Le elezioni presidenziali in Venezuela

L’attenzione generale è attratta dalle Olimpiadi in Francia e dalle prestazioni dei nostri atleti, si attenuano le tensioni malgrado continuino sempre con più ferocia le guerre ed i suoi orrori, in questa ultima domenica di Luglio si sono svolte importanti elezioni presidenziali in Venezuela.

Giustamente definite “elezioni storiche” dopo oltre 25 anni dalla elezione di Ugo Chavez a Presidente del Venezuela, il popolo è stato chiamato e coinvolto a confermare il processo rivoluzionario avviato nel lontano 6 Dicembre 1998.

Dalla morte prematura di Ugo Chavez avvenuta nel 2013, per ben due volte Nicolas Maduro è stato il fedele continuatore di questo processo ed oggi si ripresenta per il suo terzo mandato presidenziale.

I problemi economici ed i contrasti politici non sono mai mancati, sia per l’opposizione interna ma soprattutto per il boicottaggio e le pesanti sanzioni che il governo USA ha sempre adottato contro la Rivoluzione Bolivariana, accentuando conflitti, contrapposizioni sostenute dalla estrema destra interna ed ostacolando di fatto una positiva evoluzione di un governo popolare e democratico.

La competizione elettorale è stata aperta, l’opposizione di destra si è coalizzata ispirata da Corina Machado, costituzionalmente incandidabile, è capeggiata da Edmundo Gonzales, il risultato non era scontato ma aperto e competitivo.

L’esito elettorale e le ripercussioni internazionali sono ben evidenti a tutto il mondo intero non solo in Venezuela e nel continente Latino americano, in primis in USA, la stessa Europa ed il nuovo ordine mondiale multipolare che si va delineando sotto la sigla dei BRICS dove il Venezuela a breve ne sarà parte attiva, oltre all’ ALBA Bolivariana ideata e fondata da Fidel e Chavez nel 2003.

Le elezioni si son svolte in un clima di grande e straordinaria mobilitazione in un clima di pace e di festa, già dalle prime ore del mattino si sono formate lunghe code composte da giovani e da gente anziana di ogni ceto che ordinatamente e civilmente si è mobilitata per adempiere ad un loro fondamentale diritto, ha votato circa il 60%, consapevoli della rilevante posta in gioco.

La scelta del partito socialista unificato al governo ha improntato tutta la campagna elettorale per favorire la partecipazione, contro l’odio, la violenza e la contrapposizione scelta dalla destra, prevenendo le provocazioni e i disordini, favorendo la trasparenza del voto, l’accettazione della volontà popolare.

Nicolas Maduro è stato rieletto con il 51,2 %, a lui compete ora il compito di ricomporre l’unità dei venezuelani, presto convocherà tutte le forze di governo e di opposizione per favorire una convergenza con scelte condivise proprio per salvaguardare la loro autonomia e sovranità nazionale.

L’esperienza del Socialismo del XXI secolo, inaugurata da Ugo Chavez, continuerà in Venezuela e potrà davvero rappresentare un esempio positivo favorendo le volontà e le speranze di tutti i popoli, di tutti i continenti ed anche il nostro, per costruirsi un proprio futuro di pace e di coesistenza.

VIVA LA PATRIA GRANDE !!!
Sergio Fenaroli
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