Olimpiadi

Ciò che deve essere chiaro a tutti è che a Parigi si sta svolgendo una battaglia extrasportiva ed economica tra il Comitato Internazionale Olimpico e una società statale russa che sponsorizza la Associazione Internazionale Boxe Amatori presieduta da un oligarca russo. Non è uno scontro tra femmine di tipo A e B né tra atleti, lasciate stare i pettegolezzi da retrobottega. Ciò che deve preoccupare i cittadini è che una associazione sportiva Internazionale faccia girare per il mondo denaro senza bilanci puliti e che pezzi delle istituzioni italiane ne traggono beneficio. Forse a qualcuno è sfuggito che la nostra delegazione sportiva è composta per lo più da guardie e militari, questo perché in Italia lo sport è povero e solo gli atleti che praticano nelle federazioni più ricche di sponsor, o con famiglie stabili e agiate, possono scegliere di non arruolarsi. Però dobbiamo renderci conto che non tutti gli stati stranieri sono nostri amici e non distribuiscono denaro per alimentare la libertà, anzi. A me piace l'onestà degli atleti, poliziotti, che si dichiarano disponibili a prendere soldi da un paese straniero per fare sport, con tutta la fatica che si fa a praticare, e la povertà delle federazioni italiane, è ovvio sarebbero più felici da ricchi. Eppure in questa battaglia un atleta si dovrebbere schierare contro il denaro perché è meglio povero per la vita che venduto per sempre. I politici invece, beh. Prima dell'ultima riforma dello sport i soldi che venivano versati dai calciatori e dai pochi altri sportivi che guadagnano venivano condivisi con le federazioni attraverso il Coni. Oggi invece quei soldi se li smazza il governo e pure le società sportive dilettantistiche più grandi sono andate in sofferenza. Ci sono anche altre forme di condivisione solidale, per esempio Inter e Milan pagano l'affitto per lo stadio Meazza e il comune di Milano usa quei soldi per la manutenzione di tutti gli impianti comunali. Lo sport italiano ha bisogno di soldi sani, veri, mica corruzione legalizzata.
Mario Sirio Levati
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