Merate: "l'ossidiana" per il deposito aperto al museo

Il progetto Deposito Aperto è nato dal gennaio 2022 per rendere visibili ogni mese alcuni reperti del museo solitamente non esposti nel percorso di visita, ma conservati all’interno del deposito, un importante luogo di conservazione, studio e ricerca del museo.

Grazie a questo progetto è possibile osservare i materiali eccezionalmente esposti, e scoprire quali storie hanno da raccontare al pari degli altri oggetti visibili nelle vetrine del museo. Lo spazio del deposito è un luogo vivo, nel quale gli “addetti ai lavori” possono ampliare le conoscenze delle collezioni e prendersi cura di alcuni reperti particolarmente fragili. Questo importante lavoro di studio permette poi al museo di aggiornarsi e accrescere il proprio patrimonio di conoscenze, arricchendo e migliorando a sua volta i contenuti proposti ai visitatori.

Il progetto Deposito Aperto è un’occasione per sbirciare dietro le quinte del museo e scoprire ancor di più tutte le sue funzioni.

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Agosto 2024: Ossidiana, "l'oro nero" dei vulcani 

L’ossidiana è una roccia ignea effusiva che si forma in seguito al rapido raffreddamento della lava a contatto con l’aria, o l’acqua, durante le eruzioni vulcaniche. Essendo composta prevalentemente di silice, è un vero e proprio vetro naturale che si può ritrovare in tutto il mondo, in località in cui sono presenti vulcani attivi o spenti. In Italia, i principali giacimenti e centri di estrazione dell’ossidiana sono: in Sardegna, sul Massiccio del Monte Arci; e in Sicilia, a Lipari e a Pantelleria. Il suo colore più comune è il nero, e ciò è dovuto alla presenza di ossidi di ferro, ma esistono anche ossidiane rosse, verdi, blu, o a macchie biancastre, e possono essere semitrasparenti oppure opache. In età neolitica, questo vetro vulcanico è stato usato per fabbricare, tramite la tecnica della scheggiatura, armi e strumenti taglienti; perciò, è stato oggetto di un largo commercio: trasportato via mare su rudimentali imbarcazioni verso le zone meno fornite, è diventato una merce di scambio così ambita da guadagnarsi l’appellativo di “oro nero della preistoria”. Nel corso del tempo l’ossidiana è stata utilizzata dagli antichi egizi e dalle civiltà greca e romana per produrre utensili di vario tipo ed oggetti decorativi, e dalle civiltà precolombiane anche a livello medico e divinatorio. Oggi viene impiegata nella produzione della “lana di roccia”, per creare gioielli e manufatti artistici, e nella litoterapia, in cui le vengono attribuite proprietà benefiche sia sul piano fisico sia su quello psichico-spirituale. Per saperne di più su questa preziosa pietra vulcanica venite a visitare il Museo alla sezione dedicata sul sito del comune di Merate. 
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