale. Grazie all’apertura di una nuova finestra, lo spazio condiviso sarà maggiormente aeroilluminato.
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I sei anziani dormiranno in tre stanze funzionali per coppie di ospiti. Ogni camera sarà dotata di un angolo scaldavivande e di un bagno indipendente, attrezzato per persone della terza età con difficoltà di movimento. Le stanze da letto occuperanno tra i 14,20 e i 14,75 mq e avranno un affaccio sul giardino tramite portafinestra, mentre i relativi servizi igienici misureranno tra i 5,15 e i 5,85 mq.
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 Piantina del seminterrato

Sarà eliminato il portico sul retro e, con un piccolo aumento di superficie di 10,8 mq rispetto allo stato di fatto, sarà realizzata una quarta camera da letto singola da 10,10 mq per il custode sociale, che da lì avrà accesso al suo bagno da 4 mq. Nonostante la nuova volumetria non si percepirà di molto la riduzione della porzione retrostante del giardino grazie al fatto che sarà recuperata a prato l’area occupata dalla piscina esterna. I vialetti saranno sistemati con le opportune pendenze, per favorire il passaggio di persone che fanno fatica a deambulare o che non camminano.
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Un’attenzione particolare nel progetto viene riservata all’aspetto energetico. Le misure di efficientamento che saranno adottate consentiranno un risparmio del fabbisogno di energia non rinnovabile del 53,16% rispetto al rendimento che la villetta richiedeva fino a quando è stata abitata. L’inserimento di un cappotto termico e l’installazione di più moderni serramenti conterranno la dispersione di calore nei mesi invernali. In questo modo saranno ridotti i consumi per il riscaldamento.
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La vecchia caldaia, che serviva per riscaldare gli ambienti e l’acqua sanitaria, sarà eliminata. Il nuovo sistema di riscaldamento e raffrescamento della casa sarà azionato da una pompa di calore aria-acqua ad alimentazione totalmente elettrica. L’acqua calda sanitaria sarà prodotta da uno scaldacqua in pompa di calore, utilizzando lo stesso generatore termico per la climatizzazione. Tutta questa strumentazione sarà connessa all’impianto fotovoltaico che sarà posato sul tetto.
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Piantina con le previsioni progettuali di riqualificazione
I 32 pannelli in silicio che pescheranno l’energia solare per convertirla in elettricità saranno disposti nella porzione di tetto rivolta a Sud. Secondo le stime tecniche, la superficie fotovoltaica di 32 mq riuscirà a produrre in un anno 4.195 kWh di energia elettrica. L’impianto sarà dotato di un misuratore dell’energia prodotta e di una batteria di accumulo dell’energia non autoconsumata immediatamente, composta da 3 moduli da 5 kwh ciascuno.
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Il retro del giardino

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In linea teorica, tra marzo e ottobre di ogni anno, l’impianto fotovoltaico del bene confiscato osnaghese reimmetterà complessivamente nella rete circa 845 kwh di energia elettrica sovraprodotta. Questo surplus potrà essere consumato dalle utenze di Osnago (e Lomagna) che faranno parte della Comunità Energetica Rinnovabile a cui ha aderito il Comune di Osnago. In virtù dell’inserimento nella CER, i pannelli fotovoltaici di via delle Robinie contribuiranno a far crescere gli incentivi, che saranno in parte destinati a progetti solidali, come ad esempio il sostegno nel pagamento delle bollette per i nuclei famigliari meno abbienti. Una generazione e una condivisione di energia che rappresentano un’ottima metafora della destinazione sociale che finalmente avrà il bene confiscato di Osnago.
M.P.
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