Montevecchia: 298 monete da tutto il mondo, antiche e fuori corso nella cassetta della offerte della Parrocchia. Lo straordinario lavoro dei ragazzi del giornale "Il Savio"

Si chiama “Il Savio” ed è i giornale dell'oratorio di Montevecchia, giunto alla sua seconda pubblicazione e redatto nel corso delle settimane estive dai ragazzi che unitamente ai volontari e agli animatori, raccontano quanto svolto tra attività, laboratori, uscite, interviste, scoperte, approfondimenti.
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Un lavoro ben fatto e davvero ben curato, dove la storia e l'arte si alternano con le attività ludiche ed esplorative, dove gli incontri con “personaggi” simbolo si affiancano alle testimonianze storiche che ricordano il paese e le sue tradizioni.

Ma in questo numero ci sono due pagine che meritano un articolo da parte nostra per divulgarlo oltre i confini di Montevecchia, più di quanto il ciclostile posto in fondo alla chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista possa fare, per dare conto e merito a tutti coloro che hanno contribuito alla redazione, con passione e studio.
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Un capitolo, infatti, è stato dedicato alle monetine o gettoni che si trovano nella cassetta delle offerte. A Montevecchia, infatti, c'è una sorta di archivio dove di volta in volta viene depositato tutto quanto non ha a che fare con il conio corrente.

E così la ricerca estiva ha portato a questa scoperta che gli stessi autori definiscono “strabiliante”.

Nel sacchetto che la parrocchia da qualche anno ha istituito e dove deposita appunto le offerte “non consone” (in quanto nono utilizzabili) ci sono ben 298 monete, 25 gettoni riconducibili a lavanderie oppure giostre, una pila di quelle piatte e un piccolo disco in ferro.
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62 le nazionalità di provenienza di tali monete, una addirittura emessa dalla “zecca” di Paperopoli e che i fedeli frequentanti santuario e chiesa parrocchiale, hanno deposto nelle cassette in buona fede, senza accorgersi che non si trattava degli euro in vigore in Italia.

Le monete più diffuse (fuori corso) sono le lire italiane, poi ci sono 28 spiccioli dal Regno unito, 18 dalla Russia e 16 dal Kenya.

Quella più antica arriva dall'Uganda, risale al 1914 e si tratta di un centesimo, poi ci sono 20 cent dal Regno d'Italia del 1918.
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La capacità di approfondimento e la curiosità dei redattori del Savio la si evince quando a fronte di due monete che apparentemente sembravano di risalire all'impero romano, hanno fatto alcune ricerche per scoprire che negli anni settanta la nota azienda di dolci Perugina regalava delle riproduzione unitamente ai bollini del cioccolato. E dato che la parrocchia di Montevecchia non è così antica, c'è da ritenere che l'ipotesi che si tratti di copie sia assolutamente fondata.

Alcune monete poi appartengono a Stati che non esistono più o che sono cambiati e hanno sostituito il conio corrente con l'Euro.

Non sono mancate le difficoltà di datazione in quanto alcuni paesi, raccontano sempre dalle colonne del giornale, hanno scritture differenti dalla nostra nonché “anni zero” che non corrispondono alla nascita di Cristo. Per gli arabi lo start è l'Egira, per gli israeliani la creazione del mondo, la morte di Buddha per i thailandesi.
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Hong Kong, Mauritius, Irlanda, Egitto, Emirati arabi uniti, Argentina, Bulgaria, Austria, Cile, Cina, Città del Vaticano.

Insomma un lungo viaggio attraverso la numismatica letteralmente offerta dai fedeli che sono transitati a Montevecchia in questi anni e che i bravi giornalisti del Savio hanno scoperto e raccontato dalle pagine del loro numero estivo.
S.V.
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