Le autostrade secondo Salvini

Era il 24 luglio quando Salvini annunciava che per bloccare i rincari dei pedaggi è arrivat la riforma di Salvini delle autostrade. L’8 agosto scorso invece la concessionaria pubblica Brebemi  ha aumentato del pedaggio del 12,11% ( 4 volte l’inflazione che per il 2024 è del 3%). In contrasto con quanto dichiarato dal titolare del MIT la società Brebemi ha comunicato l’avvenuto maxi-aumento, sei giorni dopo che l'aveva introdotto il 14 agosto. Non si era mai visto nella storia degli aumenti autostradali che non fosse comunicato all’utenza l’aumento prima della sua entrata in vigore. Questa sarebbe la riforma che per il ministro Salvini dovrebbe tutelare sia i consumatori che i concessionari pubblici o privati. Una stroncatura alla riforma era arrivata dalla commissione europea e dall’autorità dei trasporti italiana. Da una parte la UE chiede di escludere ogni forma di rinnovo automatico alla scadenza delle concessioni e dall’altra ci sono i rilievi dell’autorità dei trasporti Art che afferma che con questo meccanismo ideato dal Mit lo Stato rischierà di pagare i disavanzi delle autostrade come quelli della Pedemontana veneta e della Brebemi. La struttura della riforma sì poggerebbe sullo Stato che incassa i pedaggi ma riconosce al concessionario un canone per la manutenzione e i nuovi investimenti. Risulta essere molto difficile l’adozione di una tariffa unica nazionale. Stesse tariffe per autostrade ammortizzate e non ammortizzate e stessi pedaggi per tratte trafficate e tratte poco trafficate sono inique. Il Ministero dei trasporti risulta essere quello di sempre privo di un progetto di riforma e di capacità regolatorie che facciano prevalere gli interessi dello Stato su quelle delle lobby delle concessionarie soprattutto quelle amiche.
Dario Balotta - Europa Verde
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