La gioia di essere Artista!
L’arte è un bene primario per la persona e la comunicazione, è il pane dell’anima e della mente che permette la crescita e sviluppo armonico della nostra società, stimolando il pensiero, la sensibilità e la creatività di ogni persona (oggi apparentemente assopita). Facciamo in modo che non passi mai in secondo piano, ricordando e ribadendo ogni giorno la figura dell’artista e l’importanza che riveste a livello sociale. (appunti dal Libro: “Note di Luce” , che presenterò nel 2025).
Questo breve estratto vuole sottolineare ed evidenziare la bellezza e la professionalità dell’artista inteso come: scrittore, scultore, musicista, poeta, pittore e potremmo far rientrare tante altre figure. E’ una autentica professione al servizio della Bellezza.
Riprendo uno straordinario pensiero di PAPA GIOVANNI PAOLO II dalla Lettera agli Artisti del 1999: “la vostra arte contribuisca all’affermarsi di una bellezza autentica che, quasi riverbero dello Spirito di Dio, trasfiguri la materia, aprendo gli animi al senso dell’eterno”.
Questa è l’identità e il lavoro dell’artista e come qualsiasi altro mestiere deve essere riconosciuto come professione e quindi remunerato in modo adeguato. Organizzo (in veste di presidente dell’Associazione Culturale Eugenio Nobili) da oltre trent’anni eventi musicali con presenze prestigiose. Artisti professionisti legati alla musica classica, sacra, folk, jazz, popolare, corale, da camera, solistica.
Ed ecco le classiche osservazioni: perché devo pagare per ascoltare la musica in uno spazio pubblico o privato? Non è giusto che paghi il Comune o l’Associazione o l’Ente che organizza? Il cittadino devo usufruire della proposta gratuitamente. Ma allora, perché paghiamo per entrare in un Museo, in un Cinema (dove poi spendiamo il doppio per patatine e bevande varie?), in un Teatro, in un gabinetto pubblico, allo Stadio e in altri spazi di aggregazione?
Il musicista vive di aria? Il noleggio di un pianoforte? La Siae? Gli artisti? Il viaggio e il tempo? Le prove? Il musicista ha alle spalle (come tanti altri professionisti) anni di studio, continuo esercizio giornaliero, strumenti musicali artigianali che richiedono revisioni e accordature costanti, lezioni con concertisti per migliorare e perfezionare l’interpretazione, spese per aggiornamenti in Master nazionali e internazionali.
E quindi pagare 10 o 15 € per una serata dal vivo credo sia proprio il minimo. Certo il Patrocinio delle amministrazioni è importante ma non è sufficiente per coprire i progetti (soprattutto con musicisti altamente qualificati). Ma credo che l’ingresso gratuito sminuisca la proposta e la figura dell’Artista. Come tante altre professioni è giusto che si paghi la prestazione. E la somma deve anche rapportarsi alla figura del musicista che interviene e il curriculum che si è costruito. In alcuni sport girano quote da capogiro e nella musica deve essere gratis?
Ebbene concludo evidenziando che quando vedo il pubblico uscire da un concerto con le lacrime per un’emozione condivisa mi rende il cuore pieno di gioia. E soprattutto tutti all’unisono nell’evidenziare che ne è valsa la pena contribuire ad una proposta altamente professionale. Investiamo nella cultura e forse potremo ancora sperare in un futuro di pace e di relazione.
“La vita senza la musica sarebbe un errore” (Friedrich Nietzsche)
“Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime” (Victor Hugo)
“La musica è una rivelazione, più alta di qualsiasi saggezza e di qualsiasi filosofia” (Ludwig van Beethoven)
“La musica è l’arte che è più vicina alle lacrime e alla memoria” (Oscar Wilde)
“Dove il mondo fallisce, parla la musica” (Christian Andersen)
Questo breve estratto vuole sottolineare ed evidenziare la bellezza e la professionalità dell’artista inteso come: scrittore, scultore, musicista, poeta, pittore e potremmo far rientrare tante altre figure. E’ una autentica professione al servizio della Bellezza.
Riprendo uno straordinario pensiero di PAPA GIOVANNI PAOLO II dalla Lettera agli Artisti del 1999: “la vostra arte contribuisca all’affermarsi di una bellezza autentica che, quasi riverbero dello Spirito di Dio, trasfiguri la materia, aprendo gli animi al senso dell’eterno”.
Questa è l’identità e il lavoro dell’artista e come qualsiasi altro mestiere deve essere riconosciuto come professione e quindi remunerato in modo adeguato. Organizzo (in veste di presidente dell’Associazione Culturale Eugenio Nobili) da oltre trent’anni eventi musicali con presenze prestigiose. Artisti professionisti legati alla musica classica, sacra, folk, jazz, popolare, corale, da camera, solistica.
Ed ecco le classiche osservazioni: perché devo pagare per ascoltare la musica in uno spazio pubblico o privato? Non è giusto che paghi il Comune o l’Associazione o l’Ente che organizza? Il cittadino devo usufruire della proposta gratuitamente. Ma allora, perché paghiamo per entrare in un Museo, in un Cinema (dove poi spendiamo il doppio per patatine e bevande varie?), in un Teatro, in un gabinetto pubblico, allo Stadio e in altri spazi di aggregazione?
Il musicista vive di aria? Il noleggio di un pianoforte? La Siae? Gli artisti? Il viaggio e il tempo? Le prove? Il musicista ha alle spalle (come tanti altri professionisti) anni di studio, continuo esercizio giornaliero, strumenti musicali artigianali che richiedono revisioni e accordature costanti, lezioni con concertisti per migliorare e perfezionare l’interpretazione, spese per aggiornamenti in Master nazionali e internazionali.
E quindi pagare 10 o 15 € per una serata dal vivo credo sia proprio il minimo. Certo il Patrocinio delle amministrazioni è importante ma non è sufficiente per coprire i progetti (soprattutto con musicisti altamente qualificati). Ma credo che l’ingresso gratuito sminuisca la proposta e la figura dell’Artista. Come tante altre professioni è giusto che si paghi la prestazione. E la somma deve anche rapportarsi alla figura del musicista che interviene e il curriculum che si è costruito. In alcuni sport girano quote da capogiro e nella musica deve essere gratis?
Ebbene concludo evidenziando che quando vedo il pubblico uscire da un concerto con le lacrime per un’emozione condivisa mi rende il cuore pieno di gioia. E soprattutto tutti all’unisono nell’evidenziare che ne è valsa la pena contribuire ad una proposta altamente professionale. Investiamo nella cultura e forse potremo ancora sperare in un futuro di pace e di relazione.
“La vita senza la musica sarebbe un errore” (Friedrich Nietzsche)
“Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime” (Victor Hugo)
“La musica è una rivelazione, più alta di qualsiasi saggezza e di qualsiasi filosofia” (Ludwig van Beethoven)
“La musica è l’arte che è più vicina alle lacrime e alla memoria” (Oscar Wilde)
“Dove il mondo fallisce, parla la musica” (Christian Andersen)
M° prof. Antonello Brivio