Sartirana: attivate le pompe della protezione civile per dare ossigeno al lago. In funzione i pozzi (1.5 litri al secondo)

Sono entrate in funzione questa mattina, in località Bagnolo, le pompe della Protezione civile di Merate che hanno la funzione di “ossigenare” l'area prospiciente la sponda così da creare una sorta di “oasi felice” per la fauna ittica che rischia di andare in sofferenza.
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Per scongiurare l'ecatombe del 2020 con tonnellate di pesci morti, l'amministrazione ha messo in atto alcune soluzioni così da alleggerire le condizioni di ossigenazione, tenendo monitorati i parametri.
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In questi giorni, infatti, i rilievi effettuati dall'idrobiologo dottor Alberto Negri, cui nelle scorse settimane era stato conferito l'incarico, hanno fornito un quadro non ottimale aggravato anche dalla situazione climatica con caldo opprimente e assenza di piogge.

Pur non essendo ancora a livelli di allerta si sono registrate una ossigenazione che sta tendendo al basso, una proliferazione algale e una crescita delle temperature che non aiuta di certo la sopravvivenza dei pesci.

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“Abbiamo voluto intervenire da subito” ha spiegato l'assessore Silvia Sesana “e abbiamo chiesto all'idrobiologo che generalmente effettua le misurazioni ogni 15 giorni, di effettuare dei passaggi più frequenti visti i rilievi non ottimali riscontrati. Non siamo ancora in carenza di ossigeno ma vorremmo mettere in atto tutto quanto possibile per scongiurare morìe di pesci che si sono viste in passato. La protezione civile è tornata al Bagnolo con le pompe per creare la cosiddetta fontana. L'acqua viene pescata, lanciata in alto e ricade nel lago ossigenata e questo consente di creare un'isola dove i pesci si radunano e non vanno in sofferenza. Ieri (martedì, ndr) sono entrati in funzione tre dei cinque pozzi e nei prossimi giorni attiveremo anche i restanti. In base al progetto, qui viene immessa acqua nel lago, al momento con una portata di un litro e mezzo al secondo e questa stessa acqua è carica di ossigeno in quanto nel processo di trasporto se ne carica. Stiamo invece contrastando la crescita algale trasportandole all'esterno”.
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Il progetto, partito con l'assessorato di Andrea Robbiani, ha visto il posizionamento di cinque pozzi in altrettante casette di legno dislocate in più punti del perimetro del lago al cui interno vi è una sorta di raccoglitore di acqua che la "lancia" facendola poi ricadere nel lago, ossigenata. Dunque oltre a un apporto maggiore di acqua il lago va a beneficiare anche di nuovo ossigeno. 
S.V.
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