Ancora sul Ponte
Daniele, lei continua a sostenere che il ponte va fatto ma nello stesso tempo è in continua contraddizione. Faccia pace con se stesso e la smetta di additare coloro a cui il ponte interessa veramente, lei non ha sgamato proprio nessuno, però devo dire che in quanto a fantasia non pecca. I giochi di potere, il giocare sulla sofferenza di pochi, l’arroganza di alcuni, il disagio per una non soluzione ecc. Che ne sa lei di quanti e quali utenti utilizzeranno il ponte, perché afferma che si debba fare una infrastruttura tanto per fare, senza dimenticare che secondo lei per recarsi al lavoro e non fare il ponte bisogna cambiare casa. Detto ciò la smetta di affermare che il ponte va fatto quando è il primo a non volerlo e stia attento a sgamare le persone perché poi viene sgamato pure lei, e, se posso permettermi meno filosofia. Se questo ponte è necessario si faccia e si faccia ciò che necessita per farlo con buona pace di tutti. Cordialmente
Maxi
Se mi posso permettere siamo in presenza di un grande equivoco. Sulla necessità di un nuovo ponte penso tutti si sia d'accordo. E da almeno 40 anni. Quindi cominciamo a inquiadrare meglio il tema e chiamare alle proprie responsabilità la Regione, le Ferrovie e gli altri Enti coinvolti. Altrimenti finisce che la Regione è quella buona e i comuni dell'area quelli cattivi. Questi comuni chiedono una procedura tanto semplice quanto ineludibile: che si presenti u progetto di riorganizzazione della viabilità interna. Provi a immaginare una fila di autotreni e bilici diretti all'Italcementi, carichi di rifiuti, che attraversano Robbiate e Paderno percorrendo la SP 54 fino all'imbocco del nuovo ponte cento metri a sud dell'attuale. Crede che così il problema dell'attraversamento del fiume sia risolto? Temo di no. Anzi temo che le code saranno chilometriche massacrando anche il traffico locale. Lo dice la Regione stessa che nella più prudenziale delle ipotesi il traffico col nuovo ponte aumenterà del 60%.