Sabbioncello: il perdono di Assisi con l'invito a pensare al prossimo
Imparare come san Francesco a non pensare solo a se stessi ma anche agli altri. Non solo a parole ma con le opere.
Monsignor Giorgio Bertin, vescovo emerito di Gibuti che venerdì 2 agosto ha celebrato la Messa solenne di chiusura della festa del “Perdono di Assisi”, ha invitato i numerosi fedeli presenti al convento di santa Maria Nascente di Sabbioncello a farsi prossimi dei fratelli, a vedere i loro bisogni spirituali e materiali e a darvi seguito.
Proprio come san Francesco aveva chiesto l'indulgenza dai peccati, mentre era in preghiera alla Porziuncola, per poter avere tutti in Paradiso, così il celebrante ha voluto estendere questo desiderio anche ai giorni nostri. “Oggi il mondo ha bisogno di persone che si occupino del bene spirituale. Tutti siamo stati creati per vivere la gioia eterna”.
Una funzione molto affollata, non solo nella navata centrale, ma anche sull'altare dove oltre al vescovo c'erano padre Massimo Tedoldi, padre Pedro e diversi altri celebranti.
Ad animare il rito la Polifonica del convento e poi due “note di colore”.
La presenza del gruppo dei campanari "I Campanatt", già noti a Merate per la loro presenza alla festa di Sartirana, che hanno azionato i bronzi del convento con le corde, come proprio si usava originariamente.
Purtroppo la ripetuta rottura di una delle corde delle tre campane ha limitato la loro esibizione ma il suono che è stato diffuso in tutto il territorio ha avuto un sapore ancora più bello e profondo grazie alla passione a alla disponibilità di questo gruppo.
Sempre la musica ha dato un tocco di originalità alla funzione. Al termine, infatti, uno zampognaro con il suo strumento ha diffuso nella chiesa la melodia regalata dallo strumento, catturando l'attenzione e l'apprezzamento di tutti i presenti.
Monsignor Giorgio Bertin, vescovo emerito di Gibuti che venerdì 2 agosto ha celebrato la Messa solenne di chiusura della festa del “Perdono di Assisi”, ha invitato i numerosi fedeli presenti al convento di santa Maria Nascente di Sabbioncello a farsi prossimi dei fratelli, a vedere i loro bisogni spirituali e materiali e a darvi seguito.
Proprio come san Francesco aveva chiesto l'indulgenza dai peccati, mentre era in preghiera alla Porziuncola, per poter avere tutti in Paradiso, così il celebrante ha voluto estendere questo desiderio anche ai giorni nostri. “Oggi il mondo ha bisogno di persone che si occupino del bene spirituale. Tutti siamo stati creati per vivere la gioia eterna”.
Una funzione molto affollata, non solo nella navata centrale, ma anche sull'altare dove oltre al vescovo c'erano padre Massimo Tedoldi, padre Pedro e diversi altri celebranti.
Ad animare il rito la Polifonica del convento e poi due “note di colore”.
La presenza del gruppo dei campanari "I Campanatt", già noti a Merate per la loro presenza alla festa di Sartirana, che hanno azionato i bronzi del convento con le corde, come proprio si usava originariamente.
Purtroppo la ripetuta rottura di una delle corde delle tre campane ha limitato la loro esibizione ma il suono che è stato diffuso in tutto il territorio ha avuto un sapore ancora più bello e profondo grazie alla passione a alla disponibilità di questo gruppo.
Sempre la musica ha dato un tocco di originalità alla funzione. Al termine, infatti, uno zampognaro con il suo strumento ha diffuso nella chiesa la melodia regalata dallo strumento, catturando l'attenzione e l'apprezzamento di tutti i presenti.
S.V.