Lomagna: in pensione il dr. Maurizio Fumagalli, precursore della medicina di gruppo. “Nel cuore i pazienti e le famiglie”
“E' il mestiere più bello del mondo e se tornassi indietro non avrei dubbi: farei ancora questo”.
Non l'architetto, come inizialmente aveva pensato quando era venuto il momento di iscriversi all'università, ma il medico di famiglia come la mamma, donna colta e attenta, gli aveva suggerito conoscendo la sua indole premurosa e scrupolosa, pacata e sensibile.
Dopo quarant'anni, lo scorso 31 luglio è stato per il dottor Maurizio Fumagalli l'ultimo giorno in ambulatorio a ricevere i suoi pazienti, alcuni “storici” altri novelli ma che si erano ben presto affezionati a questo dottore vecchio stampo.
Classe 1956, nativo di Lomagna, figlio di una famiglia numerosa, una volta laureato era da subito entrato in servizio nel distretto di Cernusco lombardone. Con altri colleghi (Bonfanti, Caglio, Marinoni) era stato il precursore della medicina di gruppo nel 1997.
“Avevamo creduto da subito nell'importanza del lavoro di gruppo. A maggior ragione oggi la nostra lungimiranza è confermata per dare un migliore servizio ai pazienti. Avevamo iniziato con uno studio a Cernusco lombardone vicino alla Guardia di Finanza, poi ci siamo spostati nel 2009 un poco più a sud dove era sorta un'area residenziale, con alcuni negozi. La nostra medicina di gruppo aveva una sede centrale con tutti i servizi e poi le sedi periferiche. Io ero a Cernusco principalmente e poi mi spostavo a Lomagna e Montevecchia. Siamo partiti in sei medici e la struttura sta andando avanti tutt'ora con nuove forze che hanno rimpiazzato chi è andato in pensione”.
Così è accaduto al dottor Fumagalli, che è stato sostituito immediatamente dal collega Francesco Arace, in forza per vent'anni alla medicina dell'ospedale di Lecco.
“E' importante che ci sia la continuità, che si vada avanti indipendentemente da chi c'è. Per me era il momento di andare in pensione, avevo degli incarichi che stavano diventando onerosi e ho passato il testimone alla dottoressa Rossi”.
Dispiacere sì per un percorso che si chiude ma non rimpianti quelli che il dottor Fumagalli si porta nel cuore. “Sono contento che il servizio, pensato decenni fa, prosegua, migliorandosi sempre e stando all passo con i tempi. Lascio in buone mani”.
Tante le passioni cui il dottor Fumagalli si dedicherà e che con il lavoro non avevano avuto spazio.
“La medicina mi ha assorbito tanto. Ho dato tutto in quegli anni. Ma la gratitudine dei pazienti in questi giorni mi ha commosso. Ho capito che in questi quarant'anni di lavoro ho lasciato molto ai pazienti e alle famiglie. E' qualcosa che ho dentro. Il nostro è uno dei lavori più belli che ci siano, lo dicevo sempre quando facevo il tutor agli universitari. Per anni si segue la famiglia, si sa tutto quello che ha trascorso, si sa intervenire prontamente quando c'è un problema. È una professione impegnativa, che ruba tanto tempo anche alla famiglia ma se fatta bene è un lavoro meraviglioso, specie se c'è uno spirito di gruppo”.
Non l'architetto, come inizialmente aveva pensato quando era venuto il momento di iscriversi all'università, ma il medico di famiglia come la mamma, donna colta e attenta, gli aveva suggerito conoscendo la sua indole premurosa e scrupolosa, pacata e sensibile.
Dopo quarant'anni, lo scorso 31 luglio è stato per il dottor Maurizio Fumagalli l'ultimo giorno in ambulatorio a ricevere i suoi pazienti, alcuni “storici” altri novelli ma che si erano ben presto affezionati a questo dottore vecchio stampo.
Classe 1956, nativo di Lomagna, figlio di una famiglia numerosa, una volta laureato era da subito entrato in servizio nel distretto di Cernusco lombardone. Con altri colleghi (Bonfanti, Caglio, Marinoni) era stato il precursore della medicina di gruppo nel 1997.
“Avevamo creduto da subito nell'importanza del lavoro di gruppo. A maggior ragione oggi la nostra lungimiranza è confermata per dare un migliore servizio ai pazienti. Avevamo iniziato con uno studio a Cernusco lombardone vicino alla Guardia di Finanza, poi ci siamo spostati nel 2009 un poco più a sud dove era sorta un'area residenziale, con alcuni negozi. La nostra medicina di gruppo aveva una sede centrale con tutti i servizi e poi le sedi periferiche. Io ero a Cernusco principalmente e poi mi spostavo a Lomagna e Montevecchia. Siamo partiti in sei medici e la struttura sta andando avanti tutt'ora con nuove forze che hanno rimpiazzato chi è andato in pensione”.
Così è accaduto al dottor Fumagalli, che è stato sostituito immediatamente dal collega Francesco Arace, in forza per vent'anni alla medicina dell'ospedale di Lecco.
“E' importante che ci sia la continuità, che si vada avanti indipendentemente da chi c'è. Per me era il momento di andare in pensione, avevo degli incarichi che stavano diventando onerosi e ho passato il testimone alla dottoressa Rossi”.
Dispiacere sì per un percorso che si chiude ma non rimpianti quelli che il dottor Fumagalli si porta nel cuore. “Sono contento che il servizio, pensato decenni fa, prosegua, migliorandosi sempre e stando all passo con i tempi. Lascio in buone mani”.
Tante le passioni cui il dottor Fumagalli si dedicherà e che con il lavoro non avevano avuto spazio.
“La medicina mi ha assorbito tanto. Ho dato tutto in quegli anni. Ma la gratitudine dei pazienti in questi giorni mi ha commosso. Ho capito che in questi quarant'anni di lavoro ho lasciato molto ai pazienti e alle famiglie. E' qualcosa che ho dentro. Il nostro è uno dei lavori più belli che ci siano, lo dicevo sempre quando facevo il tutor agli universitari. Per anni si segue la famiglia, si sa tutto quello che ha trascorso, si sa intervenire prontamente quando c'è un problema. È una professione impegnativa, che ruba tanto tempo anche alla famiglia ma se fatta bene è un lavoro meraviglioso, specie se c'è uno spirito di gruppo”.
S.V.