Venezuela - tentato colpo di Stato

Risultano sempre più evidenti le prove che inducono a sospettare del tentativo di destabilizzare il Venezuela in concomitanza alle elezioni presidenziali avvenute il 28 Luglio scorso in Venezuela.

L’attacco cibernetico concomitante alla chiusura dei seggi, per la trasmissione dei dati elettorali che non ha consentito la conoscenza immediata dei rispettivi risultati dei vari concorrenti, come sempre avvenuto in precedenti e simili occasioni. La comunicazione anticipata dell’opposizione della vittoria di Edmundo Gonzales attribuendogli arbitrariamente il 70% dei voti contro il 30% al Presidente uscente Nicolas Maduro. La istantanea diffusione di questo falso risultato, in tutti i canali televisivi e comunicativi internazionali con la denuncia del “fraude” della truffa elettorale, posta in essere dalle forze governative. L’orchestrazione di migliaia di persone incappucciate che hanno causato disordini e scontri in varie città del Venezuela, con alcune persone decedute e diversi feriti, hanno contribuito a diffondere un immagine screditata ed antidemocratica del governo bolivariano a livello internazionale ed in Italia, tutti noi ne abbiamo avuto prova sia dai canali comunicativi pubblici e privati che hanno sapientemente enfatizzato questa narrativa negativa a discapito della verità.

La loro Costituzione prevede in questi casi che sia il Tribunale Supremo di Giustizia che analizzi sia i risultati elettorali, le cause e le responsabilità di quanto avvenuto, gli atti criminali che hanno preceduto e fatto seguito alle elezioni, le interferenze esterne ed i responsabili interni che hanno ubbidito alle decisioni imposte loro dai mandanti che dominano gli strumenti per causare tali fatti.

Questa vicenda caraibica pone seri interrogativi rispetto alla recrudescenza raggiunta dai presunti dominatori del mondo, che hanno portato ad innumerevoli scontri e guerre un po’ ovunque in ogni parte del mondo. Maduro ha risposto con fermezza che vuole far prevalere il dialogo e la pace che il Venezuela non sarà nè l’Ucraina e tanto meno il Medio Oriente, tuttavia i pericoli permangono.

L’estrema destra stà giocando una partita pericolosa sia nel continente Americano ma anche in Europa, gli appuntamenti elettorali sono per loro un pretesto, un occasione per destabilizzare e confondere le idee ed i comportamenti delle persone poco e male informate. La dura e drammatica realtà ci presenta un mondo in fiamme, la guerra dichiarata dalle èlites occidentale alla Russia che ha come teatro l’Ucraina. In Medio Oriente non si vuole riconoscere il diritto al popolo Palestinese ad uno Stato ed ad una sua autorità autonoma ed indipendente, rivendicata da oltre 70 anni. In Venezuela non si vuole accettare che un governo sovrano decida le proprie sorti ed il proprio futuro, boicottandolo sul piano economico e screditandolo sul piano della sua credibilità internazionale.

Proprio negli Stati Uniti stessi si fa sempre più forte un movimento variegato di forze progressiste che non condividono questa visione imperialista e dominatrice che ha rappresentato un vero ostacolo alla pace, ed è la causa di molte crisi e guerre locali. L’augurio che trovino sempre più consensi sia negli USA ma anche nei vari paesi del mondo e della vecchia Europa.
Sergio Fenaroli
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