Brivio: rischio contaminazioni ambientali. Ordinato a una ditta lo smaltimento rifiuti
Accumulatori esausti e componenti elettronici in due cassonetti ubicati presso l’area esterna di una ditta a Brivio. Al fine di evitare il rischio di contaminazioni ambientali il sindaco Federico Airoldi ne ha ordinato la rimozione e l’avvio a recupero (o smaltimento) entro cinque giorni e ha ordinato inoltre la rimozione di tutte le attrezzature, macchinari e materiali depositati nella stessa area, tra cui un muletto, un container in ferro, una macchina per movimentazioni, un cassonetto contenente una cisterna vuota e i due cassonetti appunto contenenti i rifiuti. L’ordinanza, contingibile e urgente, è stata firmata nella giornata di martedì 13 agosto.
L’area in questione, situata non molto distante dalla palude di Brivio, era stata oggetto di un sopralluogo e controllo ambientale effettuato dai tecnici ARPA, i quali avevano prescritto al sindaco di emettere appunto l’ordinanza di rimozione dei rifiuti in questione e l’avvio al recupero o allo smaltimento presso impianti; la rimozione peraltro eseguita avvalendosi di trasportatore autorizzato e previa idonea classificazione con assegnazione del codice dell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER).
I tecnici avevano prescritto inoltre che la gestione dei rifiuti nell’area avvenisse nel rispetto della normativa di settore, altrimenti avrebbero dovuto essere rimosse le attrezzature in deposito nell’area esterna – priva di pavimentazione impermeabile – al fine di ovviare le contaminazioni ambientali.
Inoltre, relativamente a tutte le criticità rilevate sull’area esterna, data l’assenza di pavimentazione impermeabilizzata dove è stato accertato il deposto di rifiuti, ARPA aveva prescritto la presentazione di una “proposta di indagine ambientale di caratterizzazione” che considerasse l’ubicazione dei rifiuti, la tipologia e classificazione anche rispetto ai pregressi, il tutto finalizzato a verificare eventuale presenza di passività ambientali sul suolo/sottosuolo.
Nella sua ordinanza, il sindaco Airoldi ha richiesto al legale rappresentante dell’azienda di trasmettere al Comune, ad ARPA e alla Provincia di Lecco la documentazione comprovante l’avvenuto adempimento della rimozione e i formulari di identificazione dei rifiuti oltre che – entro 30 giorni – anche la “proposta di indagine ambientale di caratterizzazione”.
L’area in questione, situata non molto distante dalla palude di Brivio, era stata oggetto di un sopralluogo e controllo ambientale effettuato dai tecnici ARPA, i quali avevano prescritto al sindaco di emettere appunto l’ordinanza di rimozione dei rifiuti in questione e l’avvio al recupero o allo smaltimento presso impianti; la rimozione peraltro eseguita avvalendosi di trasportatore autorizzato e previa idonea classificazione con assegnazione del codice dell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER).
I tecnici avevano prescritto inoltre che la gestione dei rifiuti nell’area avvenisse nel rispetto della normativa di settore, altrimenti avrebbero dovuto essere rimosse le attrezzature in deposito nell’area esterna – priva di pavimentazione impermeabile – al fine di ovviare le contaminazioni ambientali.
Inoltre, relativamente a tutte le criticità rilevate sull’area esterna, data l’assenza di pavimentazione impermeabilizzata dove è stato accertato il deposto di rifiuti, ARPA aveva prescritto la presentazione di una “proposta di indagine ambientale di caratterizzazione” che considerasse l’ubicazione dei rifiuti, la tipologia e classificazione anche rispetto ai pregressi, il tutto finalizzato a verificare eventuale presenza di passività ambientali sul suolo/sottosuolo.
Nella sua ordinanza, il sindaco Airoldi ha richiesto al legale rappresentante dell’azienda di trasmettere al Comune, ad ARPA e alla Provincia di Lecco la documentazione comprovante l’avvenuto adempimento della rimozione e i formulari di identificazione dei rifiuti oltre che – entro 30 giorni – anche la “proposta di indagine ambientale di caratterizzazione”.
E.Ma.